Gli animali domestici, si sa, sono impegnativi e decidere di prenderne uno significa assumersi una responsabilità che va molto oltre il gioco. I fattori da valutare sono diversi, ad esempio:
- Hai una casa abbastanza grande, in proporzione alla grandezza dell’animale? (Certo, se decidi di adottare un alano e vivi in un appartamento di 50 mq, forse non è un’ottima idea… né per te, né per l’alano!)
- Viaggi molto? Se sì, sapresti come organizzarti con il nuovo arrivato?
- Hai pazienza? Se scegli un cane e sta in casa, mettiti in testa che dovrai correre appresso ai suoi bisogni fisiologici, magari abituarlo a non fare pipì in giro; oppure se hai un giardino, scorda per un bel po’ di avere piante in vaso o in terra che rimangano illese… per non parlare delle buche. Però con una buona educazione, tutto piano piano si sistema… serve – appunto – pazienza!
- Odi i rumori? Valuta anche questo: i nostri amici cagnolini si sentono i padroni di casa e come tali, la vogliono proteggere; quindi abbaiano! I mici sono senza dubbio più silenziosi e se si trovano in giardino, al massimo ti “chiamano” quando hanno fame. Io, per esempio, oltre a tre cani, ho un gatto meraviglioso… ma la domenica mattina presto, non smette di miagolare fuori dalla finestra fino a quando non gli si dà da mangiare.
Be’ insomma, come vedi questi sono solo alcune delle domande che è giusto che tu ti ponga prima di fare questo passo. Eliminati gli aspetti pratici e i vari dubbi, posso assicurarti che un animale dentro casa, che interagisce con i membri della famiglia, è meraviglioso e offre tanti momenti divertenti e accrescitivi. È chiaro che esistono animali e animali: un pesce rosso è diverso da un cane, un coniglio è diverso da un canarino, un gatto è diverso da una tartaruga e ognuno di questi può rispondere a esigenze differenti. Ciò dipende essenzialmente da te e da cosa cerchi. Oggi mi soffermo in particolare sui cani e sui gatti e sul loro rapporto con i bambini.
Io ho due bimbe che erano terrorizzate dai cani: avevo provato a prendere un cagnolino in casa e loro neanche volevano camminare sul pavimento perché avevano paura di lui. Erano molto piccole all’epoca, ma evidentemente erano anche condizionate da convinzioni totalmente limitanti sugli animali. C’è voluto un po’ di tempo, ma adesso trattano i due cani che stanno fuori, quello dentro casa e il gatto, come membri della famiglia. Oltre a questo, ho notato che questi cucciolotti regalano moltissima serenità a loro due e aiutano anche a responsabilizzarle.
È necessario far comprendere bene ai bambini, però, che non si tratta di peluche, che serve delicatezza e rispetto, che non sempre vogliono giocare e che, quando lo fanno, devono sapere la distinzione tra divertimento e tortura (della serie: “non strappare i baffi al cane/gatto”, “non tiragli la coda”, “non gli togliere il cibo per dispetto mentre mangia”…). Non è difficile e le regole sono poche, ma serve un po’ di buon senso.
Quali sono quindi i motivi per cui, fatte le doverose considerazioni, dovresti far crescere tuo figlio in compagnia di un animale domestico?
- Il bambino capisce che c’è un essere più indifeso di lui (specie se cucciolo) che va trattato bene: si responsabilizza prima.
- Giocare con un animale è istruttivo, divertente e stimolante. C’è un’interazione diversa rispetto al resto del mondo e si crea un’unione speciale se passano molto tempo insieme.
- Un animale stimola il bambino a provare nuove forme di comunicazione, oltre a quelle del linguaggio parlato; lo invoglia molto spesso a muoversi di più e a staccare gli occhi da tv e videogame.
- Si dice che gli animali domestici siano in grado di ridurre lo stress dei nostri pargoli (occhio, che se hai ignorato le prime domande, lo stress potrebbe essere il tuo!) ed effettivamente la “pet-therapy” sembra avere effetti di diminuzione delle tensioni scientificamente e praticamente confutati.
- Si sviluppa una maggiore empatia. Molti studi hanno dimostrato che un bimbo che è abituato a vivere con una “bestiolina di casa”, incrementa automaticamente il senso di empatia non solo nei confronti del suo amico “peloso”, ma anche degli altri animali ed esseri umani.
- Si comprende il ciclo della vita. Si sa che la vita di un animale domestico è generalmente più breve di quella di un uomo e quando in famiglia muore, ad esempio, un cagnolino, è senza dubbio un momento triste; questo però aiuta anche a capire come funziona la vita in generale e ad accettarne il ciclo naturale. Anche in questo caso il bambino cresce più consapevole e i genitori hanno quindi uno strumento in più per spiegare qualcosa che per un “cucciolo d’uomo” è complicato da intuire.
In sostanza, non prendere un animale solo per una richiesta o addirittura un capriccio di tuo figlio, fai in modo che sia una scelta consapevole e piacevole anche per te. Nel caso optassi per questa “new entry”, scegli in base alle vostre esigenze il tipo più adatto (un cane, un gatto, un coniglio, un pappagallo, un criceto…) e fatti consigliare anche da un allevatore per capire quale razza sia la più idonea rispetto a ciò che cerchi; poi… preparati a tanto amore!