Divenni il Pazzo parecchi anni prima di trascendere la bigia realtà. Smisi d’esserlo dopo aver sfondato la barriera del casello d’Imperia Est per imboccare l’autostrada contromano. Infine seminai i proiettili dei Tutori della Loggia. Un paio d’ore dopo la mezzanotte del ventuno di giugno del duemilasette incontrai l’intelligenza cosmica.
Di certo non fu d’aiuto aggredire un ferroviere in Piazza Principe a Genova, nel maggio del duemilaquattordici.
Fui assolto per vizio di mente in entrambi i casi.
Fortunatamente ero stato in terapia psicofarmacologica ininterrottamente dal duemilatre.
Quell’anno, un protratto abuso d’hashish, che seguiva tre anni di completa astinenza, mi donò lo sconvolgimento di tutti i sensi attraverso cui il poeta si fa sommo Sapiente. Fra tutti il grande malato, il grande criminale, il grande maledetto. Non potei rifiutare il mio invito a trascorrere una stagione in inferno.
Ho infranto la legge perché ero posseduto dal motore primigenio dell’Universo. In entrambi i casi ero innamorato. Mentre sfondavo le barriere autostradali correvo da V., dopo averla amata per dieci lunghi anni senza averla mai posseduta. Se non mi baci io non ti bacio, le dissi in un torrido pomeriggio d’estate. I fatti, che seguirono il mio internamento nel reparto psichiatrico dell’ospedale d’Imperia, la condussero ad avere due figli con un uomo gentile e maturo.
Colpii il ferroviere in seguito alla lite telefonica con lo psichiatra che mi ordinava di rientrare a casa per sottopormi a una pesante cura di antipsicotici che m’avrebbero strappato dal petto il neonato, avvolgente sentimento che provavo per S. Lottavo per difendere il nostro amore.
Qualche artista cileno del periodo Hippie forse l’avrebbe definita un’azione poetica, il gesto violento e ribelle d’un uomo innamorato. Mala od ottima sorte, da allora la società è molto cambiata: non esiste giudice in possesso della cultura necessaria a comprendere che la follia è solo il prodotto di un qualche concilio cattolico tenutosi in epoca moderna.
Il sangue degli anarchici internazionalisti, mischiato all’altro, ha portato le costituzioni democratiche e gli stati di diritto, sebbene l’utopia segua a non trovare spazio. Il vizio di mente è una moneta. Un occhio attento può trovare le sbarre alle finestre di una R.e.m.s., proprio al centro della sua faccia migliore: la coscienza ordinaria dovrebbe evitare accuratamente di scrutare la peggiore.
L’erotismo cognitivo tipico della filosofia naturale e la magia rinascimentale insegnano che esistono molti piani, come fossero universi paralleli. Se Riforma e Controriforma non avessero cosparso d’olio e incendiato la carne che guadagnò l’apice culturale dell’umanità, oggi bambini telepatici leccherebbero la bufotenina dalle viscide schiene dei rospi, invece di succhiare l’obesità da bicchieri di cartone.
La scienza sperimentale nacque disabile e s’immise nella corsia preferenziale dell’evoluzione grazie a un ambiente malsano e puritano.
Quando la Santa Inquisizione, in seguito all’avvento di tempi più civili, smise di poter ardere vive le persone senza suscitare indignazione, propose un patto di sangue ai medici e i governi vollero il proprio calice di sangue. Le date storiche testimoniano come l’ultimo rogo e l’inaugurazione del primo manicomio siano separate da uno sputo. Lo stesso sputo che la mortifera setta del Cristo e l’atavica genia medica soffiano sul volto del Sacro giorno dopo giorno, mentre lo flagellano, torturano, inchiodano a un letto d’ospedale, per mezzo del Nobile braccio nerboruto der Governo.
Fece la fine de l'abbacchio ar forno
perché credeva ar libbero pensiero,
perché si un prete je diceva: - È vero -
lui risponneva: - Nun è vero un corno! -Co' quel'idee, s'intenne, l'abbruciorno,
pe' via ch'er Papa, allora, era severo,
mannava le scommuniche davero
e er boja stava all'ordine der giorno.Adesso so' antri tempi! Co' l'affare
ch'er libbero pensiero sta a cavallo
nessuno pô fa' più quer che je pare.In oggi, co' lo spirito moderno,
se a un Papa je criccasse d'abbruciallo
pijerebbe l'accordi cór Governo.
Nessuno può vivere così. Lo disse una poetessa ispirata che accidentalmente guadagnava il pane curando i pazzi. Ella vedeva distintamente il peso che portavo sulle spalle, mentre ero inebriato di noradrenalina e dopamina endogene. Nel mondo attuale non c’è spazio per l’amore. Qualsiasi manifestazione emotiva è tacciata di squilibrio mentale. Viviamo in Equilibrium precario fra una ragione sempre più ottusa dal bombardamento d’immagini e contenuti e il reattore nucleare in sovraccarico dei bisogni, dei desideri e delle ragioni del cuore.
Divenni Cat2peel quando accettai lo spostamento di significato delle droghe che assumevo. Se da ragazzo m’impegnai nella ricerca psicotropa protratta al limite dell’umano per il mero fine della conoscenza, ora mi drogo per domare le forze che allora s’impossessarono di me. Volevo mutare l’aspetto del pianeta intero e necessitavo d’un’energia non arginabile per trasformare in realtà la magia dei miei pensieri. Poi il Circo dei Clan, attraverso le mani dei medici e dei Tutori della Loggia, prese di petto la rivolta solipsista e individuale e mi spinse faccia al muro, legò caviglie e polsi a un letto asettico e ribaltò i concetti di libertà e rivoluzione.
Quando intrapresi l’Opera fu immediatamente chiaro che non avevo la stoffa. Non riuscivo a risparmiarmi, trovavo che ci fosse troppo da fare in poco tempo e che il riposo fosse sopravvalutato, ma soprattutto non avevo attitudine al segreto.
Gli psicofarmaci, la vocazione artistica e l’amore premuroso e disinteressato di Denise, sono infine riusciti a blandire il leone e serrarne le fauci.
I ruggiti modulati in sinfonici affondi dissidenti sono rientrati nella sfera dell’apollineo.
Sebbene talvolta segua a sacrificare il fegato a Dioniso, sono grato a coloro che mi hanno convinto che la ragione è uno strumento indispensabile ai fini dell’espressione poetica.
Piedi a terra e testa fra le nuvole, come un gigante, scelgo quotidianamente cento giorni da leone, sbrano pastori.