La dodicesima tappa da Montpellier a Chalet Reynard era una più attese di questa edizione del Tour 2016: infatti era di scena il Mont Ventoux. Anche se avverse condizioni del tempo però hanno costretto l'organizzazione a cambiare il finale, a causa delle violente raffiche di vento in cima che avrebbero compromesso la sicurezza dei corridori.
A parte questa decisione più che legittima e presa per la sicurezza degli atleti, questa tappa resterà negli annali della Grand Boucle per una macchia indelebile che ha falsato due volte l'evento: la prima quando l'organizzazione non ha saputo prevenire un bruttissimo e vergognoso episodio che ha coinvolto Chris Froome (team SKY), Bauke Mollema (Trek Segafredo) e Richie Porte (BMC) mentre erano in battaglia negli ultimi chilometri del tracciato e avevano staccato il gruppo. I tre sono finiti contro la moto delle riprese costretta a fermarsi di colpo vista la presenza del pubblico sulla sede stradale, senza dar modo ai tre di evitarla e facendoli cadere. Nel frangente, Richie Porte che era davanti è stato il più lesto a ripartire seguito immediatamente da Mollema, mentre Froome ha invece subito danni alla bicicletta diventata inutilizzabile.
Con l'ammiraglia lontana e impossibilitata a intervenire, il britannico è andato nel pallone e cercando di correre verso il traguardo ha preso una bicicletta dalla macchina dell'assistenza cercando di proseguire, ma non essendo questa di misura, e con attacchi dei pedali diversi, ha dovuto abbandonarla dopo pochi metri per aspettare l'ammiraglia, perdendo un sacco di tempo e di conseguenza la maglia gialla.
La seconda situazione si è verificata dopo l'arrivo dei corridori, quando la giuria di corsa ha cercato di mettere una pezza facendo un danno ancora superiore a quello creato inizialmente, dettato dall'improvvisazione e dal peggior dilettantismo. Infatti a tappa conclusa, dopo che si era completato il primo ordine di arrivo con i Big al traguardo e dopo che in seguito all'incidente Froome aveva perso la maglia gialla conquistata da Yates, i giudici di gara hanno pensato bene di neutralizzare lo svantaggio, riconsegnando la maglia gialla al britannico aprendo così un precedente.
C'è da chiedersi, se la stessa cosa fosse accaduta a un altro team che non fosse stato il Team SKY, la decisione sarebbe stata la medesima? Probabilmente no, il potere mediatico e politico della corazzata nero-celeste è innegabile, quindi è stata adottata una decisione assolutamente non prevista in nessun regolamento, pur di non incappare in reclami o nella minaccia di un ipotetico ritiro dello squadrone capitanato da Froome. Peccato, perché per quanto l'episodio sia stato spiacevole e dannoso per il corridore britannico, questa decisione penalizza gli altri concorrenti del tutto incolpevoli di quanto accaduto davanti a loro.
La tappa: fin dai primi chilometri si forma una fuga di 13 uomini che guadagna subito parecchio terreno. Davanti a tutti ci sono Bertjan Lindeman e Sep Vanmarcke (Lotto NL-Jumbo), Stef Clement (Iam), Daniel Teklehaimanot e Serge Pauwels (Dimension Data), André Greipel e Thomas De Gendt (Lotto-Soudal), Bryan Coquard e Sylvain Chavanel (Direct Energie), Dani Navarro e Cyril Lemoine (Cofidis), Iljo Keisse (Etixx-Quick Step) e Chris Anker Sorensen (Fortuneo-Vital Concept).
Il gruppo a causa dei ventagli si frammenta. Nibali, Sagan, Meintjes, Barguil e Pinot restano imbottigliati nelle retrovie. A 64 Km dal traguardo Fabio Aru incappa in una foratura. Il sardo è costretto a prendere la bici del compagno Fuglsang prima di riceverne una delle sue dall'ammiraglia Astana. Riesce comunque a non perdere terreno e a tornare in gruppo con Yates e Quintana. A 32 km dall'arrivo, una caduta di Gerrans coinvolge anche gli Sky Poels e Rowe. La fuga riprende spazio. Sulle rampe del Ventoux restano Pauwels, Navarro e De Gendt a giocarsi la vittoria, sarà il belga della Lotto-Soudal a spuntarla sugli avversari con oltre 5' di vantaggio. A 7 Km dall'arrivo, Quintana prova ad attaccare in almeno un paio di circostanze, ma il Team SKY con Poels va subito a chiudere sul colombiano. Ai -4, arriva la rasoiata di Froome che prova a staccare il gruppo, Porte è lestissimo a saltare sulla sua ruota, ma viene riassorbito dal gruppetto dei migliori. Da questo plotoncino esce Bauke Mollema che si unisce a Froome e a Porte, componendo il trio che si stacca, poi accade il fattaccio che atterra i tre e appieda Froome. Il resto è detto: neutralizzazione del distacco e maglia gialla restituita a Froome e alla Sky.
Classifica di arrivo:
- Thomas De Gendt (Lotto-Soudal)
- Serge Pauwels (Dimension Data) a 2''
- Daniel Navarro (Cofidis) a 14''
- Clement Chevrière (Iam Cycling) a 40''
- Sylvain Chavanel (Iam Cycling)
- Bert Jan Lindeman (LottoNL Jumbo) a 2'52''
- Daniel Teklehaimanot (Dimension Data) a 3'13''
- Bauke Mollema (Trek Segafredo) a 5'05''
- Adam Yates (Orica Bikeexchange) a 5'24''
- Fabio Aru (Astana) 13
- Roman Bardet (AG2R)
- Joaquin Rodriguez (Team Katusha)
- Alejandro Valverde (Movistar)
- Nairo Quintana (Movistar)
- T.J Van Garderen (BMC)
- Porte (BMC) a 5'05''
- D. Martin (Etixx Quick Step) a 6'30''
- Froome (Team Sky) a 5'05''
Classifica generale:
- Chris Froome (Team Sky)
- Nairo Quintana (Movistar) a 45''
- Adam Yates (Orica Bikeexchange) a 47''
- Bauke Mollema (Trek Segafredo) a 56''
- Romain Bardet (AG2R) a 1'15''
- Alejandro Valverde (Movistar) a 1'32''
- Van Garderen (BMC)
- Fabio Aru (Astana) a 1'54''
- D. Martin (Etixx Quick Step) a 1'56''
- Joaquin Rodriguez (Team Katusha) a 2'11''
- Richie Porte (BMC) a 2'22''