L'alimentazione tradizionale mondiale si sta evolvendo. Anche se qualcuno potrebbe dire che è nella natura della gastronomia cambiare costantemente e che questo avviene ormai da tanti decenni, tuttavia la globalizzazione sta trasformando la cultura culinaria in maniera molto più rapida e invadente rispetto ai secoli passati.
L’enorme scambio di prodotti alimentari sta risvegliando nelle tradizioni di ogni paese un continuo interesse verso saperi culinari distanti, che non solo modificano la quotidiana ricerca degli alimenti ma anche l’assetto della proposta gastronomica commerciale. Praticamente, in qualunque città del mondo, possiamo trovare offerte di cucine alternative dove provare particolarità gastronomiche di altri paesi.
L’idea che ormai è nella mente di tutti è che si possa trovare con pochissimo sforzo e a prezzi bassi una grande quantità di prodotti importati che, ovviamente, non fanno parte della propria cultura alimentare. Il fattore più importante da evidenziare è l’enorme cambiamento che la cultura statunitense dei fast food ha apportato in tutto il mondo. Qualunque città, oggigiorno, può offrire hamburger e chicken nuggets nelle grandi catene fast o piatti foodie in ristoranti ricercati. La stessa varietà di offerta ristorativa straniera appartiene alle cucine asiatiche, ormai facilmente rintracciabili in ogni città del mondo. Tuttavia, se dovessimo comparare le due culture, sicuramente si potrebbe affermare che l’intrusione di hamburger e patatine nella nostra alimentazione è molto più potente e preoccupante rispetto a qualunque altra influenza.
L'ormai famosa alimentazione "fast" ha influito sull’assetto alimentare della maggior parte delle culture, per non parlare della enorme influenza sull'America latina, dove il sapere alimentare secolare si sta evolvendo sempre più verso il facile richiamo del cibo veloce e a basso prezzo. Benché in Europa e in Asia la cultura gastronomica sia un richiamo forte verso le proprie tradizioni e la maggior parte delle persone continuino a condividerne costumi e sapori, anche qui negli ultimi anni il cambiamento ha avuto un decorso importante, ma assolutamente non paragonabile a quello che sta avvenendo nei paesi latini. In ogni luogo dell’America latina, territorio che per tradizione culinaria esplode di sapori difficilmente ripetibili e di una biodiversità unica, si trova oggi qualunque genere di catene e multinazionali che offrono i tipici prodotti fast, ognuna con le sue specialità.
La maggior parte della popolazione sudamericana, anche se con caratteristiche differenti ma ugualmente preoccupanti, consuma una grande quantità di prodotti legati alla cultura dei loro vicini statunitensi. Da una parte dunque detiene una grande ricchezza culinaria tradizionale e dall’altra la perde a causa dell’influenza statunitense. In un luogo nel mondo dove una porzione crescente della popolazione soffre di malattie causate da malnutrizione, gli americani continuano a metterci lo zampino e a stravolgere le abitudini culinarie. Ogni giorno di più, anche nei luoghi più reconditi dei paesi latini, si trovano supermercati alla mercè delle grandi multinazionali e catene fast. Il consumo di carne e carboidrati ha completamente distolto l’attenzione verso le piante da frutto e le verdure che offre la natura, mettendo a repentaglio la salute della popolazione, che continua a consumare grandi quantità di prodotti poco raccomandabili.
L’abbandono di tradizioni secolari, dunque, dipende dalla forte attrazione verso il mondo occidentalizzato o da una ricerca spasmodica di prezzi bassi?