Sia a New York che a Milano, e successivamente a Parigi, è stato decretato lo spirito nuovo del prêt-à-porter: una rivoluzione che sta trasformando la moda stessa e l’immagine costruita sulla donna interpretando elementi del guardaroba secondo un diverso modo di concepire il vestirsi.
Capi come i jeans o una semplice camicia bianca di cotone, che conferivano un’immagine basic e per niente glamour, sono diventati iconici e le donne hanno imparato, non solo a vestirsi, ma a servirsi della moda per conquistare maggiore attenzione e diventare protagoniste.
Balossa interpreta la camicia bianca attraverso una linea che sottolinea la purezza e la femminilità a 360°, senza pudore e fragilità, perché la collezione è pensata e non casuale. Parole leggere ma contenuti importanti; la sensazione unica e sensuale data dal bianco; il non colore, morbido e unico nella sua concezione glamour; incontri di culture diverse per un progetto di estrosa fantasia, non banale, e su tutto il concetto stesso del progetto espresso nel marchio, un capo che sembra un battito d’ali rubato al vento. Il non colore che emoziona, leggero e iconico, il presente che narra il passato, la fantasia che ruba suggestioni alle diverse civiltà, cui guardare per confrontarsi e apprendere.
La stilista di Balossa, Indra Kaffemanaite, è nata e cresciuta in Lituania negli anni dell'Unione Sovietica, con un'idea chiara nella mente, creare moda e concepire un proprio brand, trasferendosi in Italia con la volontà di emergere. Nel 2005 frequenta una delle scuole più prestigiose, quella di Carlo Secoli, a Milano, il più noto istituto per modellisti. Poi un anno di fashion service, sviluppando campionari per i grandi nomi della moda, come Iceberg, Maurizio Pecoraro, Giambattista Valli e molti altri, e infine, il grande salto: nel 2014 nasce Balossa, un’intera collezione di camicie bianche, un’intuizione.
La sua idea non è nuova, tantissimi stilisti hanno amato e interpretato “la camicia bianca” a cominciare dall’indimenticato Ferrè, e poi Armani nel suo rigore, Dolce e Gabbana, con flash bianchi per la capsule collection di contaminazione sicula tutta nera; ma quello di Balossa è un nuovo concetto di camicia bianca, quasi un quadro su una donna con cui la stilista crea immediatamente una sorta di gioco di trasfigurazione ispirato dalla fantasia, un capo non banale dove domina il tessuto, la materia si fa leggerissima, esalta la linea, le pieghe, gli orli asimmetrici, i tagli. La sua donna, nell’infinito candore, trova una nuova sensualità, mostrando particolari, braccia, collo, spalle, un ricciolo ribelle, attraverso tagli e pieghe, e dal gioco di chiaroscuro creato dalla luce del bianco emerge finalmente il volto di una nuova creatura, moderna, contemporanea, esaltante.
Presente alle Fashion Week di New York e Milano con 26 camicie della nuova collezione, veri e propri modelli di tendenza per donne che amano osare, il brand Balossa White Shirt ha ricevuto il Premio Inside White Edizione Settembre 2015; il premio è stato assegnato da Izumi Ogino, designer titolare della maison Anteprima.
Per maggiori informazioni:
www.balossashirt.com