Negli stessi giorni in cui si svolge Artigianato e Palazzo nel palazzo Corsini al Prato e nel suo splendido giardino, a difesa e rilancio della professionalità artigiana, si è conclusa, con la consegna dei diplomi, la seconda edizione delle “Borse di formazione-lavoro pelletteria artigiana” della Fondazione Marcello Gori all’interno di quello che fu il Convento di santa Croce. Cinque nuovi artigiani specializzati si sono aggiunti, a Firenze, a rinforzo di un settore lavorativo che la Fondazione ha proposto come concreta possibilità di lavoro per i giovani.

Artigianato e Palazzo

Artigianato e Palazzo è alla sua trentesima edizione quest’anno. La principessa Giorgiana Corsini mise a disposizione il suo giardino e parte del palazzo di via il Prato, per mostrare, una volta all’anno, lavori artigianali di eccellenza, e così tenere vivi questi mestieri che più volte, nel corso degli anni, hanno rischiato di scomparire perché non sufficientemente protetti dalle istituzioni. Insieme con Neri Torrigiani diede vita, appunto 30 anni fa, a questa Mostra con cadenza annuale. Dopo la sua prematura scomparsa, è la figlia Sabina Corsini che la porta avanti con Neri, con sempre nuove idee e vaste offerte per i visitatori che la rendono un appuntamento da non perdere.

La dispensa di Donna Giorgiana

Quest’anno è stato realizzato, a cura di Annamaria Tossani, giornalista enogastronomica, e da Sabina Corsini, un piccolo manuale sull’arte di cucinare e apparecchiare la tavola di Donna Giorgiana, campi nei quali tutti le riconoscevano competenza e creatività. Il libro, illustrato con acquerelli, alcuni dei quali di sua mano, è stato commentato nelle Ricette di famiglia, una conferenza ogni sera alle 18, molto apprezzata. La stesura del libriccino è stata fatta per attuare un progetto che lei stessa aveva in mente di fare.

Artigianato del restauro

Per celebrare il trentennale è stato deciso di organizzare un percorso sul tema del restauro. In mostra un'area nelle Scuderie di Palazzo Corsini era teatro del progetto di “Firenze Città del restauro”, promosso dalla Camera di Commercio di Firenze. I visitatori assistevano in diretta ai procedimenti di restauro applicati nell’area. Una mostra fotografica ha omaggiato le donne restauratrici con le foto di Stefano Lupi. È proseguita anche quest'anno la raccolta fondi per restaurare la Loggia del Buontalenti (già 17.000 euro raccolti).

Per il trentennale gli under 30 entrano gratis

Un’altra celebrazione del trentennio è stata la decisione di fare entrare alla mostra gratuitamente gli under 30. Vi hanno aderito ben 1800 giovani. Questo conferma una tendenza in atto a interessarsi al lavoro manuale, che i giovani negli anni passati consideravano da evitare. Dei bambini presenti in Mostra si è occupato un progetto organizzato da Ferragamo, mostrando e insegnando i passi per costruire un paio di scarpe, utilizzando la tomaia realizzata da loro.

Originalità e bellezza

Al Focus, uno degli annessi del Palazzo, la Galleria dell’Artigianato ha presentato, a cura di Artex, 30 artigiani per tre pezzi unici. Il progetto è stato battezzato Trenta al cubo. Incantevoli ceramiche, pietre scolpite e mosaici con pietre dure scintillanti. Comune denominatore di tutti gli oggetti esposti: originalità e bellezza.

Al lato opposto del giardino, sotto la Loggia del Buontalenti, trovavano posto le opere selezionate dalla Starhotel fra quelle che hanno partecipato al concorso “La Grande Bellezza” che verteva sul viaggio, necessario per spostarsi fra i sette alberghi Starhotel disseminati in sette città d’arte italiane. È stata offerta ai partecipanti l’opportunità di esporre le proprie opere negli alberghi e di decorarne una stanza per ognuno degli artisti. I proprietari di questa catena di hotel sono grandi sostenitori dell’artigianato artistico italiano. Lo rendono così facendo molto visibile a chi trascorre i giorni del tour italiano presso gli Starhotel. Quest’anno la vincitrice del “Premio La Grande Bellezza” è Cecilia Rinaldi con l’opera Amphora.

Grandi Maestri

Nella “Limonaia Grandi Maestri” sono stati raggruppati esponenti di spicco in vari campi dell’artigianato, dalla ceramica, all’oreficeria, fra cui la famosa bottega Penko, ai cappelli, alla porcellana, al mosaico. Il “Premio Perseo” all’artigiano più apprezzato dal pubblico è andato a Benedetta Faravelli, la giovane ceramista che decora la porcellana di animali (anche mosche sui piatti!) con grande bravura. La libreria Brac, oltre a libri di giardini (una edizione speciale del Giardino segreto fra questi) e di artigianato, ha portato anche una serie di libri d’arte spiritosissimi.

Un discorso a parte meritano i tappezzieri presenti in Limonaia. Mostravano la loro arte molto elaborata per attrarre i giovani nella scuola “Arti e Mestieri”, fondata nel 2023 nella provincia di Brescia. Vogliono essere di esempio perché altri creino questo tipo di scuole nella loro città. Dal 1975 si sono organizzati in C.I.T.A., una rete ante litteram di tappezzieri diffusi in Italia, allo scopo di collaborare uniti per preservare questo mestiere antico, aprendolo al nuovo nel rispetto della tradizione.

Presente in Limonaia anche la ditta “Barone Italia”, esponente della lavorazione metalli. Ha portato in mostra una novità di grande fascino: bonsai di varie specie arboree, realizzati con metallo non trattato nella superficie fogliare perché cambi di lucentezza al passare del tempo. L’azienda, fondata nel 1958, porta avanti la tradizione industriale, ma, in questi ultimi anni, con Francesco e Mauro Barone, che ora la guidano, si è aperta anche all’artigianato artistico. Entrambi, i tappezzieri del C.I.T.A. e Barone Italia, hanno messo in evidenza, nel loro dépliant, lo spirito di collaborazione che pervade il loro lavoro. Barone Italia scrive: “La felicità è reale solo se condivisa”

Fondazione Marcello Gori

La condivisione è la stessa filosofia che spinse Marcello Gori, appassionato di pelletteria, con il cognato Silvano Casini, nel lontano 1950 ad accettare il compito di insegnare agli orfani di guerra l’arte della lavorazione della pelle e del cuoio, proposta a lui fatta dai frati francescani che gli misero a disposizione il Noviziato, all’interno del Convento di Santa Croce.

Borse di formazione-lavoro pelletteria artigiana

Dopo 72 anni, nel 2022, le sue eredi, le tre figlie Laura, Francesca, Barbara Gori, hanno costituito una fondazione intitolata al padre, per aiutare ragazzi in difficoltà con una borsa di studio e utilizzando la didattica di alto livello dei maestri che operano all’interno della Scuola del Cuoio fondata da Marcello Gori. Una scuola che è oggi il laboratorio artigiano più rinomato della città a livello internazionale. Sostiene Barbara Gori Presidente della Fondazione:

L’interesse e l’impegno che abbiamo visto nei ragazzi (vincitori delle borse di studio) in questi due anni, rappresenta per noi della Famiglia una gioia e uno stimolo a continuare. Convinti che valorizzare la personalità di ognuno, rispettando dignità e abilità creative, sia un atto concreto di inclusione e di vicinanza a quanti si sono trovati, loro malgrado, ai margini della società.

Progetto Cuoio

Per chi è in situazioni di disagio la Fondazione da quest’anno svolge anche un corso di orientamento, “Progetto Cuoio”, della durata di un mese. Rivolto, tramite un Bando, a quindici ragazze e ragazzi tra 18 e 35 anni con fragilità, svolge il doppio scopo di avvicinare le future generazioni ai lavori artigianali e aiutare tanti giovani a costruirsi il proprio futuro. Il corso fa scoprire il valore di questo tipo di lavoro e quindi lo fa concretamente considerare un’opportunità.

Una considerazione finale.

Da quanto abbiamo visto, l’Artigiano, il cui scopo è costruire oggetti belli - o riportarli alla bellezza attraverso il restauro - fa un lavoro, seppur difficile e impegnativo, non alienato. La soddisfazione di fronte all’oggetto finito lo rende desideroso di coinvolgere altri, specialmente i giovani. E infatti entrambi gli eventi descritti lavorano al coinvolgimento delle nuove generazioni, e non solo per tramandare mestieri antichi in modo che non scompaiano, ma anche per dare un messaggio controcorrente: il lavoro può essere un’occupazione interessante, che ti realizza.