Il Pitti Uomo di gennaio, quest’anno edizione numero 103, ha un sapore particolare di festa, quasi fosse la prosecuzione laica delle feste natalizie. Gli eventi che lo accompagnano, fra cui le sfilate, ci portano in luoghi di Firenze molto speciali, spesso una rivelazione anche per chi vive a Firenze.
La sfilata del belga Jan-Jan Van Essche, designer project si è tenuta nel chiostro dell’ex caserma di Piazza Stazione. Un grande spazio, che ha permesso ad un numeroso pubblico di presenziarla e un’esibizione finale di danza di alcuni modelli, con indosso gli abiti stessi della sfilata. Una riprova che lo stile extralarge dei completi, quasi tutti mantella-pantalone, era di reale comodità. Lo stilista, molto applaudito, è riuscito, con l’aiuto di stoffe e colori, a dare un’impronta maschile alle sue creazioni, benché da tempo l’extralarge abbia caratterizzato linee donna.
L’altra importante sfilata, di Martine Rose, guest designer, è stata una contraddizione in termini fra la fama sociale rivoluzionaria che connota questa stilista a livello internazionale e la sua scelta di uno spazio angusto per presentare la collezione. Non poteva non sapere che il pubblico che segue Pitti Uomo è molto numeroso (tredicimila cinquecento buyers, oltre a pubblico e stampa, in questa edizione). Chiudersi nelle logge del Porcellino ha trasformato la sua sfilata in un evento elitario.
Non è certo un problema, visto che fra nuovi progetti, nuove strutture in Fortezza ed eventi che si svolgono a Firenze in contemporanea, c’è ampia scelta di cosa vedere giorno e sera durante questa fiera. All’ingresso della fiera troviamo Save the Duck, che ha nuovamente affidato al designer giapponese Satoshi Yamane la collezione Pro-Tech, la linea premium e tecnologica, basata su di un tessuto esclusivo con elevate caratteristiche di traspirabilità unita a resistenza al vento e all'acqua. Di fronte, lo stand Ecoalf continua nelle sue creazioni fatte con materiale marino riciclato e si impegna nella sperimentazione. Metà della nuova collezione è decisamente elegante. Proseguendo nella ricerca dei materiali da riciclare, il team Ecoalf ha scoperto recentemente che al pile non è opportuno applicare questo procedimento perché è un tessuto che si sfilaccia.
Novità alla Sala delle Nazioni dove, nella zona centrale debutta la nuova area speciale the Sign, in cui vengono esposti oggetti di design ultim’ora, come anfore sexy o bidoni schiacciati. Fra le nazioni, l’Ungheria di Zsigmond espone una linea ispirata a danze antiche, in cui venivano indossate maschere e si utilizzava uno scettro per scacciare i demoni. Alcuni degli elementi che caratterizzavano le cerimonie sono stati disegnati su giacche e magliette della collezione FW23. Per una casacca è stato scelto il nostro tessuto Casentino originale.
Sempre alle Nazioni c’è un gruppo di sei brand giapponesi, JLIA, leader del settore pelle di alta qualità. Mi hanno colpito mocassini di pelle chiara, con un disegno stilizzato sul verde alle cuciture intorno alla parte superiore della tomaia, molto elaborato e insieme delicato. Opera artigianale di grande qualità. Nello stesso padiglione da segnalare la collezione Chateau Orlando, un insolito marchio ibrido per la commistione di moda e arredamento. È nato da un'idea di Luke Edward Hall, grafico collaboratore da diversi anni del marchio di alta gamma Ginori 1735. La collezione abbigliamento è fatta di maglioni, cardigan, polo e gilet in maglia, tutti basati sui suoi schizzi. Per l’arredamento ha disegnato vassoi. “Abbiamo solo un anno di vita, ma siamo davvero fortunati che Pitti sia stato così gentile da invitarci. Mi sento ottimista” commenta Luke durante lo show.
Nel padiglione centrale è sempre molto attraente la sezione Futuro Maschie, posta nella mansarda. Come primo stand da visitare per me c’è sempre Avant toi. Ogni anno i suoi maglioni, le giacche, le lucenti maglie di seta sono dipinti con tecniche nuove, che si aggiungono a quelle già sperimentate, ma tutte risultano in sfumature e colori dai contorni indefiniti, che rendono i vari capi originali e molto belli.
Novità di quest’anno è invece un tipo di scarpa-guanto, con tomaia elastica e leggera, di lucente velvet con smaglianti colori uniti, e suola rinforzata, senza tacco. Prodotta da WAII, può essere tenuta in borsa proprio come un paio di guanti. Utilizzabile per lo sport ma anche per camminare in ambiente urbano. Indispensabile per la guida, quando si indossano scarpe a tacco alto. La loro sostituzione è semplice, basta estrare dalla borsa le WAII e indossarle. Sono comode per guidare, essendo senza tacco. È in produzione anche un tipo foderato di pelliccia sintetica, da utilizzare nei mesi freddi.
Sempre a Futuro maschile ho trovato Boot Black, prodotto giapponese di altissima qualità per la cura delle calzature. Ci fa scoprire che in Giappone la cura della scarpa è praticata diffusamente con l’aiuto di negozi predisposti, con un bancone, dei commessi e delle sedie per chi consegna le sue scarpe per farle pulire. Quindi i prodotti per la pulizia e il nutrimento del cuoio in Giappone sono stati studiati molto bene. E si è scoperto che, la dimensione delle particelle della crema da scarpe è importante per l’assorbimento... Se le particelle sono troppo grandi, gli ingredienti non riescono a penetrare nella pelle. Quindi questa marca le fa piccole. La lucentezza della tomaia è ottenuta con una cera di origine minerale, più stabile di quella vegetale, L'uso di materie prime sicure e di alta qualità fa sì che le scarpe in pelle durino a lungo, raggiungendo il sogno che soprattutto gli anziani hanno, che le scarpe comode durino il più possibile.. Chissà che questo ottimo servizio non spinga qualcuno a proporlo anche in Italia.
Lo stand Doria 1905, cappelli, appartiene di diritto alla sezione Fantastic classic, essendo un esempio di continuo aggiornamento, partendo dai codici del classico maschile. Cappelli fatti a mano, notevoli quelli leggerissimi ripiegabili da pioggia. Ma il trionfatore di quest’anno è un cappello "Federico" che nasce su ispirazione del repertorio del musicista Federico Poggipollini. “Un cappello di ispirazione jewish, rivisitato in chiave rock, focalizzato su ciò che piace al musicista e che lo rappresenti al meglio”- ha raccontato la stilista della maison Alessandra Maregatti – Federico, grande protagonista del panorama musicale internazionale, chitarra elettrica a tracolla, un’aria da Bob Dylan, con voce potente e spesso romantica, ci ha deliziato con un concerto fuori Fortezza, all’Hotel Bernini, ovviamente indossando il suo cappello color negroamaro ha cantato e suonato, accompagnato al piano da Alberto Linari, inediti tratti dall’album “Nero” e da “Canzoni rubate”, omaggio ai grandi autori della musica italiana, riarrangiate in chiave rock.
Il Patron di Doria 1905, ha curato ogni dettaglio della serata per valorizzare la sua produzione: il concerto, che esaltava le reminiscenze stilistiche del cappello; la location, che a bene osservare era piena di busti e volti in gesso e marmo, incorniciati da cappelli, modelli di teste di un'antica bottega di copricapi. Poi, alcuni degli invitati indossavano uno degli ultimi modelli, alto, a falda larga, molto adatto a uomini e donne. I colori, deliziosi, della collezione, non descrivibili, possono essere visti on line, la musica, invece, la conserviamo nel cuore. E quindi, un grazie sincero!
L’artista Pierre-Louis Mascia ha scelto di ambientare, durante la Fiera, la sua installazione, chiamata Philocalie, a Palazzo Antinori, fuori Fortezza. Capi che attraggono per le colorazioni sorprendenti. Mascia era presente già da un po’ di anni a Pitti Uomo. Quest’anno è uscito allo scoperto, costruendo una magica serie di stanze vetrina dei suoi abiti e foulard di seta, tutti fatti a Como con l’arte del croiser, cioè incrociare stili e colori di provenienza lontana nel tempo e nello spazio. Passando da una stanza all’altra, al primo piano di Palazzo Antinori, completamente riservato a lui, si perde il senso di realtà e si penetra in un mondo dai colori originalissimi, in un accostamento di tessuti e di stili di disegno mai visti prima. E’ un effetto ipnotico, capace di avvilupparci durante la visita e di restare come ricordo indelebile di quanto può essere bella la moda.
Completo la descrizione di cose viste in Fortezza con Il profilo del brand Càpe Concept, che si trova in uno stand di “I go out”, ovvero del settore della fiera che fa ricerca sull’abbigliamento outdoor. Si definisce sostenibile per l’uso di fibre rigenerate e organiche , cosa che permette di risparmiare materie prime. Basterebbe questo a destare l’interesse dei compratori (oltre che ad accogliere la brava ideatrice Nicoletta nel progetto Pitti SIStyle, ma, si sa, non si può essere contemporaneamente in 2 stand ). Ma c’è anche un approccio etico nella produzione, che si avvale di lavoratori di cooperative sociali. Se a queste caratteristiche aggiungiamo colori e forme nuovi e molto studiati, si comprende il sold out della precedente collezione, conseguenza di una clientela che sempre più guarda, per gli acquisti, ad un’estetica sorretta da buone pratiche applicate alla produzione del capo.
Una novità che non poteva mancare riguarda cani e gatti e chi dedica loro tante attenzioni. Pittipets, uno spazio pensato e ideato in esclusiva per 15 brand, è stato posizionato in Polveriera. Dove si possono trovare accessori, oggetti, complementi d’arredo, utili, futili, preziosi o sorprendenti, beauty e food per i 4 zampe Un giro veloce e la mia attenzione è attratta da Frida Firenze, 1931, specializzata in collari, molto eleganti, di colori raffinati, dal verde pallido al rosa tenue, dotati di un borsellino porta sacchetti. Tutti questi stand appartengono ad un universo in crescita e rappresentano un mercato sempre più interessante.