C’è una zona del sacro che ha a che fare con il germe divino di cui l’anima femminile è depositaria e che contiene quelle forme di devozione e sorellanza che possiamo definire “Divino Femminile”. Il mese di Maggio è un giusto contenitore per ritrovare le parole che rendono omaggio ai saperi delle donne e al loro essere interpreti sensibili della forza creatrice.
Nell’archivio dei miei scritti più cari al mio cuore ho ritrovato questa sorta di glossario che dice di una storia mai finita e sempre ricca di antica saggezza.
Il Divino Femminile è quando dai fiducia alla visione folgorante che ti viene da dentro l’anima: tutti ti dicono che non è la ragione a guidarti e che stai correndo il rischio di allontanarti dal buonsenso, dall’opportunità, eppure tu sai che il tuo cuore conosce la via della verità, dell’amore, della giustizia e quindi hai fiducia, ti abbandoni alla voce antenata che da secoli ha dimora dentro di te e ti vuole bene e vuole bene, e tu lasci che sia la sua saggezza a guidarti
Il Divino Femminile è la delicatezza amorevole dell’acqua che si lascia raccogliere dalle tue mani e può nutrirti e dissetarti come faceva tua madre quando era lei a prendersi cura di te e tu non avevi paura alcuna, sapevi che sempre avresti avuto il suo abbraccio e la gioia delle sue rassicuranti carezze
Il Divino Femminile è sentire la pioggia che ti bagna mentre cammini su di un verde prato circondato da alberi secolari, a terra i fiori di una inoltrata primavera, e ti ritrovi a pensare alle donne di lontani deserti, in cammino verso il pozzo profondo dove l’acqua è il bene più prezioso e senti intenso dentro di te il legame di sorellanza con la loro fatica e la loro forza, con la potenza dei loro gesti immutati dai primordi del tempo e provi una commozione che non ha tempo, non ha spazio, ma è soltanto condivisione della grande Anima femminile
Il Divino Femminile è la tenerezza che senti verso ogni creatura, che sia animale, pianta, uomo, verso ogni creatura che come te è parte della grande danza della vita, che come te vede il Cielo, tocca la Terra con le sue mani o con le sue zampe o con il suo corpo strisciante, che come te respira attraverso l’Aria o nelle profondità del Mare, che si scalda ai raggi del Sole o si muove silenziosa e attenta nel buio inondato dalla Luna, che come te conosce e ascolta i segni della paura ma sa gioire della libertà e dello scampato pericolo
Il Divino Femminile è la preghiera rivolta alla Grande Madre perché il suo cuore sia magnanimo e la sua mano si stenda su di noi come a proteggerci e ad accompagnare il nostro cammino attraverso la foresta che porta alla Caverna dalla quale ogni vita ha inizio e alla quale ogni vita ritorna per intraprendere un nuovo viaggio
Il Divino Femminile è il sapere antico che passa da cuore a cuore, da madre a figlia durante l’equinozio di primavera: parole che curano, parole che guariscono, parole che custodiscono segreti, parole che insegnano ad amare e a morire, a liberare l’anima e il corpo dalle catene dei pregiudizi, dal sospetto e dalla paura della conoscenza che viene dall’intimità con la Natura e dalla sapienza delle sue forze capaci di scatenare e dominare gli elementi
Il Divino Femminile è la dolorosa empatia che ti fa condividere le infinite sofferenze e umiliazioni alle quali le donne sono condannate da una visione del mondo che ancora uccide la differenza e discrimina la diversità, che impone la legge della forza sulla norma della saggezza impressa nella coscienza originaria; ma è anche l’empatia gioiosa dell’incontro con altre donne provenienti da mille luoghi, che parlano mille lingue, che cantano e ballano con mille ritmi ma con lo stesso desiderio di armonia, che si abbracciano con lo stesso amore, che si confidano speranze e attese, che si rivolgono con fiducia alla stessa Madre che parla ogni lingua e comprende ogni gesto, che si rallegra e gioisce di ogni canto e di ogni danza che le rende onore
Il Divino Femminile è la pienezza di emozione che provi nel sentirti parte del grande Universo nel quale la Madre distribuisce i suoi doni di bellezza: la luce, i colori, il suono del vento, la voce delle onde, il miracolo dell’arcobaleno, il profumo delle stagioni nell’eterno ciclo di nascita e rinascita, nell’infinito divenire delle esistenze, il respiro che dà voce a tutto ciò che vive e crea il legame tra gli esseri che popolano la Terra
Il Divino Femminile è la capacità di dare ascolto, è la pazienza dell’attesa che prelude alla vita, che attende il tempo della nascita, è la costanza del lavoro di cura che non cessa mai di offrirsi come un dono a tutti coloro che chiedono attenzione e amore C’è il Divino Femminile in ogni madre che nutre il proprio figlio, che lo allatta con la stessa tenerezza con cui una grande orsa nutre i suoi cuccioli senza altro pensiero che non sia quello dell’affetto e della gioia di compiere quei gesti che ogni donna ha appreso dal sapere depositato nel proprio corpo, nel proprio sangue
Il Divino Femminile è la disponibilità ad accogliere la vita che non necessariamente significa generare una propria creatura bensì lasciar emergere la propria connaturata attitudine a ricevere e custodire il seme della vita, a proteggerlo come il bene più prezioso, a difenderlo senza sosta E’ là, nell’ancestrale immagine delle Veneri callipigie che ritroviamo il senso vero della potenza femminile che è potenza generante, potenza creatrice, che è una visione del mondo oltre che una caratteristica corporea. Le antiche donne conoscevano il valore dell’ospitalità, dell’accudire e del nutrire l’ospite, dell’offrirgli l’acqua per lavarsi e dissetarsi e in quei gesti, in quei modi di essere portavano ed esprimevano il desiderio che ancora è vivo, ci appartiene di ritrovarsi nel grande cerchio della compassione, di lasciare che la pietas, che il rispetto per ogni creatura formino il cerchio virtuoso della condivisione dentro al quale non possono entrare il seme dell’odio, il pensiero della guerra, la rabbia che uccide, il demone del potere e della sopraffazione
Il Divino femminile è la saggezza contenuta nelle formule guaritrici, è la conoscenza dei percorsi che discendono dalle stelle per indicare agli esseri della Terra la via da seguire, è la familiarità con il silenzio e le voci che ci parlano quando lo ascoltiamo, è il sapere degli elementi, la Terra, l’Acqua, il Fuoco, l’Aria, il sapere che ha subito la violenza di un potere oscuro, che è stato messo al rogo, ma che non ha perduto il proprio legame indissolubile con le Forze primordiali alle quali le donne possono ancora attingere per salvare la qualità della vita. Per fare questo abbiamo bisogno di cercare sempre il filo che unisce le nostre esistenze, per questo dobbiamo ritrovare e far crescere tutta la potenza del Divino che è in ognuna di noi
Il Divino Femminile è una scintilla che sta dentro il nostro spirito indomito e tiene costantemente acceso il fuoco che alimenta le nostre emozioni, i nostri sentimenti, i nostri sogni. E’ un calore forte e delicato che accarezza con indulgenza le nostre fragilità, che asciuga le nostre lacrime ma ci fa anche piangere di gioia, è un fuoco mite che scalda le nostre ossa quando cominciano a ricordarci che stiamo per incontrare la vecchiaia e che dobbiamo imparare a conoscerla, a non averne paura, a considerarla un’amica che sapevamo esistere ma che non avevamo mai incontrato, un altro “femminile” per il quale nutrire rispetto e comprensione: tutte dovremo incontrarla e sarà un altro legame che ci aiuterà a conoscere il rispetto per chi è più debole, per chi ha più bisogno di ascolto, di amore, di tenerezza
Il Divino Femminile non giudica, non tradisce, non prova invidia, non si presta agli intrighi ed alla menzogna, sa perdonare e chiedere perdono, non coltiva sentimenti “bellicosi” perché anche i pensieri sono azioni, azioni che feriscono, che separano, che tolgono fiducia, che lasciano nei cuori tracce che si fatica a cancellare, che diffondo un latente anche se debole, apparentemente insignificante desiderio di vendetta, e tutti questi sentimenti uniti al potere ed alla follia che spesso lo accompagna portano alla guerra, alla distruzione, alla perdita del rispetto per la dignità di ogni creatura, per la bellezza e per l’armonioso risuonare delle nostre differenze
Il Divino Femminile è devozione, una parola antica, ormai sempre meno usata, ma che mi piace salvare per la ricchezza dei suoi significati che rimandano ad un sentimento di intensa religiosità fatto di ossequio e di affetto reverente, fatto di sincerità, di fedeltà e di fiducia, di ritualità e scansione del tempo segnata dalla preghiera che saluta il mattino e ringrazia la sera per esser giunta ancora una volta a compiere una giornata di esistenza. Devozione è essere consacrati ad un ideale, non necessariamente ad una fede, è mostrare amore verso il Divino e le sue opere, è rimanere fedeli ad un pensiero di bene e di gratitudine per il dono della vita, che non ci appartiene ma che, proprio per questo, dobbiamo cercare di “abitare” al meglio
Il Divino Femminile è la danza di ringraziamento per il raccolto abbondante, è il canto per invocare la pioggia, sono le mani che schiacciano i semi nel mortaio di pietra e si muovono al ritmo delle voci intonate da secoli sullo stesso ritmo, è l’impasto della farina a formare l’alchimia del pane in cui acqua, fuoco, terra e aria si mescolano come per magia
E’ Divino Femminile il doppio nutrimento materno che alimenta il corpo del bambino e il suo spirito attraverso l’apprendimento del linguaggio: la materia “corporea” e quella “sottile” passano entrambe attraverso la bocca che è luogo di transito del respiro, del cibo e della parola
Divino Femminile è la parola che dà i nomi alle cose per insegnare al bambino a riconoscerle ripetendo così l’atto originario con cui ogni cosa venne creata assegnandole il nome. I miti dell’antichità parlano di Parola, di vibrazione come potenza creatrice, di suono del respiro, di soffio divino che va a formare la trama sonora del Creato e nella tradizione indù la Parola è personificata nella sposa di Brahma, VAC nella lingua indù, e questa Parola personificata, attestata a partire dai Veda, risale in realtà almeno al Neolitico poiché contiene le caratteristiche della Grande Madre in cui il femminile è assimilato al creativo, alla conoscenza, all’amore. Nel Rg Veda VAC è principio femminile onnipresente, onnipotente e onnisciente la cui potenza regale sostiene gli Dei: concede il dono della parola, annuncia la verità, ai suoi devoti assicura potenza, saggezza, ricchezza, nutrimento Un archetipo che connette saldamente la danza, la parola e la musica al femminile ancestrale
Divino Femminile è il filo che unisce le figure mitiche di Arianna e di Pasifae, ma anche la sacra tessitrice, Penelope, il filo che forma la tela del creato, la sua trama sonora, il filo della vita e della morte srotolato dalle Moire
Il Divino femminile è il canto della ninna nanna che induce il sonno e trasferisce lo spirito bambino in quel mondo dal quale il nostro corpo ci tiene temporaneamente separati, ma al quale tornare con gioia attraverso il sogno, è la forza medianica della parola cantata che srotola il filo per andare e tornare dal Labirinto dell’inconscio
Il Divino Femminile è la solidarietà delle donne che vegliano al capezzale di chi è sofferente o che pregano per accompagnare un’anima nel suo viaggio di ritorno, sono le mani strette a condividere il dolore, sono gli abbracci per non lasciare nella solitudine chi ha bisogno del “farmaco” che consola e riporta speranza
Il Divino Femminile è’ la disponibilità coraggiosa ad intraprendere il cammino iniziatico che conduce alla scoperta della nostra interiorità, del nostro intimo sentire, che accende la luce sui lati più oscuri e nascosti del nostro cuore e ci spinge ad esplorarli fin là dove il sapere è doloroso, affaticante, talora carico di disperazione
Il Divino Femminile è la capacità di provare stupore, di guardare le cose con occhi di bambina, è la generosità che si sofferma ad ascoltare, che sa giocare e ridere ma anche condividere i pensieri malinconici e donare un gesto di amorevole cura
E’ incanto, innocenza, meraviglia! È memoria della potenza del cuore.