La galleria Alberto Peola è lieta di ospitare la seconda mostra personale di Cosimo Veneziano (Moncalieri TO, 1983).
Le opere inedite presentate concludono la ricerca di Cosimo Veneziano sul ruolo della scultura nello spazio pubblico nella società contemporanea, e sul valore iconografico e simbolico che le immagini assumono nel processo di creazione della propaganda politica. In particolare il suo interesse si rivolge al processo di selezione e di scarto di fatti e personaggi, messo in atto nella costruzione di un'iconografia da parte di una comunità, prima che il simbolo sia collocato nello spazio pubblico, fisico o virtuale.
Nelle due opere della serie Petrolio i disegni su tela della scultura di un toro androcefalo e di una scultura religiosa, originarie dell' epoca assiro-babilonese, sono parzialmente coperti dal feltro per evidenziare la recente distruzione nei conflitti in Medio-Oriente. L'opera invita a riflettere sul peso e sugli effetti che ha sull' immaginario la perdita di un patrimonio culturale riconosciuto come collettivo.
Il gruppo di sculture in ceramica dal titolo Membrana è composto da riproduzioni di parti di statue greche e romane sulle quali Veneziano ha operato una deformazione attraverso un processo di stratificazione materica, contrapponendo l'originaria fisionomia frontale della statua a quello che doveva essere l'aspetto della parte esterna del calco. Anche in questo caso l'occultamento della visione corrisponde all'idea della perdita di un'identità culturale avvenuta nel tempo.
Monochrome II lavora sulla capacità percettiva graduale dell'osservatore. La serie di colature di gomma siliconica è realizzata partendo da una matrice di dipinti su tela, che raffigurano simboli iconografici propri delle culture occidentale e orientale, che si sono succeduti nel tempo.
Nell'ultima sala della galleria sono esposte quattro tele di grandi dimensioni sulle quali Veneziano ha disegnato figure umane armate di martello. Per questo ultimo lavoro dal titolo Giorni di un futuro passato, l'artista riprende immagini usate dalla propaganda delle rivoluzioni politiche del passato, e le mette in dialogo tra loro per evidenziare l'enfasi posta sull'atto di distruzione che sottende ai processi di rottura e cambiamento avvenuti nella storia umana. La forza dirompente dell'atto e la monumentalità della rappresentazione rimandano a un intento celebrativo, in contrapposizione al processo di censura che avviene anche durante i periodi di continuità politica.
La mostra Petrolio/Appunti si sviluppa in due sedi: Galleria Alberto Peola e MEF Museo Ettore Fico.