Senza Radici non si vola a cura di Lucia Berrettari

Il Pioppo ci mette davanti a morte, sacrificio e dolore. Ci porta nel pianto profondo della perdita, ci fa scendere nell’Ade, in un viaggio che non può essere altro che solitario, a incontrare le proprie ombre e paure. Il Pioppo ci mostra la fugacità della vita, ci conduce nella paura primordiale del nostro essere mortali. Ci racconta che qualsiasi cosa, che qualsiasi aspetto di noi, qualsiasi evento, come nasce morirà. Con la possanza della sua corteccia e con l’ampiezza della sua chioma ci indica quanto potente è la nostra paura e quanta forza acquistiamo nel vederla e combatterla. C’è una trasformazione alchemica tra il Pioppo Nero e il Pioppo Bianco, il quale possiede l’energia per mutare questa lotta in coraggio e rinascita. È la capacità dell’uomo di andare oltre l’ombra e la paura e, dopo avere combattuto con la morte, risorgere alla vita. Il Pioppo Bianco rappresenta la volontà e l’amore, la trasmutazione della paura in forza e libertà, la capacità di andare per amicizia, amore e passione oltre confini e regole. Entrambi gli alberi rappresentano l’Otto, il ciclo continuo dell’universo, vita-morte-vita. Sono alberi cari agli dei per la loro conoscenza della morte e della forza della vita. Restare inchiodati nell’energia dell’uno o dell’altro, può bloccare: il Pioppo Nero in una solitudine priva di entusiasmo e il Pioppo Bianco in un movimento privo di forza e direzione. Includere e lasciar fluire queste due energie porta equilibrio sulla fragilità dell’essere uomo, quindi mortale, e sulla forza di essere amato dalla vita, quindi vitale e creativo.

Scheda tecnica del Pioppo a cura di Maria Teresa Protto
Il Populus è un genere di piante arboree della famiglia Salicaceae che comprende una trentina di specie – comunemente note come Pioppi – tra cui troviamo la Leuce (di cui fanno parte i Pioppi bianchi e i Pioppi tremoli) e le Aigeiros (che comprendono i Pioppi neri). I Pioppi possono arrivare a vivere fino a 200-400 anni. La loro altezza varia dai 15 ai 30 metri, con fusti che possono superare i 2,5 metri di diametro. La corteccia degli individui giovani è liscia, con colorazioni che vanno dal bianco al verdastro al grigio scuro, spesso ricco di lenticelle; sugli esemplari più vecchi, diviene generalmente rugosa e profondamente fessurata; i germogli sono robusti e le gemme apicali e le foglie sono disposte a spirale con una forma che varia da triangolare a circolare o, raramente, lobata, con lunghi piccioli. In alcune specie di Pioppi i piccioli sono appuntiti, così che il vento, facendo muovere le foglie, dà l’impressione che l’albero “tremi”. Tra le specie di Pioppo che hanno riscontri nelle tradizioni antiche, e alle quali sono associate alcune usanze e miti, ci sono il Populus nigra e il Populus alba, cioè il Pioppo nero e il Pioppo bianco. Questi differiscono tra loro per via delle foglie e della corteccia. Le foglie del Pioppo nero hanno forma triangolare o “a cuore” e sono interamente di colore verde scuro, mentre la corteccia è di colore grigio-marrone scuro; il Pioppo bianco ha foglie lobate, a tre o cinque lobi, verde scuro sulla pagina superiore e bianche su quella inferiore, ricoperta da una lieve peluria, mentre il fusto è chiaro, di colore argentato.

Usi
Il Pioppo riveste un ruolo importante nell'arboricoltura da legno: viene infatti impiegato per vari usi, come la fabbricazione di fogli e pannelli di compensato, cassette da imballaggio, carta, fiammiferi. Apprezzato anche per motivi ornamentali, viene impiegato nei parchi, nei giardini e nei viali delle città.

Leggende e curiosità 
Il termine "Pioppo" deriva dal latino e, secondo una diceria romana riportata dagli antichi, sarebbe da legare a popolus, "popolo", perché la sua folta chioma mossa dal vento produce un brusio che ricorda quello della folla. A tal proposito, si può citare una diffusa credenza che fa derivare il nome Piazza del Popolo di Roma da un antico boschetto di Pioppi neri; secondo altre antiche leggende invece il brusio delle foglie era considerata la danza in risposta ai segreti del Sidhe trasportati dai venti sottili. Per questo il Pioppo era considerato un albero oracolare, il messaggero del Divino, l’intermediario tra un mondo e l’altro, la Voce del Sidhe che svelava i misteri più nascosti. I semi del Pioppo in primavera formano quelle specie di "tormente di fiocchi bianchi" che ci fanno pizzicare il naso! Il legno di Pioppo è stato usato da Leonardo da Vìnci per dipingere la sua celebre Monna Lisa. Nella cultura celtica il Pioppo – pianta dedicata ai morti in battaglia – rappresenta il segno zodiacale dei nati dal 4-8 febbraio, 1-14 maggio, 5-13 agosto, 3-11 novembre: i nati sotto questo segno avrebbero una tendenza al pessimismo, alla contemplazione e alla critica. Amanti della natura, non riescono tuttavia a godere appieno dei piaceri della vita.

Dal Pioppo deriva il nome volgare di uno fra i più apprezzati funghi commestibili: il piopparello. La corteccia del Pioppo, dopo essere stata lavata accuratamente può essere mangiata, condita con un po' di olio e di sale. Si narra che possedere una bacchetta di Pioppo bianco fosse un requisito indispensabile per entrare a far parte di un famigerato club clandestino di duellanti del XVIII secolo, chiamato dai suoi membri Le Lance d’Argento.  Nei libri di Harry Potter, il legno di Pioppo bianco di qualità per bacchette è appunto di colore bianco e a grana fine, ed è molto apprezzato da tutti i fabbricanti per la sua elegante somiglianza con l'avorio e per gli incantesimi eccezionali che è in grado di realizzare. Il Pioppo nero, posto all'ingresso dell'Altromondo, è legato alla Dea nel suo aspetto di distruzione, di morte fisica e spirituale, il Pioppo bianco è la riuscita di questo processo, l'altro volto della Dea dispensatrice di vita: il processo di morte – rinnovamento – rinascita è uno dei punti cardine di tutto il pensiero celtico. Il Pioppo tremulo è particolarmente caro ai Gaeli: pare che le antiche saghe dei Fili (bardi) d'Irlanda fossero incise proprio su bastoni di Nocciolo e Pioppo.

Magia delle erbe 
Per provocare la sparizione della febbre gli antichi erano soliti cingere con un pezzo di stoffa il tronco di un Pioppo tremulo, al quale veniva così passata la febbre. Oggi la corteccia in decotto viene utilizzata dalla medicina popolare come succedaneo della chinina negli accessi di febbri reumatiche. Il Pioppo nero per le sue proprietà assorbenti viene usato come purificante. Le sue gemme sono l'ingrediente principale dell'Unguento Purpureo, antico rimedio astringente e disinfettante contro le scottature e emorroidi ulcerate. Inoltre le tinture di gemme di Pioppo sono usate per le loro proprietà antisettiche fluidificanti contro tosse e bronchite cronica. Nella medicina popolare si utilizzava come rimedio per la tubercolosi un tonico ottenuto dalle gemme di Pioppo e scorze d'arancio nel vino.
E infine… Tra i rimedi dei Fiori di Bach, troviamo l’Aspen (Pioppo tremulo), che può essere usato da coloro che sono affetti da paure e ansia insensate, che sono spaventati per ciò che non comprendono, come dagli spiriti, dalle entità nascoste e invisibili, dal buio, da esseri mostruosi, e simili. Può essere usato anche in caso di sensazioni di minaccia, di negatività o per combattere le cattive influenze che certe persone, volontariamente o meno, trasmettono agli altri.