Il cibo è stato il protagonista del festeggiamento serale dei 40 anni di Vogue bambini, alla grande Festa che si è tenuta il 27 giugno, primo giorno di Pitti Bimbo 77. Non solo per l'ottima cena in ambiente esclusivo (è la prima volta che il Giardino Torregiani apre a un evento mondano di così vasta portata, e in assoluto la prima volta che si cena in serra), ma anche per l'argomento del libro Il cibo che sorride, dedicato alla ricorrenza. Un libro costruito sulla cucina fatta per e con i bambini. “Un'arte" - racconta commossa Giuliana Parabiago, direttrice del mensile - "che produce e unifica esperienze. Coi bambini abbiamo giocato a 'farlo' il cibo, a cucinarlo, a renderlo bello, oltre che appetibile”. Hanno presentato le ricette bambini che indossavano abiti dei vari stilisti, ma, non per questo, sembravano avere remore di scatenarsi.
Sebbene il tempo fosse incerto, la serata è stata un vero successo. Forse anche perché, per il pericolo di un improvviso acquazzone, Martino Crespi di Condé Nast, l'eccellente curatore della festa, ha avuto l'idea di posizionare i tavoli invece che nel superbo giardino, nello spazio più ristretto ma coperto della serra. Dove mettere le piante (la serra è tuttora operativa)? Cresti ha fatto di necessità virtù, spostandole contro le pareti e creando un inconsueto clima di benessere per gli invitati, anche grazie ai bouquet centrotavola, deliziosi nell'unione di fiori delicati e verdure di sostegno tutt'intorno. Essendo chiaro agli organizzatori, a metà cena, che il bel tempo si sarebbe mantenuto, lo chef Marco Stabile e il suo staff hanno preparato i dolci in giardino sotto i nostri occhi, mentre sui teleschermi scorrevano le pagine del libro.
Si è chiusa in bellezza una giornata iniziata in Fortezza con l'assillo, tipico di chi partecipa a questa frequentatissima fiera, di riuscire a seguire tutto: le sfilate P/E 2014, le conferenze stampa, gli incontri, i dibattiti, le presentazioni. Ti prende la sindrome del pasticcere: troppe cose belle (per lui buone) da guardare (gustare), ti mettono la voglia di soprassedere. Una reazione che dovrebbero tenere a mente anche gli organizzatori delle singole sfilate: troppa foga, musica alle stelle, percorso stereotipato, bambine col sorriso finto. Una scenografia hollywoodiana che nelle foto risulta grandiosa, ma è dura stare seduti a guardare la sfilata stracolma, si sta male a osservare frugoli sparati come schegge che percorrono trafelati la passerella con lo stop meccanico, davanti a fotografi e familiari.
Mi riconcilio con le sfilate al chiuso, grazie a quella pomeridiana di Stefano Cavalleri, che presenta Quis Quis. Niente catena di montaggio, le piccole e piccolissime avanzano facendo fluttuare gli abiti, morbidi e delicati come loro. Facce speciali, messe in mostra dalle acconciature di fiori aderenti alla testa. Una sfilata che non stressa chi guarda, e permette quindi di concentrarsi di più sui vestiti: colori avorio, bianco in pizzo, chiffon, organza, linee morbide e avvolgenti e plissé; turchese, lilla, rosa, acqua, giallo, bianco e celeste con gonne a ruota, linee sartoriali anni '50. Nel maschile, il classico blazer è vivacizzato dai colori verde, ciclamino, glicine e pervinca, rubati ai giardini.
Poi, dopo il tramonto, al giardino Corsi, un oltrarno bellissimo e poco conosciuto, Illudia e Paesaggino hanno organizzato una sfilata, preceduta da balli di bambine nel prato, al ritmo delle canzoni dei Beatles suonate alla chitarra. A seguire, la sfilata, che si snodava fra gli alberi, con bambine e coppie di mamme e bimbe che si tenevano per mano, vestite uguali. Il brand propone ogni pezzo della collezione childrenswear con taglie fino alla 42, secondo una filosofia che, al contempo, ha fornito una guida sicura alle bimbe che sfilavano sole. L'immagine scaturita dalla serata è di un'adesione perfetta ai ritmi dei bambini, suggerendo l'idea che i designer della linea conoscono e rispettano le loro esigenze. In questi abiti passato e contemporaneo convivono sotto l’egida del buon gusto: è la prerogativa di uno stile realizzato in Italia per donne romantiche di ogni generazione, già consolidato da tre anni di presenza a Pitti Bimbo. Ho dunque osservato con piacere, nel corso della giornata, il crescendo delle capacità espositive dei produttori.
Il giorno successivo, alle 9 del mattino, la Dsquared2 ha organizzato nel giardino Corsini un evento originale per mostrare i modelli di Dean e Dan, stilisti gemelli: piccoli indossatori e indossatrici erano intenti a giocare sul prato e i visitatori li guardavano gustando un breakfast con dolci buonissimi.
C'è poi l'altro mondo, quello che non sfila. Spesso per scelta, come nel caso di MiMiSol di Imelde Bronzieri. Se passi dallo stand, ti spiegano gli abiti uno a uno. Puoi vedere l'affezione per le singole creature, i vestiti, frutto di un'inventiva intessuta di cultura. Due linee: una più cara che piace ai piccoli divi del cinema internazionale e non solo, e una più abbordabile, pensata per il quotidiano, dove protagonista è il jersey a nido d’ape trasformato, stampato o abbinato al pizzo. Linee comode e tagli semplici da maestro, per entrambe le collezioni. La spesa si ammortizza nel tempo, perché sono abiti costruiti per durare, il che in parte spiega il grande successo internazionale del marchio.
Il lusso del mondo bambino, in un'economia in crisi, regge grazie alla domanda delle fasce di reddito più alte dei paesi emergenti, che, un esempio per tutti la Russia, chiedono abiti di sartorialità impeccabile, creati con ottime stoffe e che possano durare più di una stagione. Viene quindi dai paesi “nuovi” uno stop alla deriva dei grandi numeri di capi prodotti in tessuti sintetici. Anche se quest'anno si è notato, da parte di molti stilisti, un abuso di sintetico nei plissé. Realizzate in bellissimi puro cotone, ciascuna col suo stile, restano le collezioni Trussardi Junior (splendidi anche i completini in pelle morbidissima e traforata), e Monnalisa, da sempre sovrana della dolcezza per lo stile bimba.
L'accessorio più in voga del momento? Il nuovo braccialetto Cruciani C in macramé, che per i bimbi celebra l’uscita al cinema de L’Uomo d’Acciaio, ponendo al centro la celebre S di Superman, sempre vittorioso. Per le bimbe il braccialetto è stato realizzato con beneauguranti quadrifogli in lurex, in cinque varianti di colore, fra cui verde acqua, lilla, rosso vivo, tutti brillanti di luci dorate.