L’Italia, intesa come squadra nazionale di calcio, si fa ora da parte. Il CT Gian Piero Ventura dopo le vittorie oltre confine ottenute in Israele, in Macedonia e nel Granducato del Liechtenstein ha incassato anche il primo successo casalingo della sua Nazionale (2-0 a Palermo contro l’Albania allenata dall’italiano De Biasi, che ha chiesto scusa per le intemperanze dei tifosi albanesi), e ora si dice convinto di essere al centro, appunto nella sua qualità di responsabile della conduzione della nazionale maggiore, di un progetto meritevole di attenzione, quello di far nascere “un gruppo vero”, con “molti giocatori nuovi e tanti giovani”, base e presupposto indispensabile “per fare qualcosa di bello in futuro”.
Prima dello “sciogliete le righe”, gli Azzurri – che si ritroveranno, finito il campionato, per un’amichevole con l’Uruguay, il 7 giugno a Nizza, e per la seconda gara con il Liechtenstein, quattro giorni dopo a Udine, per la qualificazione ai Mondiali dell’anno prossimo - hanno fatto ulteriore esperienza nell’amichevole giocata a Rotterdam contro l’Olanda. Merita che si segnali che a Palermo l’Italia ha per così dire ufficializzato la nascita di una stella, la nuova stella della nostra Nazionale: ci riferiamo a Marco Verratti, attualmente in forza al Paris S.G. ma che non disdegnerebbe un suo impiego stabile in una squadra italiana (il suo valore di mercato è elevato, ma Inter e Juventus, lo ha detto proprio lui, hanno le potenzialità economiche per affrontare l’eventuale esborso). Parlando comunque della Nazionale, al termine dell’incontro di Palermo ai microfoni di RaiSport, Verratti ha sottolineato che “il valore aggiunto di questa Nazionale è che rispetta ogni avversaria, ogni partita la prepara al massimo e penso che questo sia importante. Rispetto alle Nazionali del passato forse non abbiamo grandissime individualità, ma tutti insieme puntiamo sul collettivo e l'organizzazione che abbiamo noi non tutte possono vantarla”.
A proposito di individualità, ha poi fatto i complimenti a Buffon: “Sicuramente ognuno di noi può migliorare. Può migliorare Buffon che ha fatto vent'anni di carriera, figuriamoci un giovane o uno con cinque-sei anni a buoni livelli. Tutti possiamo migliorare, è il nostro obiettivo. Non c'è bisogno di dire quanto Buffon sia importante per questa Nazionale, lo è ancora di più fuori dal rettangolo di gioco. È una persona fantastica, sa sempre trovare le parole giuste al momento giusto. È uno di quei giocatori che difficilmente riavremo in futuro nella Nazionale e nel calcio in generale".
I fari, gli sguardi, le attenzioni, anche, perché no?, i timori e gli scongiuri di supporter, tecnici e i milioni di ct sparsi dalle Alpi a Capo Passero, sono comunque già tutti puntati all’incontro del 2 settembre quando gli Azzurri renderanno visita alla Spagna per stabilire sul campo quale delle due compagini accederà direttamente al Mondiale di Russia senza passare dalle forche caudine dei ripescaggi, inevitabili per le squadre che non concludono il proprio girone in testa alla graduatoria. All’Italia in Spagna serve la vittoria, solo la vittoria: ogni altro risultato sarebbe comunque favorevole agli iberici, che già vantano nei confronti degli Azzurri una più consistente differenza-reti nella classifica del girone. Vale la pena di rammentare che il 2 settembre la Chiesa ricorda e commemora sant’Elpidio: Elpidio deriva da “elpìs”, parola del greco antico che si traduce con “speranza”… Non aggiungiamo altro.