Cristina, cosa puoi dirci di te...
Ho 45 anni, abito in Brianza (ma sono orgogliosa delle mie origini sarde e siciliane!) e sono mamma di un bimbo di cinque anni. Prima di diventare Professional Organizer e dopo aver conseguito una laurea in lingue e letterature straniere, ho lavorato per il Consolato del Canada di Milano; lì ho avuto occasione di supportare la partecipazione di delegazioni canadesi a importanti eventi come il G8 di Genova e le Olimpiadi invernali di Torino. Successivamente ho lavorato per l’Università Bocconi: i primi anni presso le Relazioni Internazionali dove gestivo programmi di studio all’estero e che mi hanno permesso di viaggiare molto e, in un secondo momento, ho ottenuto un impiego presso il Career Service, dove affiancavo le aziende nel talent acquisition on campus e gli studenti nella scoperta del mercato del lavoro e delle loro attitudini. Durante le consulenze individuali con i ragazzi alla ricerca della prima esperienza lavorativa dicevo spesso loro: “Scegli una professione che ti piace, perché riuscirai meglio e farai meno fatica!”. A un certo punto ho iniziato ad ascoltarmi. Malgrado amassi molto il mio lavoro, avvertivo la necessità di una maggiore autonomia e flessibilità per la gestione della mia vita. Il “caso” mi ha portato a cercare su internet: “dove compro tempo” e così ho scoperto la figura del Professional Organizer. Mi sono iscritta a un corso di formazione che frequentavo nel weekend. L’entusiasmo per la scoperta di questo nuovo modo di esprimere me stessa aiutando gli altri è stato talmente forte che ho deciso di farne un lavoro. Da lì a dare le dimissioni il passo è stato rapido. In mezzo, come si può immaginare, ci sono stati tanti tuffi al cuore, notti insonni, riunioni familiari, conti per prendere questa scelta di vita nel modo più consapevole possibile.
In cosa consiste la tua professione di Organizer?
Il Professional Organizer è un consulente di organizzazione personale, ovvero un professionista che aiuta le persone a organizzare le proprie risorse quali lo spazio di casa e lavoro, il tempo, le energie e le finanze, al fine di migliorare il proprio stile di vita, avere più tempo per sé e raggiungere un maggior benessere.
Facciamo una breve premessa: il mondo odierno ci mette a disposizione una quantità di oggetti, informazioni, strumenti, possibilità che è praticamente impossibile acquisire e gestire all’infinito senza ripercussioni – ahimè - anche sulla salute. Il nostro cervello, che è una macchina meravigliosa ma anche molto antica, non si è sviluppata allo stesso passo della tecnologia. Il sovraccarico a cui esso è esposto crea stress, dimenticanze, frustrazione e la sensazione di non farcela più a star dietro a tutto, soprattutto nelle fasi della vita quando i ruoli aumentano e le responsabilità si moltiplicano. Un po’ come il nutrizionista aiuta la persona che vuole perdere peso o rimettersi in forma a fare scelte calibrate sulla propria alimentazione, scegliendo con attenzione cosa e quanto mangiare ed eliminando le cattive abitudini, il Professional Organizer aiuta il cliente a mettere a regime la casa (aiutando a scegliere cosa sia utile conservare, cosa eliminare e come organizzare gli spazi in modo funzionale), ma anche le giornate (analizzando come impiega le proprie ore supportandolo nella scelta delle priorità in base agli obiettivi, eliminando le perdite di tempo o le attività a basso valore aggiunto).
Per me è importante sottolineare il valore reale del mio lavoro, che va aldilà del riordino di una cabina armadio dal punto di vista estetico, che a volte è l’aspetto più conosciuto dal pubblico rispetto a quanto può fare un professionista del mio settore. Non a caso il mio motto è: “fai spazio al tuo potenziale”, togliendo gli elementi inutili o disturbanti, rimane la lucidità di cui tutti abbiamo bisogno per mettere a fuoco i nostri obiettivi più importanti e raggiungerli.
Quali sono gli ambiti di vita e di lavoro in cui operi?
Gli ambiti dove un Professional Organizer può dare valore aggiunto sono infiniti: ovunque ci sia necessità di riorganizzare spazi e tempi, un nostro intervento può essere un ottimo investimento per riportare equilibrio, favorire produttività e serenità.
Per quanto riguarda la mia sfera di intervento, da mamma ex-dipendente, ho sempre avuto a cuore la conciliazione tra vita privata e lavoro: so - perché l’ho provato sulla mia pelle - che un lavoratore non può essere efficiente se non ha una casa e una vita ben oleate e scorrevoli, se non ha tempo da dedicare alla propria salute e ai propri cari, e viceversa non può essere realizzato se non ha un impiego soddisfacente, un buon rapporto con i colleghi e se gli ingranaggi lavorativi non scorrono (mi riferisco a questioni semplici come le riunioni a catena, o la mole di mail e messaggi da gestire, la condivisione delle informazioni, eppure così importanti per il buon funzionamento di un team). A partire da questa premessa, l’amore e l’interesse per la persona a tutto tondo mi hanno portato a declinare la mia attività in due modi: parte del tempo lavoro con i clienti privati in ambito domestico e nella gestione del tempo, e in parte collaboro con una società per le consulenze alle aziende.
Qual è il target a cui solitamente ti rivolgi per la tua attività di Professional Organizer?
In ambito privato il mio cliente tipo è donna, sulla quarantina, che sente la necessità di un reset e ha la fortuna di realizzare che sistemare la casa o ottimizzare le giornate, è un ottimo punto di partenza per riorganizzare la vita, le priorità e anche i pensieri. Riflettendo, quando ci si trova a dover ragionare o concentrarsi e lo si fa in un posto disordinato e sgradevole, il tutto risulta praticamente impossibile; in modo a volte inconscio, alcune persone realizzano che per poter prendere decisioni di vita importanti, il primo passo è quello di creare un ambiente confortevole dove vivere e pensare. Sì, perché pensare è una delle cose più importanti e più difficili da fare oggigiorno (sotto gli attacchi di mille stimoli, notifiche, informazioni e richieste). “Vorrei più tempo per me” è uno dei desideri più comuni dei nostri giorni.
Anche se non ci si rende conto, gli oggetti attirano la nostra attenzione e succhiano le nostre energie: passare al vaglio un armadio pieno di oggetti o scatoloni di carte accumulati nel corso di anni, fornisce la grande occasione di rivedere alcune fasi della vita in una nuova ottica, con il giusto distacco che a volte porta a fare pace con alcune situazioni, a chiudere dei cerchi aperti e anche riparare delle ferite. Tutto ovviamente con un approccio molto pratico e leggero. Per me è fondamentale rispettare i ritmi della persona e sdrammatizzare, spesso con un pizzico di ironia. In quest’ottica attraggo sempre di più clienti che vogliono riorganizzare l’intera casa, solo così infatti si può compiere un passo profondo verso uno stile di vita più leggero e sereno e creare un nuovo inizio. Sul fronte corporate, le aziende che chiedono i servizi di un Professional Organizer hanno una buona consapevolezza di quanto la disorganizzazione possa influire sul raggiungimento dei risultati, sul dispendio economico e sul clima di team e, quindi, decidono di effettuare un investimento nel miglioramento delle competenze organizzative per il bene dei dipendenti e per la crescita aziendale.
Si, perché la cosa che amo di questo lavoro è che si opera sempre a quattro mani con il cliente. Mentre rivediamo la funzionalità di uno spazio o analizziamo l’uso del tempo, trasferisco un metodo e una competenza che il cliente farà suo e che, successivamente, egli potrà poi applicare ad altri contesti della sua vita. Il Professional Organizer lavora sulla costruzione di molti di quelli che chiamiamo life skills: saper scegliere, selezionare, eliminare, prendere decisioni, stabilire priorità fanno parte delle capacità che alleniamo durante le consulenze di organizzazione personale.
Quali emozioni provi quando porti a termine il tuo lavoro?
Il poter aiutare in modo concreto le persone e avere un impatto sociale, sono aspetti che hanno influito molto nello scegliere questa professione: svolgere un lavoro nel miglior modo, nel minor tempo e col maggior grado di soddisfazione per tutti gli attori, è sempre stato parte del mio DNA. Aggiungere a tutto ciò la possibilità di aiutare gli altri a cambiare le proprie abitudini e il proprio approccio alla quotidianità, è una gioia impagabile. Vedere la soddisfazione e la riconoscenza negli occhi dei clienti che accompagno in questo percorso e che in autonomia non sarebbero risultati in grado di compiere, ripaga ogni fatica e, mi conferma di aver fatto la scelta giusta per conciliare la mia vita privata e le mie aspirazioni professionali.
Che consigli puoi dare a chi vorrebbe approfondire il mondo del Professional organizer?
Innanzitutto, quello di formarsi e leggere il più possibile per capire le varie declinazioni di questa professione. Inoltre, credo sia importante evidenziare che, come qualsiasi lavoro da libero professionista, anche fare il Professional Organizer necessita di un forte spirito imprenditoriale: saper gestire il proprio tempo e le proprie giornate, sapersi raccontare (tramite un blog, video, podcast o eventi in presenza), sapersi vendere (al cliente privato/aziendale o immaginando collaborazioni con altre professioni), darsi obiettivi a breve/medio termine senza aspettare che qualcuno bussi alla porta o che una richiesta piova dal cielo, sono caratteristiche fondamentali che è giusto prendere in considerazione prima di abbracciare la professione. Risulta fondamentale dedicare del tempo alla divulgazione poiché vi sono molte persone che avrebbero un grande bisogno di questa figura ma, non conoscendone l’esistenza, non la ricercano attivamente.
Un altro consiglio è quello di iniziare a svolgere la professione nel tempo libero (magari nel weekend), anche solo con conoscenti; questo per capire se piace e se si possiedono le caratteristiche consulenziali giuste; poiché non è detto che se ci si sente capaci di organizzare la propria giornata e la propria casa, si risulterà in grado di farlo anche per gli altri. Ogni cliente e ogni progetto sono diversi e necessitano di un approccio e metodi personalizzati, grandi doti di ascolto ed empatia e una buona dose di pazienza.