Viaggiare in tutte le stagioni, e anche per lavoro, muove la mente e porta con sé diversi aspetti piacevoli e ipnotici. Veniamo colpiti da un profumo caratteristico delle piante di quel luogo in quella precisa stagione e da un sapore insolito che diventerà parte della nostra memoria gustativa. Il viaggio non finisce mai, come diceva lo scrittore di origine portoghese José Saramago, “Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva”, bisogna ritornare sui passi già dati per ripeterli e per tracciare a fianco nuovi cammini.
Viaggiare per scoprire luoghi di “vino” rappresenta una nicchia consolidata del turismo enogastronomico nostrano, fa muovere le papille gustative e toglie la ruggine. La passione di andar per vigne sta contagiando sempre più intenditori e curiosi di tutte le età che scelgono di arricchirsi con un'esperienza quantomeno insolita anche solo per un giorno e partono per le Città del Vino, Le Vendemmie, Le Cantine Aperte, le Strade dei Vini e dei Sapori e tante altre.
Secondo gli esperti la vendemmia che si è appena conclusa sarà ottima, con punte di eccellenza. Questo perché i grappoli hanno beneficiato di condizioni climatiche favorevoli alla loro maturazione, perché in generale abbiamo avuto un inverno mite, scarse precipitazioni poi una primavera piovosa e un'estate iniziata in perfetta sintonia col solstizio estivo, con giornate calde, ma non torride. Pare quindi che quest'anno la vendemmia produrrà vini bianchi profumati, con un giusto equilibrio di acidità, alcolicità, finezza, e vini rossi armonici, ricchi di struttura, dai profumi complessi e da lungo invecchiamento. Il calice di vino che beviamo è anche questo, oltre l'etichetta troviamo creatività, competenza e fantasia di imprenditori e persone che lavorano su più fronti per un terreno agricolo basato sulla biodiversità, dove il carattere tipico del vino è dato dalle sostanze aromatiche e polifenoliche accumulate in giorni e giorni di clima favorevole.
Dalla cantina ci spostiamo al pub come luogo cult di assaggio. I degustatori di birra che viaggiano possono seguire i programmi Slow Food dedicati alla birra in giro per l'Italia e i Beer Fest. Per i neofiti che amano prepararsi bene prima del viaggio e della degustazione è consigliabile munirsi di vocabolario per capire le parole curiose di questo ambiente come ad esempio germinazione, che è la germogliazione dei semi durante la trasformazione in malto, imprescindibile per la produzione della birra e brassare, termine di derivazione francese che indica la produzione della birra.
Se può essere un'idea creativa farsi la birra in casa come facevano nel Medioevo nel Nord Italia, il mercato della birra offre una scelta ampia e abbastanza diversificata ma non come quella del più nobile vino. Si va dalla birra termale prodotta artigianalmente con i principi attivi delle acque termali bolognesi alla birra cruda non pastorizzata da consumarsi in tempi brevi per la sua limitata stabilità e disponibile in questo periodo dell'anno, alle classiche e meno classiche doppio malto. Come ogni vino che si rispetti anche ogni birra ha sapori, caratteristiche, profumi ed emozioni proprie e diverse, e c'è chi dice che la definizione di “artigianale “ serva a confondere il mercato, sarà vero?