Il corpo intero è fatto di sostanze untuose e tutta la vita dipende da esse.
(Sushruta Samhita, Cikitsa Sthana XXXI)
Un flusso di olio medicato caldo, denso, corposo, ricco di colori intensi che ricordano quelli dell’oro e dell’ambra, del bronzo, del rame, del rubino e della terra, dai profumi vibranti speziati, dolci, amari, aspri, pungenti, o legnosi. È chiamata Snehana la terapia dell’oliare, ungere, lubrificare, massaggiare con vigore o gentilezza il corpo, carezzarne, nutrirne e purificarne il suo esterno e interno.
Snehana è un’ampia famiglia di trattamenti ayurvedici a cui appartengono diversi modalità di tecniche di unzione, di massaggio, i dhara (azione di flusso) e i basti impacco trattenuto, “tenuto dentro” che conosceremo man mano. La sua radice “snih” significa “aderire, essere attaccato, avvolgere, stare vicino, prendersi cura, essere lì” al fine di nutrire profondamente tutti i tessuti fino a quelli più profondi, pulire e liberare i canali circolatori anche i più sottili, dalle tossine. Shehana è il primo passo dei trattamenti Purvakarma, Purva significa “prima” e Karma “azione”. Il secondo è Swedana, applicazione terapeutica di calore al corpo.
Questo insieme di procedure è di fondamentale importanza per la preparazione al Panchakarma, (Pancha=5), le 5 terapie mirate alla eliminazione di Ama, le tossine, ristabilire la salute dei Dhatu, i tessuti, e degli Srotas, i canali in cui vengono prodotti, distribuiti ed eliminati i nutrienti. Senza questa preparazione adeguata, tali terapie rimuovono solo parzialmente le tossine dagli organi, tessuti e canali.
A questo punto è importante sapere che di quale tipo di Snehana avvalersi, secondo la specifica esigenza e squilibrio Dosha dal momento che esse stimolano i tessuti a rilasciare le tossine accumulate, aumentano la secrezione con cui i Dosha trasportano Ama e Mala (prodotti di rifiuto) al tratto gastrointestinale per essere eliminati, durante la rimozione lubrificano e proteggono i Dhatu i tessuti, da eventuali danni, pacificano e nutrono Vata Dosha per mezzo della qualità untuosa, tolgono gli ostacoli negli Srotas o canali.
Spesso in Occidente viene definito in modo improprio “massaggio ayurvedico” ciò che si riferisce in realtà a una tecnica di oleazione vera e propria, con applicazioni e modalità specifiche e che ha una sua funzione solo se inserita nel contesto di una terapia ayurvedica. In India viene da sempre fatto un abbondante uso di sostanze oleose in varie forme e modalità, dagli usi personali e domestici, agli impieghi più sacri nei templi.
Secondo la tradizione, ogni donna indiana utilizza regolarmene fragrante olio di cocco sulla testa, non solo per ottenere l’innegabile effetto estetico di splendidi capelli luminosi, l’oleazione quotidiana della testa ha tantissime e importanti applicazioni, tanto è che in Ayurveda l’unzione di tutto il corpo, compresa la testa è prevista nella routine igienica quotidiana chiamata Dinacharya, (vedi articolo già pubblicato a tale proposito) e, nel testo classico ayurvedico Caraka Samhita, si dice che: “Se una persona pratica regolarmente il massaggio d’olio, il suo corpo non risente di ingiurie o del lavoro più duro. La sua struttura fisica diventa forte, flessibile e attraente e il processo dell’invecchiamento è rallentato” (C.S. Su.V, 88-89). Caraka definisce e chiarisce anche i meccanismi attraverso cui il massaggio esercita il suo effetto. “Vata Dosha domina nell’organo di senso del tatto, e quest’organo ha la sua sede nella pelle. Il massaggio è di gran beneficio per la pelle; perciò andrebbe praticato regolarmente” (C.S. Su.V, 87).
L’unzione e il massaggio sono dunque utilizzati da tempo immemorabile in India per incrementare forza, mobilità, flessibilità e memoria; migliorare la vista, il funzionamento degli organi interni e risolvere i problemi della struttura muscolo-scheletrica. Sono inoltre indicati per favorire il sonno, aumentare la resistenza del sistema immunitario, lenire il dolore, correggere i disordini dei Dosha, le tre forze il cui equilibrio determina la salute, ridurre gli edemi, stimolare la rigenerazione dei tessuti e degli organi e sbloccare l’energia vitale del corpo. Migliorano la concentrazione, l’intelletto, la fiducia in se stessi, promuovendo la longevità fin dai primi attimi di vita.
L’unzione, o abhyanga, prevede l’uso di una quantità d’olio superiore alla capacità di assorbimento della pelle che permette di scivolare sul corpo con una pressione più o meno decisa e veloce. Il massaggio, o mardana, utilizza una quantità di olio più contenuto che permette la manipolazione dei tessuti, delle linee di flusso e dei plessi energetici. L’unzione e il massaggio del corpo vengono eseguite tenendo conto del percorso delle Nadi (canali energetici) principali. Sono due dei trattamenti tradizionali più diffusi nel Kerala e sono la base fondamentale per l’applicazione degli oli ayurvedici. Le tecniche prevedono l’uso di una buona quantità di olio e un lavoro di preparazione sulle cinque estremità: testa, mani e piedi. Possono essere eseguite a due o a quattro mani.
I Dhara solitamente sono praticati localmente, oltre a consentire il nutrimento diretto dei tessuti dell’area trattata, come ad esempio “shiro dhara shiro=testa dhara=flusso”, “heart= cuore dhara”, “nek=collo dhara”, “back=schiena dhara” ecc, ecc..., ne consentono il riequilibrio di calore (in eccesso o difetto) e di energia (bloccata, in accumulo, deficitaria).
I Basti sono invece quella gamma di trattamenti localizzati, mirati al nutrimento e purificazione di tessuti e organi come “netra basti” netra=occhio basti=impacco nutriente, “uterus basti” uterus=utero, o in generale tutti i clisteri medicati mirati al nutrimento e purificazione dell’intestino.
Snehana è considerata un sodalizio di eccellenza fra le sostanze oleose e le qualità possedute dalle erbe, che sono così portate in profondità nei tessuti attraverso la pelle. Queste proprietà così veicolate, come già specificato, formano un’equilibrata sinergia che aiuta il corpo ad espellere gli elementi negativi (tossine) e riapre i canali, lubrificando i percorsi della memoria; Snehana riapre i canali attraverso cui fluiscono le energie e le informazioni, ristabilendo le corrette relazioni interne.
Se il corpo è ben oleato attraverso l’uso interno o esterno di sostanze oleose, si avrà un corpo più liscio, morbido e compatto. L’oleazione allevia Vata Dosha, per sua natura secco e freddo, e aiuta nell’eliminazione dei prodotti di scarto. Questa terapia è eccellente anche per promuovere i processi digestivi e il metabolismo. Nonostante gli indubbi benefici, esistono però particolari controindicazioni e comunque non è consigliata a tutti, per esempio in caso di Kapha Dosha aggravato, una pratica di oleazione non è mai indicata. Affidatevi a mani sapienti e felice Sheana a tutti! Namastè!