L’amore basta veramente a se stesso? Questo bastare a se stesso appartiene anche all’uomo con tutte le sue debolezze o è legato a quell’amore universale che non si incarna? Credo che appartenga soprattutto all’idea dell’amore che l’uomo ancora non conosce o semplicemente crede di voler conoscere per raggiungere quello stato di trascendenza descritto in molti concetti filosofici in cui si parla di spiritualità.
Quando si ama ci si appartiene e l’amore non basta a se stesso! Ha bisogno del flusso e riflusso che si scambiano gli innamorati. Senza di questo, l'amore non È.
Si appartiene all’idea che abbiamo in quel momento dell’amore, si appartiene al piacere che l’altro ci fa provare, si appartiene a tutto ciò che sono i nutrimenti della mente che questa trasferisce al corpo e che insieme liberano l’anima dalla gabbia del corpo fisico per congiungersi a Dio.
L’Amore è desiderio, è passione, è vita che va vissuta con la condivisione di pensieri, parole, respiri, sguardi, baci. È il piacere di stare con l’altro e non da soli.
Nemmeno quando si è soli si ama l’amore che basta a se stesso perché vogliamo essere amati. Amiamo Dio sapendo che Lui ci ama ed anche in questo caso apparteniamo all’amore per Dio.
Ci si può illudere perché lo descriviamo come quello universale, quello che non ti chiede nulla in cambio perché è solo dentro di te e non ha bisogno di altro ma, se incontri chi l’amore ti fa esplodere dentro, allora hai bisogno dell’altro altrimenti implodi.
Hai bisogno di “sentirlo” dentro e fuori di te. Non vuoi più camminare da solo e non importa se sotto il sole che illumina ogni cosa o dentro la penombra.
Vuoi solo che ci sia. Vuoi l’appartenenza attraverso la condivisione.
Che faccia con te una passeggiata dove due mari diversi si uniscono e fanno nascere un solo mare. Leggere insieme una poesia che hai scritto per rendere omaggio a questo amore perché è un amore così forte che non ci possono essere parole diverse da quelle che, pur non essendo dei versi, diventano poesia proprio perché sfuggono agli schemi precostituiti e si legano tra di loro per appartenersi.
Ballare nella penombra della luce che gli stessi corpi emanano mentre le note musicali di una sinfonia che hai fatto comporre per questo amore si diffondono nell’aria e si uniscono alla fragranza della quint'essenza di un profumo che hai fatto creare solo per lei ed ha il suo nome…Sei Amore! Un tappeto di petali di rose bianche e rosse che accarezzano il passo degli innamorati e così, tutti insieme, nutrire l’innamoramento e l’amore. La passione dentro la vita nella vibrazione dell'Amore.
Un effervescente perlage che scorre in ogni parte del corpo fino a raggiungere i suoi piedi.
Emozionarsi e lasciarsi penetrare dal tutto per essere travolti da ogni emozione che ha solo il suo nome.
Baciarsi con le labbra che si sfiorano, che si accarezzano che incontrano il bacio dell'Amore. Sentire che si è in due mentre si diventa una sola anima.
Anche da distanze diverse si vuole guardare insieme i fuochi d’artificio in una notte di mezz’estate che salgono tra le stelle, raggiungerne una e farne una stella cadente per esprimere il desiderio più grande: fare l’amore con l’amore insieme a te, a lei, al noi.
Quando ci si innamora si crea non "un" legame ma “il” legame invisibile che si chiama “appartenenza” che nulla ha a che fare con il possesso. Il possesso, la fedeltà, come ci hanno insegnato a vederli, sono solo delle gabbie che fermano quell’amore che arriva senza essere cercato, che ti travolge ma che viene tenuto fuori, annichilito, sospeso, sovente non dall’appartenenza ma dall’essere dentro il possesso per una fedeltà ad una promessa fatta. Quest’ultima appartiene a quella che ci hanno detto essere la “legge morale” e che bisogna rispettare le promesse.
Ma l’amore può essere una promessa? Si può promettere di amare? Può esistere un amore dentro il possesso? Il possesso rappresenta la proprietà che incatena, che ci tiene dentro una prigione anche dorata ma pur sempre una prigione. Per uscire dalla gabbia, spezzare le catene e correre incontro all’amore senza perdere l’equilibrio e gli equilibri che abbiamo scelto o creato ci vuole coraggio.
L’amore per essere vissuto fino in fondo ha bisogno di coraggiosi.
Anche di quel coraggio istintivo e, non per questo irrazionale, di riconoscere che ci si innamora dell’amore attraverso un altro senza doverlo cercare e poter vivere la favola che dentro a quest’amore basta a se stesso. Diventa l’unico modo per essere felici senza doversi accontentare del nulla dove crediamo di avere il tutto.
Ci si ritrova a fare i conti con se stessi.
Dentro questa appartenenza ci si perde, si conosce la passione e può avvenire, per alcuni tratti, anche a distanza dei corpi ma, allo stesso tempo, di vicinanza dei respiri e di distacco per potersi perdere per poi ritrovarsi.
Ritrovarsi e percepire il piacere dell’abbandono dentro l’altro per sentirsi libero di appartenere all’amore e di conoscere se stesso.
È lì che, come scriveva Italo Calvino:
Lui conobbe lei e se stesso, perché in verità non s’era mai saputo. E lei conobbe lui e se stessa, perché pur essendosi saputa sempre, mai s’era potuta riconoscere così.
È dentro l’appartenenza all’Amore che si conosce tutto ciò che è dentro di noi e che solo l’Amore può far emergere fino a renderci attoniti, increduli al punto dal non riconoscerci per iniziare veramente a conoscerci. Si modificano le percezioni del sentire. Quello che avevamo sempre sognato ma che non avevamo mai avuto il coraggio di vivere nel pieno dell’esistenza fisica diventa il punto di partenza che ci porta alla radice della nostra essenza.
Ci si trova sulla soglia del Tempio dell’amore che abbiamo trovato, dove dobbiamo entrare per trovare noi stessi e conoscere l’altro.
Sono le anime che dicono sì. Che si scelgono per farci scoprire nel profondo della nostra vera essenza.
Le anime si scelgono e i corpi hanno bisogno di fondersi e, in tutto questo, il senso della vita che ha dentro l’Amore. È qualcosa che non può essere descritto perché va oltre la ragione della mente ma non di quella del cuore. Le due anime si fondono tra di loro nei due corpi. Si appartengono e diventano una sola anima. Quando ciò accade tutto sarà totalmente diverso perché sarà l’Incontro che stravolge l’intera esistenza interiore. Ci si appartiene. Si dimentica quello che si è stato e si percepisce solo ciò che veramente si È. L’uomo sperimenta l’appartenenza dentro il Sacro Femminino. La donna dentro un uomo che lei stessa ha risvegliato.
Quando si conosce il sapore, l’odore, il suono, la carezza dell’amore, il Fuoco Sacro della bellezza illumina tutte quelle parti di noi che pensavamo di non avere.
Ma tutto questo ha bisogno di appartenenza, condivisione, complicità, sana follia non per fare la promessa del ti sarò fedele e sarò in tuo possesso finché morte non ci separi, ma la promessa di appartenenza alla felicità. Per essere felici bisogna scegliere la vibrazione dell'amore, per sceglierla bisogna essere coraggiosi. Se tutto ciò non hai il coraggio di vivere o sei da solo a viverlo dentro di te, allora quello che hai incontrato era solo un'illusione bellissima ma solo una illusione e, come recitava Massimo Troisi, Pensavo fosse amore invece era un calesse. Appartenere all'Amore è vivere mentre ti manca il respiro. Perdersi nello sguardo dell'altro e l'unica cosa che puoi sussurrare è: “Ssshhhh…Ti Amo di più!” …continuare a fare l'amore con una sola anima in due corpi che entrano uno dentro l'altro e diventano l'elevazione della più bella preghiera a Dio.
Appartengo all’Amore!