È difficile immaginare un mondo senza colori: gli oggetti e gli esseri viventi partecipano al miracolo dell’esistenza assorbendo o riflettendo la luce e da questo delicato gioco di vibrazioni il nostro cervello, con il coinvolgimento attivo dei sensi, apprende ed elabora la realtà. Ma i colori hanno anche proprietà curative e rappresentano un’importante fonte di benessere e salute: stabilire un rapporto di affinità con essi permette di capire gli effetti che possono avere sul corpo e sulle emozioni.
La sensibilità cromatica è influenzata dai ritmi delle stagioni: la primavera, ad esempio, si manifesta con delicate tonalità che inneggiano al cambiamento e stimolano la depurazione naturale del corpo. Per questa ragione il verde delle piante è associato alla rinascita, al cambiamento, alla stabilità e all’autostima. La totalità di questo spazio è assorbita dalla clorofilla, universalmente presente in tutti i vegetali: una molecola che riveste un ruolo fondamentale nella complessa catena di reazioni biochimiche capaci di convertire l'energia luminosa in energia chimica. La sua struttura è sorprendentemente affine a quella dell’emoglobina; infatti, le proprietà antianemiche attribuite alla clorofilla, da parte della fitoterapia tradizionale, sono giustificate dalla similarità di forma e funzioni (sono liquidi indispensabili alla vita).
Degli ottimi integratori a base di clorofilla possono essere preparati in casa, utilizzando vari vegetali come ortica, erba di grano o di orzo, erba medica, bietole, spinaci, ecc... Sono preparazioni molto semplici da realizzare, basta estrarre il succo di queste piante tramite un frullatore, una centrifuga o un estrattore (in commercio esistono degli ottimi estrattori che possono essere impiegati per la preparazioni di succhi vegetali). La clorofilla così ottenuta, diluita con una piccola quantità e qualche goccia di limone, deve essere consumata subito, oppure entro 24 ore o al massimo 2-3 giorni se conservata in frigo. Questo rimedio possiede numerose proprietà benefiche ed è impiegato come ricostituente, depurativo, disintossicante, antiossidante, stimolante delle difese immunitarie, battericida, cicatrizzante, moderatore e normalizzatore della flora batterica intestinale.
Nella fascia cromatica compresa dal bianco al verde, troviamo piante dalle sorprendenti proprietà antiossidanti, molte delle quali appartengono alla Famiglia delle Brassicacee. Per questa ragione cavoli cappucci, cavolfiori, cavolini di Bruxelles, cavolo verza, broccoletti, cime di rapa e specie selvatiche come l’erba lattona o erba di S. Maria (Cardaria drada), non dovrebbero mai mancare sulle nostre tavole. Sono vegetali che contengono isotiocianati, una particolare classe di sostanze che contengono un atomo di zolfo, responsabile del caratteristico odore pungente che si sprigiona quando sono sottoposte a cottura.
Altre sostanze particolarmente attive nel rafforzare le barriere antiossidanti, e quindi utili a contrastare i processi d’invecchiamento cellulare, sono rappresentate dai composti solforati, tra cui il più importante è il bisolfuro di allile contenuto in tutte le specie di Aglio (compresa la Cipolla), sia coltivate che selvatiche. L’azione antitumorale di queste piante si esplica anche sulle nitrosamine, composti con effetti cancerogeni che si formano nell’organismo a seguito della trasformazione, in un ambiente acido come lo stomaco, dei nitriti assunti con l’alimentazione, consumando soprattutto carni lavorate a livello industriale.
Con l’estate, i colori diventano vivaci e spingono le foglie e frutti ad accumulare acqua e fitonutrienti, ideali per sopportare il caldo e proteggere il corpo dalle malattie e dalla degenerazione cellulare. Il rosso rappresenta il sangue ed è un simbolo di vitalità, passione e fierezza, dona energia e stimola la liberazione di adrenalina. Partendo da questo colore, passando attraverso il giallo e l’arancio, troviamo ortaggi e frutti ricchi di beta-carotene (presente soprattutto nella carota, albicocca, zucca, melone, pesca, peperone, agrumi, nespola, ecc.) e di licopene (pomodoro, melone, melograno, anguria, ciliegia, pompelmo rosa, fragola, papaya, ecc.): entrambi i composti sono noti per la loro potente azione antiossidante e antitumorale.
Il licopene, in particolare, aumenta la sua biodisponibilità in presenza di sostanze grasse e se sottoposto a cottura: il calore, infatti, agisce positivamente rompendo i tessuti vegetali e “allentando” la sua struttura chimica in modo da favorirne l’assimilazione (forse è necessario rivalutare le salse e i sughi delle nostre nonne, sottoposti a lunghe ore di cottura a fuoco lento). Studi sperimentali hanno dimostrato l’efficacia del licopene nella prevenzione dei tumori alla prostata, al seno e all’appartato digerente (esofago, stomaco e pancreas) e di molte patologie cardiocircolatorie (soprattutto ictus e infarto). Nel pomodoro questa sostanza rappresenta l’80% dei carotenodi presenti; questo ortaggio, consumato anche crudo, rappresenta una vera e propria “bomba” antiossidante, specialmente se condito con dell’olio extravergine di oliva, ricco di acidi grassi insaturi e vitamina E.
Altri colori, come quelli che ruotano intorno al viola (ciliegie, cavolo rosso, radicchio, uva, rapa, melanzana, prugna, fragole, mirtilli, ribes, more, lamponi, sambuco, ecc.), esprimono un atto di trasformazione, di metamorfosi e sono connessi alla conoscenza, all’equilibrio tra il corpo e la mente. Queste azioni sono svolte dai polifenoli e soprattutto dalle antocianine e dall’acido ellagico, capaci di rinforzare la fragilità capillare, di contrastare le infiammazioni, le alterazioni cellulari provocate dai radicali liberi (soprattutto a livello cerebrale, responsabili di patologie degenerative come il morbo di Parkinson e l’Alzheimer) e quelle che predispongono all’insorgenza di neoplasie (attraverso l’inibizione dell’angiogenesi, cioè la formazione di nuovi vasi sanguigni capaci di apportare nutrimento alle cellule malate).
Degni di nota, per le loro proprietà antinvecchiamento, sono anche il resveratrolo (presente nella buccia dell’uva rossa, in numerose bacche e negli arachidi) e il picnogenolo (ricavato principalmente dalla corteccia interna del Pino marittimo). La maggior parte dei polifenoli riesce a superare agevolmente la barriera emato-encefalica, per questa ragione rappresentano un rimedio efficace per proteggere il cervello dai processi ossidativi e degenerativi a carico delle sue cellule.
Il progredire delle stagioni segna l’inizio di una fase di crescente introversione: in autunno i colori si attenuano e le energie vitali si concentrano nei semi o si depositano nelle radici. Con l’inverno le foglie perdono la loro consistenza e si tingono di marrone come la terra: le forme si spogliano, diventano scarne, mettendo in risalto l’essenzialità dei bisogni primari (nutrimento, riposo, protezione dal freddo, riproduzione, necessità fisiologiche, ecc.). In questa attesa la materia superflua si degrada per diventare nutrimento… così il ciclo della vita si ripete attraverso la luce e i colori.
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