In oltre 20 anni studio, pratica e insegnamento di materia Ayurvedica, mi è capitato spesso di sentirmi rivolgere una serie di domande molto simili. Amici, clienti, allievi dei corsi di massaggio o comuni conoscenti che si avvicinano al mondo della medicina Ayurvedica per la prima volta, ne sono attratti e affascinati, ma allo stesso tempo un po’ intimoriti e confusi. È normalissimo! È facile che sorgano dubbi, curiosità e perplessità, è più che legittimo, è una materia, per quanto meravigliosa, molto vasta e articolata. Ecco alcune domande tra le più frequenti:
-Ma io che Dosha sono?
-Mi ritrovo un po’ in tutti, mi sembra di essere tutti e tre; come faccio a riconoscere la mia costituzione?
-Quando un Dosha è sbilanciato?
-Come faccio a capire quando Vata, Pitta e Kapha sono in equilibrio oppure no e cosa lo porta in squilibrio?
-Cosa posso fare, e come, per mantenerlo in armonia o riportarlo in equilibrio?
-Quali sono le loro specifiche funzioni e caratteristiche fisiche e psichiche?
-Posso essere un po’ più di uno e qualcosa anche degli altri?
-Esiste un Dosha “migliore” o “peggiore”?
-Alcuni Dosha hanno caratteristiche che mi sembrano buone, positive, funzionali, belle, simpatiche e altri no, perché?
Ricordiamoci che ognuno di noi e ogni essere vivente, animale, vegetale o minerale è tutti e 5 gli elementi Aria, Etere, Fuoco, Acqua e Terra, e di conseguenza tutti e tre i Dosha. Abbiamo un (o più, misti) Dosha costituzionale predominante, chiamata Prakriti e gli altri secondari, e possono variare in base allo stile di vita, l’ambiente in cui viviamo, la stagione, l’età, le ore del giorno, il cibo che mangiamo e le emozioni di cui ci nutriamo.
La bella notizia è che, osservando tutto questo con un occhio Ayurvedico, e riconoscendo le caratteristiche, possiamo intervenire in modo funzionale per riportare equilibrio ove è sorta la disarmonia, lasciando andare il giudizio di meglio, peggio, bello o brutto. Sono tutti importantissimi e speciali. Proverò a descriverne le caratteristiche e funzioni principali, riconoscerli nel loro stato di eccellenza o disfunzionalità e capire cosa sarà opportuno fare per viverli al meglio e in armonia.
Conosci te stesso: le caratteristiche dei Dosha, le loro funzioni, qualità e disarmonie
I Dosha sono tre: Vata Etere e Aria, Pitta Fuoco e Acqua, Kapha Acqua e Terra.
Vata. Vata significa ”ciò che muove”, è responsabile di tutte le attività e di tutte le sensazioni del corpo, controlla gli impulsi lungo i nervi, la peristalsi intestinale, il funzionamento dell’apparato respiratorio, circolatorio, locomotore ed escretorio, e controlla la funzione di movimento di tutto ciò che esiste nell'universo. Vata è responsabile di ogni trasformazione (intesa come azione dinamica). Nel suo stato di equilibrio sostiene tutti gli organi del corpo. È responsabile di ogni tipo di azione e attività mentale. Coordina le facoltà di senso e dona compattezza ai tessuti. Conferisce gioia ed entusiasmo. Stimola il fuoco digestivo, assorbe i nutrimenti ed elimina i prodotti di rifiuto. Dà forma ai canali del corpo. Modella la struttura dell’embrione. Quando Vata si muove in natura in disarmonia, scuote le cime delle montagne, agita gli alberi, causa le alte maree negli oceani, lo straripamento dei laghi e dei fiumi, i terremoti, gli tsunami, i tuoni, la confusione delle stagioni e l’irregolarità dei raccolti.
Vata in equilibrio: conferisce mente vigile, dinamismo, entusiasmo, vitalità, evacuazione regolare, sonno profondo. Vata in squilibrio: crea ansia, preoccupazioni, insonnia, nervosismo, debolezza, disturbi dell’appetito, pelle secca, stitichezza, intolleranza per il freddo, dolori articolari, lombari, crampi muscolari. Squilibrano il Dosha Vata principalmente lo stress, il surmenage psicofisico, il poco sonno, i lunghi viaggi, l'alcool, il fumo, le diete rigorose accompagnate da rapido dimagrimento, il salto dei pasti, gli ambienti rumorosi e affollati, la stagione fredda.
Le persone di natura Vata hanno una struttura sottile, con ossa sporgenti, scarso sviluppo muscolare, statura alta o al contrario molto bassa, la pelle di colorito bruno tendente ad essere fredda, ruvida, secca e sottile, capelli scuri e crespi, occhi piccoli ed incavati, unghie fragili e ruvide, naso sporgente. Dal punto di vista psicologico, i tipi Vata sono per natura sono molto creativi, attivi, veloci e dotati di capacità di comprensione. Purtroppo quando sono in disarmonia hanno spesso una scarsa memoria così come tendono a perdere il denaro che sono riusciti a guadagnare velocemente. Sono facilmente nervosi e paurosi, con poca forza di volontà, scarsa tolleranza e fiducia in se stessi.
Pitta. È uno dei Dosha che governa la digestione, l'assorbimento e la trasformazione, il metabolismo, il calore corporeo, l'appetito, la sete, la vista e la brillantezza degli occhi, l'intelletto, il gusto, il coraggio, la forma, le proporzioni e la struttura fisica del corpo. Pitta è caldo, acuto, liquido, moderatamente oleoso, acido e ha un odore acre. Pitta regola i vari processi digestivi e metabolici controllando la produzione di enzimi e ormoni. Pitta significa “ciò che produce calore”, “ciò che trasforma”. Pitta è l'energia cosmica che fa brillare il sole e le stelle; è il fuoco gastrico che digerisce gli alimenti, il complesso degli enzimi mitocondriali nelle cellule viventi. Fa sì che il cibo sia trasformato in sostanza nutriente, in tessuti e in prodotti di scarto. Conferisce temperatura al corpo e brillantezza alla carnagione. Una sostanza che entra in contatto con il calore muta la sua temperatura, il suo aspetto, il suo gusto, la sua composizione. Pitta in equilibrio conferisce sicurezza, intraprendenza, allegria, mente acuta, digestione buona, carnagione luminosa, cordialità. Pitta in squilibrio porta irritabilità, ostilità, cattiva digestione, ulcera peptica, collera, eruzioni cutanee e infiammazioni della pelle, cute giallastra. Squilibrano il Dosha Pitta lo stress accompagnato da ira, la collera, il risentimento, i problemi incalzanti, il clima troppo caldo e umido, l'eccessiva esposizione al sole estivo.
Fisicamente, le persone di costituzione Pitta sono snelle, di struttura delicata e di altezza media. La carnagione è rosea spesso con presenza di lentiggini, la pelle è morbida, sensibile e delicata, i capelli sottili e chiari che tendono ad ingrigire precocemente, gli occhi sono verdi o castani chiari, il naso aquilino. Per quanto riguarda l'aspetto psicologico, le persone Pitta sono molto intelligenti, precise e acute, tendono ad essere ambiziose e ad aspirare al ruolo di leader. Talvolta si lasciano trascinare dall'ira, dalla gelosia e dall'odio.
Kapha. Nel corpo svolge le seguenti funzioni: lubrifica le giunture, stabilizza e struttura il corpo, conferisce solidità, rafforza il sistema immunitario, ha effetti curativi, dona vitalità, rende l'individuo generoso, comprensivo e affettuoso, stimola l'entusiasmo e il desiderio di conoscenza. L'acqua corporea è fisiologicamente responsabile per la salivazione, la lacrimazione, la crescita del corpo, la cementazione e il collegamento dei tessuti e della struttura ossea, rende il corpo morbido e flessibile e mantiene l'equilibrio dell'umidità corporea. A livello mentale equilibra le emozioni e dona pace mentale. Kapha significa “ciò che crea e unisce”, rappresenta il principio della coesione, che mantiene uniti i pianeti e le stelle, che dà forma e compattezza oltre che forza e stabilità al corpo. È responsabile della lubrificazione delle articolazioni, e controlla l'equilibrio dei fluidi a livello tessutale e cellulare. Kapha in equilibrio conferisce calma, coraggio, forza, stabilità, comprensione, generosità, poteri immunitari forti, vitalità. Kapha in squilibrio porta pigrizia, depressione, sonnolenza, inerzia mentale, pesantezza, ingordigia, possessività, obesità, avversione al freddo umido, ritenzione di liquidi, diabete. Il dosha Kapha è squilibrato dallo stress, dal senso di insicurezza, di essere rifiutati, dal troppo sonno, dal clima freddo umido e nevoso, dall’alimentazione con eccesso di cibi dolci, grassi e pesanti.
Le persone Kapha fisicamente sono ben sviluppate ma tendono a prendere peso facilmente. La loro carnagione è chiara, la pelle morbida e ben idratata, i capelli neri, si presentano grossi, fitti e ondulati, gli occhi scuri e grandi. Per quanto riguarda l’aspetto psicologico sono molto stabili, fedeli, calme; l’aspetto in squilibrio, letargiche, flemmatiche, avido e pigro.
Indicazioni e regole generali ma necessarie, nei quattro ambiti della vita quotidiana, quali dieta, alimentazione, esercizio fisico, attività giornaliera e stagionale, utili a riportare in equilibrio Vata, Pitta e Kapha.
Equilibrio di Vata:
abitudini regolari
calore, oleosità
tranquillità, calma
nutrimento costante, cibo cotto, caldo e oleoso
fluidità e attenzione ai fluidi
massaggio regolare con olio di sesamo
riduzione delle fonti di stress
riposo abbondante
Equilibrio di Pitta:
moderazione, evitare gli eccessi
freddo, fresco
tempo libero, movimento
equilibrio del riposo e attività psico-fisica
contemplazione e contatto con la natura
moderare le stimolazioni
Equilibrio di Kapha:
incitamenti, stimoli, sollecitazioni
attività fisica ed esercizio regolare
controllo del peso
molteplicità di esperienze
calore secco
riduzione di dolci
Nei prossimi articoli impareremo a conoscere ed entreremo un po’ più nello specifico dei trattamenti ayurvedici; quali sono i più adatti per il benessere psicofisico di ogni Dosha, come sarà opportuno sceglierli o praticarli. Apprenderemo alcune semplice pratiche di routine quotidiana conosciute in Ayurveda come Dinacharya termine sanscrito composto da din, che significa giorno e acharya, che esprime l’azione di sentire, di accordarsi con una determinata dimensione. Dinacharya perciò significa accordarsi con l’ordine quotidiano naturale, seguire delle pratiche che, applicate quotidianamente con costanza, portano a uno stato di salute generale e di libertà dalle malattie. Praticare una routine giornaliera significa quindi capire e scegliere ogni giorno ciò che fa bene alla vita ed evitare ciò che le fa male.
A presto con amore e gratitudine.