Babila e io abbiamo conosciuto Benigno quindici giorni prima del torneo di ping pong; ma quando lo abbiamo conosciuto, in effetti, non era la prima volta che lo vedevamo. Adesso che ho scritto queste parole (...//non era la prima volta che lo vedevamo//...), mi viene da pensare che certo che non era la prima volta che lo vedevamo!; che Babila e io con Benigno, con l’immagine di Benigno, in un certo senso ci eravamo nati; che abbiamo visto Benigno fin da molto piccoli e poi siamo cresciuti con lui, e ancora oggi lo vediamo molto spesso, e non soltanto da circa un anno, che è il periodo di tempo da quando frequentiamo il B&B, un locale di Salice Terme dove fanno piano bar e preparano cocktail molto buoni e dove un sabato sì e uno no Benigno fa la sua serata tributo.

Sì, pensandoci bene, è proprio così: la faccia di Benigno l’abbiamo vista decine e decine di volte, sui giornali, alla televisione e le sue canzoni le abbiamo cantate centinaia e centinaia di volte alle feste di compleanno, attorno ai falò sulla spiaggia, attorno al fuoco abusivo in qualche parco in montagna, e la sua voce l’abbiamo ascoltata migliaia e migliaia di volte nelle cassette, nei long play, nei compact disc e qualche volta anche dal vivo, voglio dire, insomma, al B&B come allo stadio di San Siro, tra sessanta persone e tra sessantamila, certo, è così, parlo proprio di Benigno, perché Benigno, proprio lui, è il sosia di Vasco Rossi.

Ci assomiglia in tutto e per tutto: nella voce, nel fisico ( ...Benigno ha trentasette anni, ma assomiglia al primo Vasco, quello magro e atletico, e con l’aria del sopravvissuto... ), e nei vestiti ( ...Benigno indossa i gilé neri del primo Vasco, e solo qualche volta le felpe dell’ultimo Vasco... ), e da quando lo abbiamo conosciuto meglio ( ...quindici giorni prima del torneo di ping pong... ), Babila e io pensiamo che Benigno assomigli al primo Vasco anche nel fiato ( ...che sa sempre di qualche alcolico: di preferenza un Jack Daniel’s, un Bushmills o una crema al whisky – e più spesso di un misto dei tre... ).

Benigno non assomiglia a Vasco in un solo aspetto: che Vasco la laurea non l’ha conseguita, Benigno sì. Questo mi è rimasto impresso perché Benigno ha frequentato la mia stessa Facoltà di Sociologia a Trieste – e si è laureato circa due anni prima che mi iscrivessi io, e se qualcuno gli chiede perché avesse scelto proprio Sociologia, Benigno non può che rispondere: “Perché l’ha fatta anche Vasco Rossi”. Una sera eravamo al tavolo con amici di Babila ( ...si chiamavano Savemi e Michele; e Michele, che di lavoro fa – se ancora lo fa – l’impiegato nell’ufficio Qualità Sicurezza Ambiente in una ditta che produce una cosa come il conglomerato bituminoso, e si prende uno stipendio ottimo, e non ha la laurea, mi sembrava come qualcuno che fosse stato sequestrato dagli alieni e da poco fosse stato scaricato dall’astronave; forse questa impressione era causata anche dalle lenti degli occhiali che erano molto spesse e gli rimpicciolivano gl'occhi… ) e abbiamo assistito a una piccola sfida tra Benigno che assomigliava in tutto e per tutto a Vasco Rossi e Walter ( ...che poi al B&B non abbiamo più rivisto... ) che invece in tutto e per tutto assomigliava a Luciano Ligabue – portava alle dita anche gli stessi anelli di ferro.

La sfida consisteva in questo: Benigno avrebbe cantato con la voce di Vasco le canzoni di Ligabue, Walter avrebbe cantato con la voce di Ligabue le canzoni di Vasco e il pubblico avrebbe deciso chi tra i due fosse il migliore applaudendo e facendo più chiasso. Con il modo escogitato di proporre la sfida il pubblico era chiamato a valutare, insomma, l’imitazione del cantante e non le sue canzoni, e mentre Walter cantava con la voce di Ligabue Toffee o Stupendo o Senza Parole o Sally o Albachiara e Benigno cantava con la voce di Vasco Certi notti o Ho messo via o Piccola Stella Senza Cielo o Bar Mario o Fuori tempo il pubblico aveva il problema di scegliere se premiare la voce di Vasco o le canzoni di Vasco, e alla fine il pubblico ha premiato le canzoni di Vasco, anche se cantate dalla voce di Ligabue, e la sfida l’ha vinta Walter.

Solo che è successo che mentre Walter ritirava il premio ( ...una bottiglia di lambrusco; se invece a vincere fosse stato Benigno avrebbe ritirato un sacchetto da un chilogrammo di dolcificante per panettoni – era Dicembre... ) ha cominciato a ringraziare il pubblico con la sua voce e non con quella di Ligabue ed è arrivato a dire ( ...in sostanza... ) di essere migliore di Benigno. A questo punto il pubblico ha cominciato a fischiarlo e mi ricordo che qualcuno due o tre tavolini dietro il nostro si è alzato e ha detto a Walter che era Benigno il migliore, che non c’era proprio paragone. Walter allora ha risposto ( ...in sostanza... ) che Benigno non si reggeva neanche sui piedi e che era uno straccio d’uomo, e allora è scoppiata una colluttazione proprio davanti ai nostri occhi tra Benigno e Walter. Benigno è saltato addosso a Walter e gli ha stretto un lato del collo con la mano destra e lo ha spintonato, Walter ha reagito portando le due mani intorno al collo di Benigno, e Benigno ha piantato un ginocchio nello stomaco pieno di birra di Walter; ma la cosa che disorientava era che sembrava proprio che Vasco Rossi e Luciano Ligabue si stessero aggredendo davanti a tutti, e forse anche per questo nessuno si era mosso per fermarli – per lo stupore.

Vasco Rossi e Ligabue sono crollati tutti e due stringendosi per il collo sopra il nostro tavolino, tra un Oriente blu ( ...con un po’ troppo gin... ), un moijto, un analcolico alla frutta e un frullato alla banana. Michele, Savemi, Babila e io ci siamo alzati tutti e quattro mentre i corpi di Walter e Benigno finivano sul ripiano del tavolino, e il tavolino si rovesciava, e i bicchieri saltavano in aria rollando e schizzando frullato di banana, whisky e gin tutto intorno – e io mi sono mezzo rovinato una camicia nera di seta tra le più chiccose che avevo.

Poi sono arrivati i buttafuori e li hanno divisi. Più tardi a noi i proprietari hanno pagato le bevande e Benigno è venuto di persona a chiederci scusa. Una settimana dopo Babila e io siamo ritornati al B&B perché abbiamo visto che in programma c’era di nuovo Benigno con il suo tributo a Vasco Rossi. Benigno ci ha riconosciuti ( ...come avrebbe potuto non farlo?... ) e io ho detto a Benigno del torneo di ping pong. La settimana successiva ho incontrato Benigno al torneo, e non solo, ma nel pomeriggio si era accordato con le suore per una esibizione karaoke.

Tratto dal romanzo Il campione di ping-pong uscito per Abelbooks in edizione e-book nel 2014.