Partiamo da qualcosa di pratico e assolutamente indiscutibile: quando a livello fisico arriva uno stimolo, a livello fisico il nostro corpo reagisce. E questo vale non solo per gli organismi più complessi, ma si può riportare anche a livello cellulare: stimolo – reazione.
Stimolo nel presente – reazione nel presente.
Questo è il mondo fisico, quello dove la realtà si fa evidenza, dove le cose possono essere cambiate, dove puoi provare gioia, tristezza, esaltazione, solitudine.
Eppure le persone, quasi nessuno escluso, tendono a trascorrere il presente pensando al passato o al futuro.
Si pensa al passato non solo quando ti vengono in mente vecchi ricordi, ma anche quando rispondi a una situazione presente sulla base di un condizionamento, o di un’abitudine preesistente. Esempio classico: una tua relazione amorosa per te importante è finita disastrosamente, lei/lui ti hanno trattato come mai avresti creduto e voluto e tu ci sei stato malissimo; dopo qualche tempo ti si ripresenta la possibilità di frequentare qualcuno che ti sembra interessante e così inizi a riaprirti, ma la paura di soffrire di nuovo ti frena, ti lascia sempre sul “chi vive”, inducendo sentimenti di sfiducia che ti allontanano da quel rapporto.
Certo, il passato insegna e ci fa maturare, ci permette di evitare vecchi sbagli; ma nel momento in cui ti blocca, diventa non più tuo alleato, ma nemico della tua serenità.
Idem per il futuro: anch’esso rappresenta un’irrealtà dove può capitare di perdersi nel fantasticare su ciò che potrebbe accadere, o nell’aver paura di eventuali problemi, malattie, rifiuti, sofferenze…
Vale lo stesso esempio: se ti aspetti dalla nuova relazione che tutto possa andare a rotoli, agirai di conseguenza, con la possibilità che ciò che temevi si realizzi davvero… e la cosa “buffa” è che si realizzerebbe perché tu stesso hai creato inconsapevolmente le basi del tuo “auto-sabotaggio”.
Ancora, alcuni vivono il presente in modo parziale, aspettando che si verifichi nel futuro ciò che davvero desiderano e concentrando intenzioni e sforzi presenti sul raggiungimento della felicità a “quando conquisterò quell’obiettivo”, “quando realizzerò quel progetto”, “quando otterrò quella promozione”, ecc. ecc.
Ricorda: il futuro non contiene più certezze di felicità di quanto non ce ne siano nella giornata di oggi, perché solo oggi è il luogo e il tempo in cui la felicità si può materializzare.
Certo, può accedere che anche tra una settimana, o tra un mese sarai felice, ma non lo puoi sapere, puoi solo ipotizzarlo, puoi agire per creare un domani che ti piaccia; ma è controproducente sforzarsi solo per essere felici domani, bisogna saper trovare la felicità anche oggi, in quello che stai facendo, in ciò che hai ora e che ti piace.
Insomma, vivere il momento presente nel modo più cosciente e centrato possibile è ciò che di più naturale e logico tu possa fare.
La meditazione aiuta molto ad allenarsi nello stare nel tanto nominato – e a volte poco conosciuto – “qui e ora”; ma questo si ottiene tanto più facilmente quanto più ti concentri ad essere consapevole di ciò che stai facendo oggi.
Ecco come si fa a essere liberi dai condizionamenti limitanti del passato, o dalle vane speranze del futuro: attraverso quello che alcuni chiamano “il potere della consapevolezza”.
Ogni trappola della mente può essere smontata diventando consapevoli della trappola in questione. Solo se ne sei consapevole puoi aggirarla, cambiarla o eliminarla.
Quando ti trovi di fronte a una sfida, o a un problema, o a una nuova opportunità e inizi a reagire a quella situazione, fermati un attimo e pensa: “Questo sono io che sto reagendo. Sono io che decido. Come voglio pormi?”.
La situazione in questione non è altro che una tela bianca e questa non ha significato, né buono né cattivo, fino a quando tu non la personalizzi.
Per questo diventa essenziale capire in che modo reagisci, facendo di tutto per rimanere oggettivo rispetto alla realtà che vivi in questo momento.
Quando riesci a comprendere che quello che ti capita ora è così com’è, senza condizionamenti limitanti o previsioni del futuro non certe, allora puoi rilassare la mente e ottenere una prospettiva aperta al positivo e quando sei centrato e in pace, sei nella posizione di creare qualsiasi risposta desideri o ritieni che per te sia più conveniente.
La questione è una: indugiare in qualunque luogo mentale al di fuori del presente, ci rende inabili, ci rallenta, ci toglie lucidità.
Ripeto: il passato ci ha aiutato a formarci, ma ci ha anche inevitabilmente appesantito di un carico di pregiudizi e convinzioni che non sempre possono adattarsi alle circostanze attuali, ma che potrebbero invece essere in grado di farci agire – o rispondere agli stimoli – in un modo che non ci rende felici.
Ugualmente, l’aspettativa che ciò a cui tieni possa rovinarsi in futuro, o realizzarsi “solo dopo che…”, ci può dare lo stimolo per creare la realtà che vorremmo, ma occorre tenere a mente che tali aspettative non sono reali perché l’unica cosa che hai di certo è l’adesso.
Quindi, è giusto tener conto dell’esperienza, così come è giusto lasciarsi stimolare da un obiettivo, ma bisogna stare attenti a non perdere la bussola.
Sei vuoi essere felice, persegui i tuoi obiettivi e trova anche il modo di vivere la felicità oggi… magari in una piccola cosa, magari dedicando parte delle tue energie a fare qualcosa di bello nella tua giornata; l’importante è che tu sia presente a te stesso, oggi, ora, adesso.