Quello del nuoto a Copenhagen è stato un Europeo in vasca corta trionfale per l’Italia. Diciassette medaglie vinte, secondo posto nel medagliere dietro alla Russia e primo posto nella classifica a punti. Si sono visti debutti d’oro (Simone Sabbioni nei 50 dorso) e ritorni importanti (Luca Dotto, oro nei 100 stile libero e Marco Orsi nei 100 misti). Per una volta tanto, l'uomo copertina del nuoto italiano, Gregorio Paltrinieri, si è invece dovuto accontentare del secondo posto sui suoi 1500, dietro all'ucraino Mikhaylo Romanchuk.
Greg, come hai reagito a questa battuta d'arresto?
La sconfitta brucia sempre. Con Romanchuk c'è una rivalità accesa in questo periodo, perchè ormai ce la giochiamo in tutte le gare, e io quest'anno l'ho battuto ai Mondiali di Budapest e alle Universiadi. Perdere contro di lui scoccia, ma capisco che lui sia un grandissimo atleta e ha fatto un gran tempo, mentre io per poterlo battere dovevo essere in grande forma.
Resti sempre convinto della tua scelta di andare ad allenarti in Australia?
Io sono convinto che quello che sto facendo in Australia sia buono e non rimpiango nulla. Adesso mancano ancora due mesi mesi e mezzo in cui cercherò di migliorare il piu possibile e poi quando tornerò in Italia farò di nuovo i miei lavori, quelli che mi servono per andare bene in gara.
Questa convinzione ti serve anche per rispedire subito al mittente ogni possibile critica.
Io sono sempre molto fiducioso in quello che faccio e vorrò fare. Chiaramente e non ho la sfera magica per dire vincerò tutto in futuro, però, io ci credo e quindi sono convinto delle scelte che ho fatto.
Nuoto a parte, che cos’altro hai fatto in Australia?
Ho fatto di tutto in Australia. Un sacco di esperienze che in Italia non avrei fatto. E uno degli obiettivi era proprio spezzare la routine quotidiana. Sono andato a vedere il Motogp, a surfare, ho fatto escursioni nelle foreste, è stato bello. Mi è piaciuto tutto e volevo fare tutto, appena avevo un po' di tempo libero e ogni weekend cercavo di sfruttarlo e fare cose nuove.
Non è un segreto che nel tuo futuro (Tokyo 2020) ci sono anche le gare di nuoto di fondo. Pensi mai in un futuro di cimentarti in qualche traversata marina da leggenda, come quelle della serie Ocean’s seven?
Io sono sempre stato un amante delle gare in mare, mi è sempre piaciuto nuotare nell'acqua salata. Credo però di non aver mai fatto più di 10 km di fila. So che ci sono gare belle a Los Angeles, ho visto che anche in Australia ne organizzano molte. Per adesso però voglio concentrarmi sulla mia carriera sportiva e preparerò la 10 km, a fare altre gare extra magari penserò in futuro, dopo Tokyo. Ora come ora, ho troppe cose da mettere insieme, dagli 800 ai 1500 in piscina e qualche 10 km che comunque devo trovare il modo di fare, perché non è che possa andare alle Olimpiadi e farle direttamente.
Si chiude un (altro) anno fantastico per te, con l’oro mondiale nei 1500m e gli ori negli 800, 1500 e 10 km all’Universiade di Taipei. Piani per il 2018?
Per ora torno in Australia e starò lì altri tre mesi, fino a fine marzo. Quando lascerò l'Australia la prima gara sarà la coppa del mondo in acque libere a Doha. Poi vedremo. In estate di sicuro gli Europei in vasca lunga di Glasgow.
Gregorio Paltrinieri, 23 anni, è campione olimpico e mondiale in carica nei 1500 m stile libero di nuoto, distanza su cui è anche primatista europeo in vasca lungo con il tempo di 14’34"04 . Alle prossime Olimpiadi di Tokyo 2020 vuole provare la tripletta negli 800, 1500 e 10 km di nuoto in acque libere.