27 Luglio 2017
Amo le donne disperate. Quelle abili a nascondere il dolore, che controllano ogni reazione. Che in casa sono piccole, selvagge, nella loro tana. Che strappano cibo dai fianchi della noia. Che usano le mani fin dentro ai chiodi. Amo le donne che sono disastri, valanghe di esitazioni, piante rare spezzate dal vento, strani innesti, malformazioni. Quelle che piangono come tempeste, quelle che ridono come tuoni. Le donne nate dalla costola rotta di un qualche dio che non sapeva modellare uomini.
13 Agosto 2017
Arriverà un autunno silenziosissimo. Le parole mai dette, quelle appena pronunciate, muoiono in questa estate che brucia tutto, che fa roghi di germogli. Dimmi che fiore sarai quando smetterò di raccoglierti, quando sarà il caos dei colori. Io continuerò la mia disperata ricerca della tua minuscola corolla bianca.
22 Agosto 2017
Il terrore che mi prende quando realizzo di essere corpo. Un oggetto che può essere schiacciato, che può essere trafitto, che può essere lanciato in aria, atterrando con la forza disumana della gravità di tutti i fatti che leggo sui giornali. La paura che ho di essere visibile, consistente, ingombrante. Una teca di carne che conserva le reliquie di tutto il mio amore, una cassaforte di nervi che contiene la formula segreta per non smettere mai di trovarti, che si apre con la pura combinazione che mi porta ogni giorno dietro la tua porta.
4 Settembre 2017
Sei un ricordo che arriva come un taglio. Un dolore intercostale mentre mi rialzo. Sei un crampo di fame che non passa. L'unico pane, avvelenato, che mi sazia. Sei il mio zero in condotta. Una stella da latte che strappo via ogni volta che chiudo la porta.
28 Settembre 2017
La tua risata lontana risuona come un allarme, mi avvisa dei vetri rotti, dell’intrusione, dei cassetti che hai svuotato per cercarti. Hai venduto tutti i miei gioielli: le perle degli occhi che hai ereditato da generazioni, i cerchi d’oro immensi delle carezze di tua madre, la croce pesantissima di tutte le paure. Hai svenduto i miei beni, ai peggiori acquirenti, nel mercato nero del tuo letto sfatto. Mentre io cercavo di offrire il prezzo più alto alla tua asta, rilanciando ogni volta un motivo in più per appartenerti, come niente, di te, potrà mai appartenermi.
18 Ottobre 2017
Sono un meccanismo inceppato, che produce quintali di paura anche quando non è stato programmato, anche quando non può, non deve, non c'è materia prima. Sputo quintali di rotoli neri che coprono ogni cosa. Più provo a fermarmi, più tiro dentro tutto.