La cosa più importante da stabilire durante un qualsiasi percorso di apprendimento è fissare l'obiettivo. Intendo dire "un fine ultimo" perchè il risultato che si intende ottenere deve essere chiaro e specifico fin dall'inizio.
La scuola non ci aiuta molto nel creare questa mentalità, perché il sistema di istruzione statale ha dei programmi. Quindi gli obiettivi non li sceglie lo studente, bensì lo Stato. Ed è giusto che sia così, se i programmi sono ben fatti, perchè nei primi anni di studio l'individuo deve avere una formazione culturale il più ampia possibile. Ma quando arriva il momento di specializzarsi, oppure quando si devono intraprendere percorsi formativi per il lavoro (o per qualsiasi altro motivo), è bene fissare con chiarezza ciò che noi intendiamo raggiungere.
Dobbiamo fare selezione tra i nostri tanti obiettivi, intenti, e sceglierne uno soltanto. Accade spesso che si hanno molti obiettivi soltanto perché non si comprende che alcuni sono in funzione di altri. In definitiva, ciò che vogliamo veramente è quasi sempre una cosa soltanto; però pensiamo di volere tante altre cose e non ci accorgiamo che tutte quelle altre cose sono in funzione di quell’unico obiettivo a cui teniamo veramente. Noi dobbiamo fare chiarezza e comprendere cosa sta in cima alla nostra lista di priorità. E scegliere quella.
Facciamo un esempio: ipotizziamo che io intenda diventare ingegnere, imparare una lingua straniera e lavorare all’estero. Sono tre obiettivi diversi, ma collegati tra loro. La prima cosa che io devo capire è quale di queste tre cose io desidero maggiormente. Una volta scoperto quale è questa cosa, automaticamente comprenderò che le altre sono in funzione di essa. Ammettiamo per ipotesi che il mio primo obiettivo sia lavorare all’estero. A quel punto mi risulterà chiaro che studiare una lingua straniera e diventare ingegnere sono obiettivi complementari all’obiettivo principale di lavorare all’estero. In questo modo io saprò come e dove indirizzare le mie energie e il mio impegno. E se un giorno dovrò sacrificare uno di questi obiettivi avrò a disposizione dei criteri di scelta più validi. Ovviamente bisogna cercare di essere il più possibile onesti con sé stessi.
Una volta che ci siamo chiariti con noi stessi, focalizziamoci sul percorso da seguire. Se, per mantenere l’esempio su esposto, decido di intraprendere lo studio di una lingua straniera, il mio obiettivo a lungo termine è quindi fissato. Il passo successivo è stabilire il mio obiettivo a breve termine, cioè quello che devo fare giorno per giorno. Ma, soprattutto, io devo capire ciò che devo aspettarmi dal lavoro che faccio giorno per giorno. Questo è l’aspetto più importante del processo di apprendimento: una volta stabilito l’obiettivo finale, concentriamoci sui piccoli passi che giorno per giorno dobbiamo compiere per arrivare alla meta.
Il metodo di studio va adattato non soltanto, né principalmente, all’obiettivo finale, bensì piuttosto ai piccoli passi che dobbiamo compiere giorno per giorno. Quindi, riferendoci sempre all’esempio di cui sopra, possiamo affermare che non esiste un metodo universalmente valido per apprendere una lingua straniera. Esso dipende da tanti fattori: dalla tua età, dal fatto che tu conosci bene la tua lingua madre, dal fatto che tu conosci (o meno) già una o più lingue straniere; ma soprattutto dipende dalla fase di apprendimento in cui ti trovi in un determinato momento. Ad esempio, chi si trova al livello di “absolute beginner” non deve avere lo stesso metodo di studio, né studiare le stesse cose di colui che si trova a livello avanzato. Essere focalizzati sui piccoli passi quotidiani ci consente di modificare più velocemente il metodo di studio adattandolo con maggiore efficacia ai progressi che andiamo giorno per giorno ottenendo.
Il segreto del successo nello studio è quindi focalizzarsi sugli obiettivi a breve termine, non dimenticando, ma mantenendo sullo sfondo, lo scopo finale a lungo termine. Noi dobbiamo essere costanti e affrontare le difficoltà giorno per giorno. Anche se di poco, ma dobbiamo cercare di fare un passo in più ogni giorno. Costanza e progressione, questo è l’unico metodo universale nello studio. In questo modo noi possiamo superare facilmente anche la frustrazione e le difficoltà che inevitabilmente arriveranno.
Concentrarsi sui piccoli miglioramenti quotidiani ha altri due vantaggi. Innanzi tutto, questo permette di progredire costantemente, senza interruzioni. Anche nell’ipotesi in cui si decidesse in futuro di cambiare i nostri obiettivi, le nostre mete lavorative o di studio, i progressi quotidiani che abbiamo ottenuto resteranno, faranno sempre parte del nostro bagaglio culturale. Inoltre, focalizzarsi sui “piccoli passi” quotidiani consente di superare con più facilità le tante frustrazioni che accompagnano ogni percorso di apprendimento. Se pensiamo sempre alla parlata fluente di un madrelingua, nel mentre noi fatichiamo a costruire un semplice frase pronunciandola con un marcato accento, è probabile che ci faremo prendere dallo sconforto e abbandoneremo lo studio di quella lingua. Invece, se ci concentriamo su quel che abbiamo appreso volta per volta, se pensiamo alle piccole conquiste, noi capiremo che stiamo aumentando il nostro sapere. Questa è la sola cosa veramente importante: aumentare le nostre conoscenze costantemente. Concentrarsi sui piccoli progressi quotidiani è quindi un buon metodo per essere realisti e, al tempo stesso, ottimisti sul proprio apprendimento.