“Barca ferma non governa”, afferma un vecchio detto marinaio e chi va per mare sa che è un’eventualità da evitare con molta cura per non mettersi nei guai ed evitare di andare a scogli quando si è vicino alla costa. In altre parole quando manca l’energia del movimento, è difficile manovrare il timone della nostra imbarcazione e si rischia di entrare "in stallo" e perdere la capacità di governo della nostra barca. Possiamo usare questa interessante metafora presa dall’arte dell’andar per mare in tante occasioni della nostra vita.
Quanti di noi per superare momenti difficili, hanno intrapreso una strada per uscire dalla congiuntura del momento. Decisione che successivamente potrebbe essere risultata saggia e giusta solo in parte; tuttavia, durante il cammino intrapreso, diventa possibile ponderare gli sviluppi di una certa situazione, vedere lo scenario da un’altra angolazione e, come per miracolo, si scorgono nuove soluzioni e si aprono nuove opportunità.
In altre parole, per andare avanti nella vita, superando le difficoltà e le sfide di ogni giorno è necessario saper operare delle scelte, prendendo delle decisioni: altrimenti si rischia di rimanere impantanati nello stagno dell’indecisione e delle situazioni che non ci appartengono. Lo spaceclearing - secondo il mio personale approccio che oggi è diventato un vero e proprio metodo - ci aiuta e ci invita ad allenarci quotidianamente a prendere delle decisioni sugli oggetti che ci circondano. Operare le scelte sulle cose che occupano il nostro spazio vitale ci svela le nostre necessità più profonde, aiutandoci a capire chi siamo veramente. Basta sapersi ascoltare.
- Resta o se ne va?
- Mi piace veramente?
- Lo uso ancora?
Porsi queste domande sugli oggetti che invadono scrivanie e armadi diventa, in questa ottica, un allenamento, un percorso di conoscenza che ci insegna a distinguere l’utile dall’inutile, "evitare il superfluo per recuperare l'essenziale", e giungere a comprendere i bisogni che fanno vibrare le nostre corde interiori nel modo più vero. Il resto spesso è il frutto di condizionamenti esterni, della mancanza di tempo per soffermarsi sulle cose e della paura di fare delle scelte.
Ascoltare se stessi richiede sia la creazione di un silenzio interiore sia il coraggio di affrontare ciò che abbiamo dentro. E, nel fondo del nostro cuore o della nostra anima, sepolto fra la polvere di tanti oggetti inutili e pensieri esito di condizionamenti esterni, possiamo scoprire un tesoro. La nostra vera essenza. Possiamo diventare come Giorgio, il protagonista della storia contenuta nel mio libro, che "alleggerendo" la casa dalle cose inutili, guidato dalla sua maestra di spaceclearing, fa un viaggio a ritroso nelle sue storie d’amore e, alla fine del percorso, comprenderà che l’impedimento all’amore vero non è fuori di sé bensì risiede nella sua incapacità a lasciarsi andare all’amore in sé.