Dopo il calcio è la volta dell’hockey su ghiaccio. I cinesi hanno fatto la spesa a Milano, comprando Inter e Milan e ora sbarcano nella Kontinental Hockey League, la massima lega europea di hockey su ghiaccio.
Dalla prossima stagione, che partirà a fine agosto, il Kunlun Red Star di Pechino farà il suo debutto nel campionato KHL, dove oltre alle squadre russe, giocano già lo Jokerit di Helsinki, il Medvescak di Zagabria, lo Slovan di Bratislava e la Dynamo di Riga, oltre ai kazaki dell’Astana e ai bielorussi della Dynamo Minsk. Qualche anno fa si era parlato anche di un possibile ingresso di Milano nella Continental Hockey League, con partite casalinghe a rotazione in altre città italiane, ma a quanto pare proprio come il ghiaccio, l’idea si è sciolta.
Da Zagabria a Vladivostok, passando per Pechino, ci sono ben 8300 chilometri, che fanno della Kontinental Hockey League il campionato di hockey su ghiaccio più vasto del pianeta. Tuttavia, ripiegata la carta geografica, sul ghiaccio finora mai nessuna compagine non russa è riuscita a vincere la coppa Gagarin e assai difficilmente l’impresa potrebbe riuscire ai cinesi per primi.
Oggi in Cina ci sono 116 squadre di hockey giovanili con 1700 giocatori iscritti, ma tra le famiglie la popolarità di questo sport è in continua crescita: lo stato ha avviato un piano quinquennale che fino al 2021 prevede l’insegnamento gratuito dell’hockey su ghiaccio per 10 mila ragazzi in età scolare e la frase “da grande voglio giocare a hockey” inizia a sembrare meno fantasiosa.
L’obiettivo della Cina del resto sono le Olimpiadi Invernali di Pechino 2022 dove, da paese organizzatore, punta a ben figurare in tutte le discipline, anche quelle senza tradizione, come l’hockey su ghiaccio. Per questo motivo, l’ingresso della Red Star Kunlun nella KHL servirà da traino per tutto il movimento e da base sui cui sviluppare la crescita della nazionale, che ora è solo al 37° posto del ranking mondiale e nel girone di qualificazione per le olimpiadi invernali di Pyeong Chang 2018 è stata sconfitta da Spagna, Serbia e Islanda, non certo delle corazzate.
Nella prima stagione del Kunlun in KHL non ci si potrà aspettare molto da una squadra composta per metà da stranieri e per la restante parte da giocatori cinesi di livello decisamente inferiore rispetto a quello del campionato, ma il progetto andrà giudicato a lungo termine e le premesse paiono buone. Il presidente dell’IIHF, la Federazione Internazionale di Hockey su Ghiaccio, ha accolto con favore l’allargamento alla Cina della KHL: “Penso sia un passo in avanti positivo verso i prossimi Giochi Olimpici di Pechino 2022. Anche se al momento non vedremo molti giocatori cinesi in squadra, è una grande promozione per il nostro sport in Asia. Anche nell’hockey una Cina forte significa un'Asia forte e la KHL fa bene a muoversi in questo modo”.
Il Kunlun Red Star per il momento ha già un primato. Giocherà le sue partite casalinghe nella LeSports Arena, costruita per ospitare le gare di basket alle Olimpiadi del 2008. Con i suoi 18.000 posti si tratta della più grande di tutto il campionato e sarà la stessa dove andranno in scena le partite del torneo di hockey su ghiaccio alle Olimpiadi Invernali di Pechino 2022.