Nei Paesi ricchi il consumo consiste
in persone che spendono soldi che non hanno,
per comprare beni che non vogliono,
per impressionare persone che non amano.(Will Rogers)
Quanti sono gli oggetti che hai acquistato, pensando fosse una buona idea e, una volta arrivati a casa, sono rimasti abbandonati in un angolo, senza essere quasi mai usati?
Molte clienti mi raccontano di avere abiti, dimenticati nella cabina armadio, che recano ancora il cartellino del negozio, scarpe nuove e costose, mai indossate che giacciono, nelle loro scatole, per non parlare di cosmetici, integratori e vitamine, attrezzature per lo sport o per ridurre fianchi e girovita. Quante cose vengono accumulate e stipate in sgabuzzini, armadi, cassetti e garage?
Una rivista americana ha stilato un curioso elenco che raccoglie oggetti, servizi e prodotti che rappresentano una spesa, anche consistente, nel budget mensile e che finiscono per non essere mai usati.
Benessere personale o malessere per il portafoglio?
Al primo posto della lista, elaborata negli USA, ci sono le attrezzature per fare esercizio a casa o gli abbonamenti alla palestra che si smette di frequentare dopo poche lezioni. Nella stessa categoria sono menzionati attrezzi per l’allenamento (cyclette, tappetini per lo yoga e lo stretching, elastici, pesi e altri oggetti per le sessioni gym casalinghe), dispositivi elettrici per l’automassaggio e la cura del corpo spesso acquistate nelle televendite o on line.
Vorrei includere, nella categoria benessere, le vitamine e gli integratori alimentari: sono comprati con l’intento di migliorare la salute e poi, anziché essere presi regolarmente, consumando eventuali pastiglie, gocce o sciroppi, fino alla conclusione del percorso salutista, vengono dimenticati dopo pochi giorni dall’acquisto, quando si viene catturati da un’altra tendenza che affascina di più.
Tutti sanno che, per avere dei risultati, soprattutto nel miglioramento della propria forma fisica, è necessaria la continuità, l’assiduità e l’impegno, caratteristiche che difficilmente si possono comprare in un qualche negozio. Il risultato? L’armadietto del bagno trabocca di ogni genere di pozione, gli armadi e gli sgabuzzini sono pieni di tante cose, acquistate d’impulso e mai utilizzate. Tali oggetti diventano un peso sia per le finanze sia per la psiche, in quanto, ogniqualvolta li vediamo in giro per casa, si acuisce in noi il senso di inadeguatezza per non aver fatto le cose che ci siamo ripromessi di fare, senza aver ottenuto i risultati sperati.
Per interrompere questo circolo vizioso, è necessario fare una valutazione onesta del reale impegno che si vuole dedicare ad una certa attività.
Andando avanti nella ricognizione delle cose accumulate e mai usate, possiamo, per comodità, compiere un immaginario giro della casa, procedendo stanza per stanza.
Stanza da bagno: relax o confusione?
Nella stanza da bagno, spesso troviamo i prodotti per la cura del corpo (creme idratanti, nutrienti, esfolianti e così via) e per l’igiene personale (bagnoschiuma, shampoo e balsamo, deodoranti, sali da bagno), cosmetici (rossetti, fondotinta, ecc.) che affollano armadietti, cassetti e ogni spazio intorno alla vasca o alla doccia come un’alluvione di confezioni di plastica. Prodotti, usati parzialmente, che non rappresentano più uno strumento di gioia e relax dopo una giornata di lavoro, ma si trasformano in un’accozzaglia di articoli di cui nemmeno ricordi la funzione o il motivo per cui li hai acquistati.
I prodotti presenti in bagno dovrebbero rappresentare una pausa gratificante, un intervallo da dedicare alla cura di sé, dopo lo stress della giornata, invece sono solo un triste e deprimente spettacolo di confezioni in disordine, usate a metà.
Prima di comprare qualcosa, prova a chiederti se hai il tempo e la voglia di impegnarti a usare un certo prodotto fino alla fine dello stesso. Se la risposta è no, lascia perdere ed evita di comprare qualcosa di cui conosci già il destino. Sono convinta che, per finire tutte le confezioni iniziate, in certi casi, potrebbero servire diverse settimane.
In cucina: nutrimento o spreco? A te la scelta
Continuando l’inventario degli oggetti inutilizzati, osserva la tua cucina: potresti trovare cibi surgelati stivati da mesi e dimenticati sul fondo del surgelatore, pacchetti di pasta o riso, talvolta già aperti o completamente intoccati, tristemente abbandonati in dispensa, per non parlare del frigo che trabocca di ogni genere di alimento, che spesso finisce buttato, senza pietà, nel cassonetto.
Un mio cliente, dopo aver seguito il mio corso, ha smesso di comprare scatolame, pasta e surgelati per quasi due mesi, prima di finire tutte le sue riserve. Il cibo accumulato in cucina rischia di scadere e quindi essere sprecato.
Inoltre, con le tendenze in continua evoluzione sia delle diete sia dei manicaretti più diversi, proposti da programmi televisivi, social media, giornali e quant’altro, le cucine e le dispense si riempiono di cibi speciali, libri di cucina e attrezzature per realizzare nuovi stili alimentari.
Forse avevi pensato di acquistare provviste, attrezzature e libri per quello che sarebbe stato il tuo nuovo modo di mangiare e, invece, alla fine, il nuovo approccio non ha funzionato per un motivo o per l'altro: così ti ritrovi con una miriade di oggetti e prodotti inutilizzati.
Parlo, ad esempio, dei robot da cucina, wok, vaporiere, piccoli elettrodomestici, un esercito di pentole, padelle, teglie di ogni forma e quant’altro. Senza menzionare i contenitori di vetro o di plastica accumulati in ogni angolo della cucina. Se usati, sono oggetti utilissimi per una cucina sana e appetitosa; quando sono lasciati da parte, dopo averli usati poche volte, diventano soltanto cose alle quali sembra impossibile trovare un posto, soprattutto se hai una zona cucina nell’open space del tuo living o soggiorno. Talvolta, questi spazi sono progettati più per motivi estetici che per la lor funzione pratica, con il risultato che mancano spazi adeguati a riporre comodamente gli oggetti.
È sconfortante vedere come certe cose, anziché diventare parte della routine quotidiana ed essere utilizzate regolarmente, sono dimenticate e trascurate e fanno la loro comparsa solo in rare occasioni, se non per nulla.
Cabina armadio e sgabuzzino: spazio prezioso o regno del caos?
Sia le cabine armadio che gli sgabuzzini, quando ben organizzati, sono aree preziose che diventano regno del disordine, quando vengono riempiti di tutto quello che non ha un posto specifico.
«Non si sa mai, potrebbe tornarmi utile!» «Ma è un regalo!» «Ma è un ricordo!» «L’ho pagato una fortuna!» Sono solo alcuni dei pensieri che frullano nella testa quando tentiamo di mettere in ordine. Chi mi conosce sa che il mio libro Spaceclearing: libera il tuo spazio trasforma la tua vita diventato best seller, contiene, oltre alla storia di Giorgio, il protagonista che riordina la sua casa, otto lezioni per fare spazio in casa e nella mente. Pubblicato ben prima che la giapponese Marie Kondo trasformasse il riordino in un fenomeno planetario, illustra un metodo semplice che permette, un passo alla volta, di riordinare e svuotare il tuo spazio.
Vorrei in questa sede sottolineare che, se non smetti di comprare senza avere un reale bisogno delle cose, il tuo ambiente diventerà nuovamente saturo e ti farà sentire ingolfato, con la sensazione che tutta la tua vita sia bloccata. Un proverbio d’altri tempi, imperiosamente e senza tanti giri di parole, afferma: “Compera ciò che non ti occorre, venderai presto ciò che ti è necessario.”
Gli psicologi, che studiano il fenomeno dello shopping compulsivo, sostengono che le persone sentono il bisogno, non tanto dell’oggetto che desiderano comprare, quanto del gesto stesso dell’acquisto.
Chi compra compulsivamente tuttavia anziché provare un senso di piacere e appagamento, percepisce una specie di disagio, una tensione che lo spinge a dover, per forza, comprare qualcosa. Gli esperti affermano che chi compra troppe cose, difficilmente ammette che certe cose siano del tutto inutili o quanto abbiano realmente speso, provando un mix di senso di colpa e disagio personale.
Queste emozioni e atteggiamenti mettono a repentaglio il sano piacere di comprare ciò che ti piace o ti serve e che andrà a sostituire ciò che è diventato troppo vecchio o non più utilizzabile.
Riordinare con consapevolezza il tuo spazio, ti aiuta a far luce sulle tue vere esigenze e a utilizzare meglio le tue risorse economiche per i progetti che sono più cari al tuo cuore.
Così, un passo alla volta, impari a fare chiarezza su quello che ti serve realmente, sia in senso pratico che psicologico e questo ti indurrà a rallentare il ritmo degli acquisti e a riflettere sulle reali motivazioni allo shopping.
Infine, potresti percepire, con cristallina lucidità, che, se non chiudi il rubinetto degli acquisti immotivati, la casa continuerà ad essere allagata, se non alluvionata, dalle cose comprate in eccesso, senza che queste ti abbiano reso più felice.
Le persone sono state create per essere amate. Le cose sono state create per essere usate. Il motivo per cui il mondo è nel caos è che si amano le cose e si usano le persone.
(John Powell)