L’anno che stiamo vivendo, nel calendario degli eventi sportivi è senza dubbio l’anno delle Universiadi, manifestazione multidisciplinare che contende, o cerca comunque di contendere, alle Olimpiadi una sorta di primazia in fatto di valori decoubertiniani, ancorché scontino nei confronti dei Giochi Olimpici oltre mezzo secolo di … ritardo: la prima Universiade è datata 1959, De Coubertin indisse i primi Giochi olimpici nel 1896.
Prima sono in programma le Universiadi invernali, ad Almaty, in Kazakistan, dal 28 gennaio all’8 febbraio, successivamente si svolgeranno quelle estive, a Taipei, che avranno luogo dal 19 al 30 agosto. Ad Almaty, la più importante città del Kazakistan più nota forse come Alma Ata, atleti di una sessantina di Paesi prendono parte alla 28.ma edizione dell’Universiade invernale. In gara naturalmente anche atleti italiani, sotto la guida del Centro universitario sportivo che - con la collaborazione del Coni, della Fisi e della Fisg, vale a dire delle due federazioni che gestiscono in Italia gli sport invernali - sovrintende alla pratica sportiva degli e negli atenei. La delegazione italiana è composta da una settantina di persone tra atleti, tecnici e dirigenti, impegnati direttamente o indirettamente in una delle tredici specialità inserite nel programma: pattinaggio di velocità e di figura, curling, hockey su ghiaccio, short track, sci alpino e nordico, freestyle, snowboard, biathlon, cross country, combinata nordica, salto.
Le Universiadi sono un festival internazionale di sport e cultura che si svolge ogni due anni in una città differente. Considerando il numero di atleti partecipanti, le Universiadi sono seconde in grandezza solo ai Giochi Olimpici. In linea con il motto FISU "Eccellenza della Mente e del Corpo", le Universiadi sia quelle estive che quelle invernali promuovono gli aspetti educativi e culturali dello sport attraverso 12 giorni di competizioni, e permettono agli studenti-atleti universitari di tutto il mondo di gareggiare nella città ospitante, immersi in un contesto di vera amicizia e sportività. Possono partecipare alle Universiadi gli atleti fra i 17 e i 28 anni regolarmente iscritti a un’università o a un college e riconosciuti dalla National University Sports Federation (NUSF) e da una federazione sportiva per la loro disciplina.
Alle Universiadi lo standard delle competizioni è senz’altro di livello, spesso di alto livello. Il picco più alto resta senza dubbio il primato mondiale dei 200 metri piani in atletica leggera conseguito da Pietro Mennea alle Universiadi di Città del Messico, nel settembre 1979. Per molte Nazioni e federazioni in gara le Universiadi rappresentano una duplice opportunità: permettere alle “stelle” nascenti di confrontarsi con un evento multisportivo di primo piano agli inizi della carriera e dare possibilità agli atleti già affermati di confrontarsi con i propri pari.
Molti degli atleti medagliati alle Universiadi Estive si sono avvicinati ai tempi o ai punteggi di chi ha conseguito la vittoria olimpica; inoltre, molti campioni olimpici hanno iniziato ad assaporare il gusto della vittoria proprio alle Universiadi estive. Durante i Giochi Olimpici di Londra nel 2012, 154 vincitori di medaglia alle Universiadi (75 uomini e 79 donne) hanno conquistato 174 medaglie olimpiche: 48 ori, 56 argenti e 70 bronzi. Risultati, questi, che sono stati ottenuti in 21 delle 26 discipline in programma. Per sport quali il nuoto e l'atletica, gli atleti devono garantire di essere in grado di raggiungere un tempo minimo per poter gareggiare.
Per gli sport di squadra, la NUSF sottopone alla FISU le squadre che intendono partecipare; nel caso di un numero troppo alto di richieste, la FISU opera una scelta tra le formazioni, basandosi su risultati precedenti e sulla partecipazione globale. Tra le varie edizioni delle Universiadi, degne di menzione sono state quelle del 2011 di Shenzhen, in Cina, per il più elevato numero di partecipanti (10.622), e quella del 2003 a Daegu, in Corea, per il più alto numero di nazioni presenti, 174. In attesa delle competizioni, vediamo quali sono i medaglieri storici delle Universiadi, rassegna nata nel 1959 a Torino, sulla spinta di Primo Nebiolo, storico presidente della Federazione di atletica leggera.
Universiade Story
La prima Universiade si è svolta a Torino nel 1959: era la prima universiade estiva, cui seguì un anno dopo la prima universiade invernale, a Chamonix, Francia. Da allora con cadenza biennale, salvo qualche eccezione, si sono svolte 27 edizioni delle Universiadi estive e 23 invernali: dal 1967, Tokyo, si passò infatti al 1970, Torino, e al 1973, Mosca, per poi riprendere la cadenza biennale nel 1975, anche se quella manifestazione fu riservata solo alle gare di atletica leggera, con svolgimento a Roma ed “etichetta” diversa: anziché Universiadi furono chiamati Giochi mondiali universitari.
Nel corso delle due manifestazioni, l’Italia ha vinto complessivamente 707 medaglie, 544 in quelle estive, 163 in quelle invernali: 161 di queste medaglie d’oro sono state vinte nelle gare estive, 44 in quelle invernali. Il bottino più cospicuo per l’Italia è stato realizzato a Kazan, nel 2013 (44 medaglie totali), per i giochi estivi, e a Torino, nel 2007, per le prove invernali, con 17 podi totali.
Altre curiosità più o meno statistiche: per 16 edizioni delle Universiadi estive la scelta organizzativa è stata rivolta a sedi europee, per quelle invernali sono state 19 le città del Vecchio Continente privilegiate, per così dire. L’Italia ha organizzato le Universiadi estive in quattro occasioni (Torino 1959 e 1970, Roma 1975 e Sicilia 1997), quelle invernali sei volte (Sestriere 1966, Livigno 1975, Belluno 1985, Tarvisio 2003, Torino 2007, Trentino 2013). E si appresta a organizzare quelle estive a Napoli e Campania, nel 2019.