Il Dr. James Coan è un brillante neuroscienziato e professore associato di psicologia clinica e direttore del Virginia Affective Neuroscience Laboratory all'università della Virginia.
Coan è il papà della “Teoria della Base Sociale”, la Social Baseline Theory. In sintesi la teoria sostiene che essere umani implica la connessione con gli altri e che dipendiamo gli uni dagli altri in maniera profonda per il nostro benessere.
Gli esperimenti che Coan ha condotto avevano a che fare con la riduzione della sensazione di dolore quando teniamo la mano di una persona cara e in misura minore anche quella di uno sconosciuto.
I nostri nonni forse già lo sapevano, oggi gli scienziati lo confermano mediante l’utilizzo di tecnologie avanzate come la risonanza magnetica funzionale che permette di mappare e osservare le varie parti del cervello e la loro attivazione.
Altri studi ancora hanno dimostrato che tenere per mano durante e dopo le discussioni conflittuali influenza in maniera positiva la frequenza cardiaca e l'umore.
Di questi tempi prendere per mano le persone non è cosa facile, i più temerari ti offrono il gomito o, qualche uomo, un pugno chiuso da incontrare con il tuo pugno chiuso, il classico fist bump americano.
Possiamo però usare le nostre parole per “toccare” positivamente le altre persone, possiamo farlo anche se siamo bendati e a distanza. Le parole hanno libera circolazione e sono potenti.
Scrive Betty Eadie: “Se capissimo il potere dei nostri pensieri, li custodiremmo più attentamente. Se capissimo il potere impressionante delle nostre parole, preferiremmo il silenzio a quasi tutto ciò che è negativo. Nei nostri pensieri e nelle nostre parole, creiamo le nostre debolezze e le nostre forze. I nostri limiti e le nostre gioie iniziano nel nostro cuore. Possiamo sempre sostituire il negativo con il positivo.”
“Bello, Nicola, e come si fa?”.
Eccoti 5 passi in sequenza per mettere in pratica il tocco trasformativo delle parole:
In un mondo dove è facile lasciarsi andare alla paura, alla disperazione e alla catastrofizzazione è fondamentale sviluppare rituali per centrarsi e lasciar andare lo stress.
Puoi usare tecniche di respiro, meditazione, affermazioni e tanto altro ancora. È importante anche mettere da parte il nostro Ego e stabilire l’intenzione di essere presenti e a sostegno per l’altro.
Nelle librerie di una certa grandezza si trova spesso la sezione di self-help (auto-aiuto o crescita personale) ma non ho mai visto finora la sezione help-others “aiuta gli altri”.È ormai un cliché trito e ritrito ma non per questo meno vero e necessario: l’ascolto attivo, quell’ascolto totale, curioso e attento.
Di nuovo, in giro trovate tante offerte di corsi di public speaking (ne tengo uno anch’io), per parlare in pubblico, ma è molto più difficile trovare corsi per imparare ad ascoltare (che forse potremmo chiamare di public listening?). Sembra che tante persone vogliano affinare la loro tecnica per parlare di più e meglio, mentre la voglia di ascoltare sembra meno di tendenza.
Con le parole di Roy T. Bennett: “Ascolta con curiosità. Parla con onestà. Agisci con integrità. Il più grande problema della comunicazione è che non ascoltiamo per capire. Ascoltiamo per rispondere. Quando ascoltiamo con curiosità, non ascoltiamo con l'intento di rispondere. Ascoltiamo per scoprire quello che c'è dietro le parole.”Usa la compassione, ovvero l’empatia compassionevole, per convalidare e comprendere il punto di vista dell’altra persona anche se lontano dalla nostra posizione e valori. Ogni essere umano desidera sentirsi al sicuro, in controllo, rispettato e amato. Quali sono i valori più profondi che lo animano?
Restituisci quello che l’altra persona ti sta dicendo con etichette, parafrasi, sommari, rispecchiamenti e tanto altro.
Dove finalmente puoi dire la tua, sempre con premura, con domande del tipo: “Hai nulla in contrario se ti condividessi la mia prospettiva?”. Qui puoi aggiungere informazioni, espandere, dichiarare e domandare per ottenere una comprensione più profonda dell'intenzione, della motivazione della persona.
Ti sembrerà di andare lentamente seguendo questi 5 passi quando vorresti semplicemente spiegare subito all’altra persona il tuo punto di vista.
Ricordati della favola di Esopo sulla lepre e la tartaruga.
Un giorno la lepre prendeva in giro la tartaruga perché era così lenta.
"Arrivi mai da qualche parte?" chiese con una risata beffarda.
"Sì", rispose la tartaruga, "e ci arrivo prima di quanto pensi. Farò una gara per dimostrartelo".
La lepre era incredula all'idea di fare una gara con la tartaruga, e per divertimento accettò.
Così la volpe, che aveva accettato di fare da giudice, segnò la distanza e fece partire i corridori.
La lepre fu presto lontana dalla vista, e per far sentire profondamente alla tartaruga quanto fosse ridicolo per lei tentare una gara con una lepre, si sdraiò di fianco al percorso sotto un albero per fare un pisolino fino a quando la tartaruga non l’avesse raggiunta.
La tartaruga nel frattempo continuava ad andare lentamente ma costantemente e, dopo un po’, passò il posto dove la lepre stava dormendo. Ma la lepre continuava a dormire tranquillamente; e quando finalmente si svegliò, la tartaruga era vicina alla meta. La lepre ora corse più veloce che poteva, ma non riuscì a superare la tartaruga che tagliò vittoriosa il traguardo.
La corsa non è sempre a favore del più veloce così come chi ottiene quello che vuole nella vita sa che il modo migliore e più veloce è quello, per prima cosa, di prendersi genuinamente cura dell’altra persona e dei suoi bisogni.