Un set di teatro-danza ideato e realizzato da Gianluca Balocco in collaborazione con le coreografe/ballerine Francesca Stopazzola e Gabriella Toso, vissuto in diretta e girato a porte chiuse nella Galleria Disegno di Massimo Ghisi per produrre in una sola performance una prossima installazione fotografica presentata in anteprima con pochi scatti al MIA 2016 di Milano.
Lo scenario della tempesta perfetta è un'immagine che si realizza al contrario (liberamente tratta dalla storia di Giovanna d’Arco). Giovanna d'Arco nel progetto Bonsai Perfect Storm di Gianluca Balocco è il simbolo della “visione femminile” che vuole liberare il pianeta dalla dominante “maschile” che privilegia la guerra, l’appropriazione, il dominio e lo sfruttamento. Giovanna è pura negli intenti (s'interessa del bene comune dei propri fratelli e sorelle) ma è altrettanto coinvolta dalle emozioni che la conducono come una non vedente nella stanza dell’utopia. Con il suo sforzo eroico Giovanna farà di tutto per salvare l'ultimo albero a cui sono legate la propria sopravvivenza e quella delle ragazze-bambine (le emozioni) che la vogliono guidare in questa impresa impossibile. L'energia del cosmo le ha affidato un incarico importante perché si fida di lei e delle sue giovani compagne che possono condurla al cuore delle cose. Antagoniste sono la forza distruttrice del lato maschile, energia potente e incontrastata con radici lontane nel male dell'uomo, che pervade la stanza con la propria ira carica di terribili visioni.
Giovanna non si arrende e, nonostante la fatica e il vento contrario che spazza polveri aride nei suoi occhi, sente la responsabilità e la missione di salvare l'ultima pianta in grado di germinare e riprodurre se stessa per dare nuovamente nutrimento e spiritualità a un'umanità che ha perso se stessa.
La scena è immaginata come una vita in una scatola chiusa (simbolo del pianeta) e deserta dove due piante quasi completamente bruciate cercano di sopravvivere in spazio immaginario: un luogo della mente e della memoria. L'azione si svolge intorno alle due piante in un deserto fatto di farina, simbolo dello spreco e del consumo insensato dell’uomo. In questo set immaginario Giovanna d'Arco, diversamente dalla sua storia, non è vittima sacrificale legata a un albero ma eroina e autrice della salvezza dell'albero stesso a cui viene legata per sorte di comune vita e che tenta la salvezza di questo, per evitare la distruzione del mondo.
Si tratta di una lettura libera e liberamente tratta e interpretata da undici ballerine di danza classica attraverso un progetto che si è concretizzato in cinque mesi di lavoro, confronti e discussioni legate all’emozione di trovarsi (nell’ipotesi immaginaria) di fronte all’ultimo albero che sta morendo. In Bonsai Perfect Storm la forza spirituale delle giovani interpreti, l'energia nel seguire la propria fede e voce interiore, sono gli elementi di forza che generano il messaggio di speranza unica voce in un mondo ormai irrimediabilmente perso.
Nella tempesta perfetta tutti gli elementi negativi sembrano convogliarsi sulla distruzione dell'ultimo elemento vivente in grado di salvare il futuro e l'evoluzione del mondo, ma in questo Giovanna (e le sue emozioni), rappresenta l'energia positiva in grado di ribaltare la sorte e volgerla nella direzione in cui tutti speriamo. Giovanna è anche il simbolo della capacità, di una parte dell'umanità, di credere che unire le risorse, l'energia, la fiducia e il desiderio di cambiare, possono davvero essere la giusta via per un mondo con un equilibrio e un futuro diverso. Simbolicamente è proprio la donna colei che sa conoscere attraverso il cuore ciò che può essere in grado di guidare l'umanità verso una direzione diversa e più giusta.
Bonsai Perfect Storm è stato pensato sulla simbologia del rapporto tra donna e pachamama:
Albero: simbolo della visione sistemica e delle relazioni tra individui, l'albero non è un individuo (infatti lo puoi dividere e rinasce) ma è una colonia di individui come il senso più alto dell'umanità; albero come simbolo della rete e del network, l'energia si propaga attraverso le sue parti e non ha origine in un punto ma dalle relazioni; albero come sistema di vita che produce vita senza distruggere; l'albero come origine del mondo e come simbolo della biodiversità di questo pianeta.
Donna: simbolo della fertilità, della maternità come accudimento; donna= seme= pianta= terra; donna come esempio positivo nella ricostruzione del tessuto sociale come esempio collaborativo e non competitivo donna= sapere= saggezza=prudenza, la donna come simbolo della fertilità e del cambiamento testimoniato nelle società in via di sviluppo (es. microcredito femminile).
Farina: come prodotto del seme e come prodotto dell'eccesso dell'umanità; farina = polvere= abbondanza= spreco= non fertilità (saprai serbare i semi per riprodurre nuova vita); la farina come prodotto della macinatura del seme e quindi il seme come alimento dell'uomo.
Fuoco: come trasformazione; crisi=cambiamento=tempesta= pulizia dall'inutile e superfluo= energia rivelatrice.
Francesca Stopazzola inizia la carriera artistica come ballerina classica, si perfeziona a Montecarlo presso l’accademia “Princesse Grace” con l’insegnante e direttrice Marika Besobrasova, Elaine Marzotto, Gerarde Le Bourse. In Italia studia in diversi centri professionali di danza come il “Let’s Dance”,“Balletto di Toscana”, “Hamlyn”, con insegnanti di fama internazionale (G.Ventila. Lue Buy, R.Lukens, Alla Ossipenko, Carlos Palacios, Jefrey ColeY, A. Celentano, ecc.). Nel ’91 si trasferisce a New York dove continua a perfezionarsi nella tecnica classica e di repertorio (D. Howard, K. Peterson, A. Filipov, M. Vernon, W. Burmann). Negli anni vissuti a New York si avvicina anche al modern e al jazz, due tecniche che ha potuto esplorare con maestri come S. Taylor, Max Stone, S. Brown, G. Tuveri. Questo influenzerà molto il suo attuale stile in continua crescita e ricerca.
Gabriella Toso, ballerina di danza classica e moderna e coreografa, collabora da molti anni con Francesca Stopazzola e la sua scuola; in questo progetto ha liberamente interpretato Giovanna D’Arco.
Il progetto Bonsai Perfect Storm è stato realizzato da Gianluca Balocco in collaborazione con le coreografe e ballerine Francesca Stopazzola e Gabriella Toso e con undici giovanissime ballerine della sua scuola. I costumi sono stati progettati e realizzati in collaborazione con la stilista Silvia Toso di Mantova.
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