La tappa numero 11 del giro parte da Modena e arriva ad Asolo, in Veneto, dopo 227 Km, e anche in questa frazione non potevano certo mancare i colpi di scena.
Sulla carta questa tappa non si presentava particolarmente dura: 200 Km di calma piatta dove le insidie principali erano rappresentate da rotatorie, spartitraffico e dalle eventuali distrazioni più che da pericoli reali, poi nel finale di tappa inizia il tratto più impegnativo con salite e discese da non sottovalutare. Tom Dumoulin (Giant-Alpecin) però non ci arriverà. Il vincitore della crono di apertura in terra olandese, e che ha tenuto la maglia rosa nella prima settimana, va ad aggiungersi alla lista dei ritirati dal giro dopo 85 Km per problemi fisici, e dopo aver sofferto la precedente tappa appenninica, chiudendo con oltre 11 minuti dalla testa della corsa.
Il giro perde così un altro probabile protagonista dopo l'altro favorito per la vittoria finale, Mikel Landa (Team Sky), ritiratosi nella tappa precedente. Ma andiamo per ordine. Dopo la partenza, quando riesce a concretizzarsi il primo vero tentativo di fuga, sono tre gli uomini che si staccano dal gruppo: Bertazzo (Wilier-Southeast), Laengen (Iam) e Vorobyev (Katusha) riescono ad allungare e a prendere un discreto margine, raggiungendo un vantaggio attorno agli 11'.
Per buona parte della tappa, eccetto il ritiro di Dumoulin, non accade quasi nulla, poi a 30 km dall'arrivo una caduta al centro del gruppo spariglia le carte: tra i migliori c'è anche Vincenzo Nibali (Astana), che riesce a passare indenne, mentre altri tre uomini Astana, (Scarponi, Vanoli, Fuglsang) e buona parte della FDJ restano impantanati. Vanoli sarà poi costretto al ritiro per la frattura del gomito riportata nell'occasione. Anche Brambilla (Etixx Quick Step) e Pozzovivo (AG2R), in prossimità della zona calda al momento dell'ingorgo, vengono penalizzati e perdono circa 1'30” che non riusciranno più a recuperare nel prosieguo della corsa.
Il gruppo riesce a riprendere i fuggitivi sulle rampe della Forcella Mostaccin dove esplode letteralmente la corsa. L'andatura inesorabilmente si alza, ma nella discesa tecnica e molto veloce è Nibali a tentare l'allungo. Valverde (Movistar) lo marca stretto e lo segue come un'ombra, anche Chavez (Orica Green Edge) riesce a rientrare incollandosi ai due fuggitivi. Alla fine della discesa, il terzetto viene ripreso e si forma un gruppetto composto da circa trenta elementi. Bob Jungels (Etixx Quick Step) e André Amador (Movistar) provano a rilanciare staccandosi dagli inseguitori, ma ancora una volta è Diego Ulissi (Lampre-Merida) a compiere il capolavoro tattico mostrando i muscoli: a -3 Km dal traguardo, sull'ultima salita di giornata, piazza una rasoiata che fa male andando a riprendere la coppia di testa, poi sul rettilineo finale piazza il colpo definitivo andando a prendersi la vittoria di tappa con la forza e cogliendo il secondo successo in questa edizione del giro d'Italia: il sesto in totale.
Dietro di lui si piazzano Amador e Jungels. Il lussemburghese, seppur giovanissimo, ha mostrato il piglio da combattente e la personalità di un veterano andando a gestire ottimamente la corsa e conservando la maglia rosa di leader nella generale.
La 12ma Tappa da Noale a Bibione di 182 Km sarà interamente piatta e terreno di conquista per i velocisti che torneranno a contendersi la vittoria in volata.
Ordine di arrivo:
- Diego Ulissi (Lampre-Merida)
- André Amador (Movistar)
- Bob Jungels (Etixx Quick Step)
- Giacomo Nizzolo (Trek-Segafredo) a 13''
- Sonny Colbrelli (Bardiani-CSF)
- Matteo Trentin ( Trek Segafredo)
- Sacha Modolo ( Lampre-Merida)
- Enrico Battaglin (LottoNL-Jumbo)
- Tim Wellens (Lotto-Saudal)
10.Alejandro Valverde (Movistar)
Classifica generale
1 Bob Jungels (Etgixx Quick Step)
2. Andrè Amador (Movistar) a 24”
3. Alejandro Valverde (Movistar) a 1'07''
4. Steven Kruijswijk (LottoNL)
5. Vincenzo Nibali (Astana) a 1'09''
6. Rafal Majka (Tinkoff-Saxo) a 2'01”