Città di origini molto antiche chiamata un tempo Sinus Laus, Sapri viene considerata il cuore del Golfo di Policastro. In età romana la baia e il suo entroterra furono tenute in grande considerazione da numerosi personaggi pubblici, mentre nel Settecento e nell’Ottocento venne ammirata da numerosi celebri viaggiatori che ne apprezzarono lo stato di benessere.
Dal 1811 al 1860 ha fatto parte del circondario di Vibonati, appartenente al Distretto di Sala del Regno delle Due Sicilie. Dal 1860 al 1927, durante il Regno d'Italia, ha fatto parte del mandamento di Vibonati, appartenente al Circondario di Sala Consilina.
Negli annuari storici Sapri è nota soprattutto per la tragica ppedizione di Carlo Pisacane del 28 giugno del 1857, ricordata in versi dalla famosa poesia Spigolatrice di Sapri scritta da Luigi Mercantini. La spedizione di Pisacane fallì, allontanando la possibilità dell'instaurazione di un regno murattiano nell'Italia meridionale, aprendo così la strada all’impresa garibaldina. La tragica impresa è commemorata da un obelisco situato a Largo dei Trecento, da una statua di Pisacane risalente alla prima metà del secolo scorso nella villa comunale e da una raffigurazione in bronzo che rappresenta la Spigolatrice (figura femminile che raccoglie le spighe rimaste sul terreno dopo la mietitura) suggestivamente adagiata sullo scoglio dello Scialandro, idealmente protesa verso la baia di Sapri dove i trecento sbarcarono. Ogni estate, la spedizione viene ricordata da una rievocazione in costume dello sbarco.
Sapri riveste una certa importanza anche da un punto di vista archeologico. Insediamenti abitativi sono stati rinvenuti in diversi siti del territorio limitrofo all'abitato, in particolare alla località Carnale e alla località Viole. Non si hanno tracce di edifici o insediamenti di particolare rilievo fino all'epoca dell'impero romano, quando venne edificata un'imponente villa marittima, munita di approdo, terme, teatro e mosaici di elevata qualità artistica. Dell'edificio sono rimaste tracce su una vasta area in località Cammarelle.
All'inizio del secolo scorso era attiva in zona una carcara, utilizzata per la produzione di calce. Questa presenza può lasciar supporre che con un'opera di riciclo le imponenti strutture della villa siano state utilizzate come cava di pietra e ridotte in calce. L'unica consolazione alla perdita di questa residenza può essere determinata dalla poetica consapevolezza che numerosi edifici di Sapri possiedono, forse, nelle loro mura, parte della villa romana e della sua storia.
Oggi Sapri è una cittadina a vocazione prevalentemente turistica, molto recettiva d'estate. Può vantarsi di essere uno dei centri turistici più rinomati e ben frequentati del Cilento e dell'intera Campania. Si fregia da ormai oltre un decennio dell'ambita Bandiera Blu FEE. Per il 2007 ha ottenuto il 3º posto in Campania nella classifica stilata da Legambiente nella Guida Blu (ottenendo ben 4 Vele), dietro Pollica e Positano. Inoltre, si è piazzata al 12º posto tra le migliori località balneari d'Italia, nella speciale classifica stilata dal settimanale Gente. Anche per il 2010 è stata confermata la Bandiera BLU: il prestigioso vessillo sventola stabilmente sullo scoglio dello scialando, confermando così, dopo oltre mille anni, l’impressione di Cicerone che definì Sapri «parva gemma maris inferi», una «piccola gemma dei mari del sud».