Chi di noi non ha mai sognato di essere Indiana Jones o Lara Croft, almeno una volta nella vita? Forse per riuscire a scoprire qualche tesoro nascosto o una tomba ancora intatta bisogna essere un archeologo, ma per divertirsi e far finta di essere un eroe spericolato almeno per un giorno, non c’è posto migliore della necropoli etrusca di Cerveteri, detta La Banditaccia.
La Banditaccia è una vera e propria città dei morti, con vicoli, strade, piazze e vicinati, dove le tombe sormontate da tumuli tufacei sembrano delle vere e proprie casette. La città fu “abitata” dal IX secolo a. C. fino al III secolo a. C., mostrando l’evolversi delle sepolture durante il tempo. Il territorio visitabile si estende per 10 ettari, nel quale si trovano circa 400 tumuli, ma l’intera area della necropoli si estende per altri 400 ettari.
Oltre a essere la necropoli antica più estesa del Mediterraneo, ciò che rende Cerveteri così affascinante sono le tombe sotterranee alle quali si accede tramite ripide scalinate, circondate da strette mura tufacee. E’ davvero emozionante inoltrarsi nel buio, anche se molte delle tombe più belle sono illuminate internamente. Dev'essere stato davvero emozionante scoprire questi intriganti cunicoli.
Molte delle tombe si assomigliano, ma alcune sono davvero straordinarie, come la Tomba dei Rilievi, risalente al IV secolo a. C. Questa tomba, al contrario delle altre, è misteriosamente ricca di stucchi in rilievo, da cui appunto il suo nome. I rilievi raffigurano utensili e ogni attrezzo che possa servire a una persona in vita. Ci si chiede come mai questa tomba sia così diversa dalle altre e abbia questi elementi riprodotti sui muri. Potrebbe essere la tomba di una persona importante, forse di un re. O, magari, formulando ipotesi più azzardate, gli Etruschi hanno creato un villaggio per i morti sul modello di un villaggio tipico, che presentava costruzioni con stanze comuni dove conservare gli attrezzi. Gli Etruschi d'altronde sono un popolo avvolto da un alone di mistero: non si sa per certo da dove siano venuti, sono state indicate infatti come possibili terre di origine svariati luoghi del bacino mediterraneo. Anche il loro alfabeto è molto intrigante, essendo identico alle rune celtiche, sebbene da pitture, statue e sarcofaghi, risulti che gli Etruschi avessero gli occhi a mandorla e i capelli ricci, suggerendo origini mediterranee. Gli Etruschi erano un popolo molto avanzato per l'epoca, e pare che abbiano insegnato ai Romani alcune tecniche ingegneristiche, soprattutto idriche, oltre essere gli inventori dell’arco. Eppure, poco delle loro costruzioni si è conservato fino ai giorni nostri, soprattutto quelle ricavate dal tufo. Sarebbe entusiasmante scoprire ancora nuove tracce di questo popolo, senza il quale Roma non sarebbe stata la stessa...