Palazzo Madama a Torino prosegue una fortunata stagione, dedicando un’esposizione alla Domus Romana di Pompei.
Superba collezione di resti, affreschi ed architetture, la mostra è un’esperienza totalizzante ed un invito a riscoprire quelle che furono le dimore pompeiane, prima della catastrofe, riproponendone arredi e suppellettili, nel loro utilizzo d’epoca, partendo dal plastico della Casa del Poeta tragico, ad opera di Enrico Salfi.
Invito a Pompei è una mostra itinerante che ha già toccato la Georgia e l’Armenia ma si arricchisce (nella Sala del Senato di Palazzo Madama) di svariati tesori, primo fra tutti l’affresco con scena di giardino dalla Casa del Bracciale d’oro che – da solo – vale l’intera visita.
Curata dal Parco Archeologico di Pompei e dal Museo Civico d’Arte Antica di Torino, la raccolta ha trovato la sua sede naturale fra le sale del Palazzo ed è da considerarsi come un viaggio di consapevolezza aggiuntiva rispetto al passeggiare fra i vicoli dello scheletro della città che fu, dando un nuovo senso a ciò che significò ‘abitarla’.
I cimeli in mostra, tutti di pregiata finitura e superbo interesse, si accostano agli arredi da giardino, agli affreschi decorati da naturalia ed animalia e ad un ninfeo, vero e proprio hortus conclusus, decorato da conchiglie a formare un prezioso mosaico.
Tuttavia, come sappiamo, gli scavi settecenteschi riportarono alla luce anche i corpi eternamente delle vittime ed è, qui, possibile ammirare quattro calchi, estremamente toccanti e suggestivi.
Degna di nota, la chiusura della mostra che apre le porte a quella che fu la fascinazione pompeiana sulle arti del XIX Secolo, con un’opera di Federico Maldarelli: Nadia tasta il volto di Jone per farsi ragion della bellezza di lei (1864), proveniente dalla GAM di Torino e da ‘leggersi’ in concerto con il catalogo dedicato, edito da Silvana Editoriale e ricco di approfondimenti tematici.
Oltre all’analisi delle opere esposte, infatti, il visitatore/lettore ha modo di scoprire usi e costumi della civiltà pompeiana: dall’alimentazione, alla moda, ai gioielli ed all’indissolubile vincolo con i viaggiatori del Gran Tour che la scelsero come meta d’elezione.