Dopo la richiesta del Governo di realizzare una Commissione d’inchiesta sugli UFO, anche la NASA ha deciso di studiare i Fenomeni Aerei non Identificati (UAP).
A quasi ottant’anni del primo avvistamento ufficiale, quello del pilota civile Kennet Arnold, che nel 1947 al rientro da un suo volo vicino al Monte Rainier, nello stato di Washington, segnalò all’Amministrazione dell'Aeronautica Civile di aver avvistato nove insoliti oggetti a forma di piattino volare in formazione; il Governo americano ha deciso che è arrivato il momento di indagare nuovamente sul fenomeno UFO, e di coinvolgere anche la NASA.
Quando si parla di UFO, la gente associa immediatamente questo termine agli alieni, ed è per questo motivo che gli ultimi avvistamenti sono stati ribattezzati “Unidentified Aerial Phenomena” o UAP, con lo scopo preciso di abbandonare una sigla troppo spesso associata ad astronavi di altri Mondi, e che alimentava la più tenace teoria del “complotto”, secondo la quale le prove dell'esistenza degli UFO e della presenza di alieni sulla Terra, siano state sempre occultate da vari governi in tutto il mondo, tra i quali i più attivi sarebbero gli Stati Uniti d'America. Questa teoria è però svanita dopo che la Marina degli Stati Uniti ha confermato che alcuni video, resi pubblici negli ultimi anni sul web e dal Washington Post, mostrano "fenomeni aerei non identificati” reali, e registrati da testimoni inoppugnabili: i propri piloti.
Per questa ragione, il Governo degli Stati Uniti ha chiesto al Pentagono, e ai servizi di sicurezza di tutte le Armi, di studiare gli UAP in modo approfondito, allo scopo d’indagare la natura e l'origine di questi strani avvistamenti, e determinare se possono rappresentare un pericolo per i voli di linea o una minaccia per la sicurezza nazionale, dove va inteso sapere se sono il prodotto di nazioni che potenzialmente potrebbero diventare ostili, come Russia e Cina.
Anche la NASA parteciperà alla ricerca, istituendo a Washington una commissione di scienziati e ingegneri, che avranno nove mesi, a partire da novembre di quest’anno, per studiare in modo approfondito gli UFO, o meglio gli UAP, un fenomeno sconosciuto ma reale, in passato evitato dai ricercatori, sempre attenti a non essere screditati di fronte alla comunità scientifica.
Sotto l’egida del Governo americano e con l’appoggio della NASA, gli scienziati chiamati a indagare hanno accettato la sfida con la massima serietà; specificando che useranno estrema attenzione nelle analisi e nella formulazione delle teorie, mantenendo un approccio imparziale e scettico, l’unico modo per studiare gli UAP senza vizi di forma, o peggio, cadere nel ridicolo. A tal riguardo Ravi Kopparapu, scienziato planetario presso il Goddard Space Flight Center della NASA a Greenbelt, nel Maryland, che studia l'abitabilità planetaria, modelli climatici e la chimica nel contesto dell'atmosfera degli esopianeti, dopo essere stato chiamato dalla NASA a far parte del gruppo che studierà gli UAP, ha dichiarato in tal senso che: “Io e i mie colleghi siamo convinti che saranno i dati a portare la risposta su quello che sono UAP e UFO e non le ipotesi o le credenze popolari”.
Il problema fondamentale dello studio di questo fenomeno, è che non si possiedono dati omogenei raccolti in modo adeguato, che possano essere condivisi tra gli scienziati per cercare di dare una risposta al mistero. La questione della raccolta dati è il primo vero problema da risolvere, se si vuole studiare con serietà questi fenomeni. Infatti, non esiste un elenco preciso di cosa si deve registrare, così da poter catalogare per ogni avvistamento, la stessa quantità di informazioni confrontabili, sebbene gli archivi del Pentagono contengano centinaia di avvistamenti, ma tutti con poche e discordanti osservazioni.
Grazie all’atteggiamento apertamente costruttivo preso dal Governo, la Marina degli Stati Uniti ha elaborato delle linee guida per il proprio personale, che incoraggia i piloti a segnalare avvistamenti curiosi o strani, riportandoli secondo determinati criteri. Stranezze volanti, che in precedenza erano il più delle volte taciute dai militari, per timore di ripercussioni sulla propria carriera.
Le indagini avviate dal Governo americano, non sono certamente le prime a essere state intraprese negli Stati Uniti. La differenza con le precedenti è che saranno rese pubbliche, perlomeno la parte che non coinvolgerà sperimentazioni militari nazionali coperte da segreto di stato, come l’ormai celebre SR-72 Son of Blackbird, l’aereo spia americano che ha sostituito l’SR-71 Blackbird, che può volare a oltre 6 Mach, e che sui cieli della famosa Area 51, ha fatto volare anche la fantasia degli ufologi. Studi simili, ma sempre confidenziali, erano stati avviati già negli anni ’40 del XX Secolo, quando l’Esercito americano, preoccupato che gli avvistamenti di alcuni “oggetti strani” potessero rappresentare una minaccia per la sicurezza nazionale, iniziarono a indagare sistematicamente sul fenomeno che i piloti di alcuni bombardieri chiamarono “Foo Fighters”. Nome che fu poi ripreso nel 1994, l'ex batterista dei Nirvana Dave Grohl, fondatore dell’omonima Band. Il primo studio organizzato fu avviato dall'Air Force, che costituì il Project Sign nel 1947, seguito nel 1948 dal Project Grudge che ebbe breve durata. Si deve arrivare al 1952 e al progetto più noto, e il più menzionato da ufologi e nei film di fantascienza, conosciuto come Project Blue Book. Il Progetto durò fino al 1969, e ha esaminato oltre 12.600 rapporti UFO, senza però mai arrivare a una conclusione concreta.
Da allora il fenomeno è stato praticamente ignorato, o perlomeno taciuto dai militari fino al 2004, quando alcuni video riportati da testimoni estremamente affidabili, diventarono di dominio pubblico. Si trattava di piloti della Marina degli Stati Uniti, che volando al largo della costa di San Diego, riferirono di aver visto “bizzarre imbarcazioni” sfrecciare nel cielo, apparentemente manovrando in modi che superavano i limiti della tecnologia nota.
Circa un decennio dopo altri piloti della Marina ebbero un’esperienza simile, questa volta al largo della costa orientale degli Stati Uniti, dove degli strani oggetti volanti iniziarono ad apparire nelle vicinanze dei velivoli, continuando a mostrarsi per nove mesi, da giugno 2014 a marzo 2015. I piloti effettuarono anche alcuni video agli infrarossi di questi incontri, utilizzando i loro sistemi di telecamere di bordo. Tre di questi video poi diventarono virali sul web, quando nel dicembre 2017, il New York Times, insieme ad altre testate americane, li pubblicò, svelando l’esistenza di uno studio recentemente declassificato di una indagine segreta sugli UFO chiamata “Advanced Aerospace Threat Identification Program” (AATIP). Una ricerca iniziata nel 2007 e durata fino al 2012. Su questo documento, il Washington Post annotò che l’indagine era stata finanziata su richiesta dell'allora senatore del Nevada, Harry Reid, che sembra essere stato anche l’ideatore del nuovo nome, sostituendo UFO con UAP, un termine meno screditato del precedente. Il Washington Post riportò anche che nonostante la mancanza di finanziamenti e la chiusura del programma, non vi fu una smobilitazione immediata del personale dell'AATIP, che continuò a raccogliere informazioni ancora per alcuni anni, sebbene non in veste ufficiale.
Il successore dell’AATIP è nato ufficialmente nel 2020, quando il Pentagono ha annunciato l'istituzione della “Unidentified Aerial Phenomena Task Force” (UAPTF), la cui missione è "rilevare, analizzare e catalogare gli UAP che potrebbero potenzialmente rappresentare una minaccia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti". Parte del lavoro della task force è stata resa pubblica nel giugno 2021, quando l'Office of the Director of National Intelligence (DNI) ha consegnato al Congresso, un fascicolo che delinea ciò che l'UAPTF, l'FBI e l'Office of Naval Intelligence, hanno riscontrato in 144 casi recenti di avvistamenti UFO, tutti documentati da strumenti e sensori militari (radar, infrarosso, video Capture, ecc.), ponendo una particolare attenzione agli avvistamenti registrati dai piloti della Marina, tra novembre 2004 e marzo 2021, in questo caso tutti rilevati dallo stesso tipo di strumentazione e quindi confrontabili fra loro.
L’ufficio DNI ha presentato anche una valutazione preliminare di nove pagine, consultabile on line nel sito governativo del Senato degli Stati Uniti, dove riporta che almeno 18 dei 144 casi esaminati si sono dimostrati di “muoversi in modi strani o inaspettati”. Le conclusioni del documento su questi 18 casi, riportano testualmente che "Alcuni UAP sembravano rimanere fermi nonostante la presenza di forte vento in quota. Di muoversi contro vento, manovrare bruscamente e muoversi a velocità considerevole, senza mezzi di propulsione riconoscibili”. In un piccolo numero di casi, “i sistemi di aeromobili militari hanno registrato energia in radiofrequenza (RF) associabile alla presenza degli oggetti".
Nel suo complesso, il rapporto ha identificato positivamente solo uno dei 144 UAP esaminati, (si trattava di un grande pallone sonda semi sgonfio), sottolineando che sono necessari più dati per comprender appieno il fenomeno; che probabilmente ha più di una spiegazione. Inoltre, ha messo in guardia sulla concreta possibilità che vi possono essere errori nella raccolta dati, come problemi tecnici dei sensori e nelle trasmissioni digitali, che potrebbero trarre d’inganno i ricercatori.
A preoccupare seriamente il Pentagono però non sono gli alieni, ma tecnologie avanzate straniere, perché se una scienza tecnologica avanzata è davvero dietro a questi avvistamenti, ciò "rappresenterebbe una sfida alla sicurezza nazionale".
Quindi, è ormai accertato che gli UFO, o UAP che dir si voglia, sono innegabilmente reali, e che alcune persone spesso vedono nel cielo “cose” che non riescono a identificare. Questo però non significa necessariamente che siano alieni, o stia succedendo qualcosa di esotico, anche se il rapporto DNI 2021, pur non menzionando esplicitamente l'ipotesi aliena, ha inserito molti casi nella categoria “Altro”, dove vi è spazio per le ipotesi più ardite, anche se, dicono gli esperti: “Ci sono buone ragioni per non saltare alla conclusione che sia E.T. che viene a farci visita.