Due articoli recentemente pubblicato sulla rivista Proceeding of the National Academy of Sciences illustrano ricerche che mostrano come le ossa degli esseri umani siano diventate più leggere e di conseguenza più fragili dopo l'invenzione dell'agricoltura. Gli antichi cacciatori-raccoglitori avevano ossa con una massa che era circa il 20% superiore a quella dei loro discendenti e la ragione viene attribuita al calo dell'attività fisica rispetto a quell'epoca.
Una delle ricerche era focalizzata sulle trabecole ossee, cioè il materiale spugnoso che può essere trovato alle estremità delle ossa che formano articolazioni. I ricercatori hanno effettuato una TAC delle ossa delle mani di vari primati, inclusi esseri umani, per verificare se ci fossero differenze nelle loro trabecole ossee. In questi esami, bolle d'aria appaiono scure in contrasto con il bianco del materiale osseo. Il risultato è stato che nelle mani degli esseri umani c'era poco bianco rispetto a quelle di altri primati.
L'antropologa Habiba Chirchir dello Smithsonian's Human Origins Program, co-autrice di questo studio, assieme ai suoi colleghi, ha esteso la ricerca alle ossa di altre articolazioni e a esseri umani di varie epoche e antichi ominidi come i Neanderthal, il Paranthropus robustus e varie specie di Australopitechi. Il risultato è stato che gli umani moderni hanno una densità di trabecole ossee tra il 50% e il 75% inferiore rispetto agli scimpanzè e la metà rispetto ad alcuni ominidi.
L'antropologo Tim Ryan della Penn State University è il co-autore di un secondo studio compiuto assieme a Colin Shaw dell'Università britannica di Cambridge che ha esaminato le trabecole ossee in esemplari archeologici risalenti a diverse epoche. Essi appartenevano a quattro gruppi umani: due di essi praticavano l'agricoltura mentre gli altri due erano cacciatori-raccoglitori.
Questa ricerca si è concentrata sulle trabecole ossee dell'articolazione dell'anca perché essa è importante nel sopportare il peso dello scheletro umano mentra cammina. Il risultato è che i cacciatori-raccoglitori avevano trabecole ossee più spesse, dotate di maggior volume e di un'area superficiale inferiore nelle loro anche rispetto agli agricoltori.
Una verifica è arrivata dall'analisi della dieta dei gruppi esaminati. Gli agricoltori avevano una dieta variata che non mostrava deficienze alimentari, eliminando la possibilità che le loro ossa fossero più leggere per problemi di nutrizione. Ciò fa pensare che la dieta sia meno importante per questo cambiamento rispetto allo stress biomeccanico causato dalle lunghe camminate che tipicamente compivano i cacciatori durante la ricerca di prede.
Le trabecole ossee hanno una plasticità maggiore rispetto alle altre strutture ossee. Ciò significa che sono maggiormente soggette a cambiamenti di forma e anche di massa in risposta a cambiamenti ambientali. La vita dei cacciatori-raccoglitori determinava un ispessimento delle trabecole ossee perché essi si muovevano in continuazione.
Quest'ultima ricerca continuerà per approfondire le conoscenze sul rapporto tra il tipo di movimento e la robustezza delle ossa. La vita degli agricoltori non è certo comoda perciò serve analizzare gli effetti dei diversi stress a cui sono sottoposti gli scheletri di cacciatori-raccoglitori e agricoltori per capire meglio le differenze nel loro sviluppo.
Non si tratta solo di capire meglio la storia dell'umanità ma anche di ottenere nuove informazioni sullo sviluppo dello scheletro che potrebbero aiutare a capire meglio problemi come l'osteoporosi. Trovare i giusti tipi di esercizio fisico potrebbe limitare i rischi di fratture soprattutto nelle persone anziane.