Nel Bel Paese, ma non solo, i B&B sono stati a lungo sotto attacco. Le piattaforme di home-sharing hanno invaso i centri storici delle nostre città d'arte, comunità montane e riviere.
Qualche numero. Airbnb nacque in California per ospitare i surfisti nel week end; oggi conta circa 4 milioni di case sparse tra 100 mila città nel mondo. Booking.com è il suo concorrente principale. Nata come start up, ha 2 milioni circa di strutture, tra le quali alberghi, camping e molto altro.
In Italia Airbnb conta mezzo milione di alloggi per 2 milioni di posti letto. La città con il rapporto B&B/abitanti più alto è Venezia, segue Firenze e poi Milano. La Toscana è tempestata di queste opportunità di entrare nelle case degli host e non in luoghi anonimi.
I più critici affermano che le piattaforme on line hanno contribuito al rincaro degli affitti per studenti e lavoratori indigeni. È vero. Studi effettuati su città come Amsterdam, Barcellona, Edimburgo e Los Angeles hanno mostrato come l’esplosione turistica facilitata da piattaforme on line abbia avuto un impatto negativo sul mercato immobiliare per le comunità di residenti locali.
Avere un B&B in un condominio non è solo una scocciatura perchè i clienti occupano i posti auto dei condomini ma anche un'opportunità. Serve da deterrente. I ladri tendono a conoscere bene orari di entrata ed uscita dei proprietari o affittuari mentre degli ospiti del B&B non è dato sapere e un'operazione di scasso richiede tempo.
A onor del vero ho notato anche un effetto positivo che sta nella relazione. Abito in una provincia montana dove la gente fatica a salutare; figuriamoci ad accogliere. (senza offesa vale per tutto l'arco alpino). Dall'anno 2000 ad oggi sono stati riconosciuti più di 600 B&B. Ciò ha costretto 600 famiglie a salutare almeno un paio di volte al giorno (check in e check out), a sorridere, dare informazioni che riguardano il territorio; in sostanza, a modificare il rude carattere del montanaro. A me sembra un piccolo miracolo sociale.
Una legge recente permette al proprietario del B&B di accompagnare l'ospite a conoscere il proprio territorio nei limiti e confini della propria municipalità senza sostituirsi, naturalmente, alle guide turistiche o guide alpine. Ogni territorio, infatti, è ricco di culture, colture e solo chi lo abita può, a cerchi concentrici, farlo conoscere.
Per esempio, sotto casa mia c'è un convento che racchiude una biblioteca lignea visitabile secondo l'umore e il tempo del bibliotecario. Vi sono pergamene pre-Gutenberg. Questa biblioteca francescana non è descritta in alcuna guida turistica ma è patrimonio noto agli host della zona che lo consigliano ai propri clienti più affezionati.
La pandemia Covid ha stravolto domanda ed offerta. Il turista che necessita di uscire dalla propria abitazione dopo 18 mesi di “arresti domiciliari” preferisce luoghi poco frequentati. I B&B o piccole pensioni sono maggiormente opzionati rispetto gli hotel delle holding dove si rischia di fare colazione tra turisti di mezzo mondo che avranno anche il “green pass” ma di cui non ci si fida. La paura che i media hanno inculcato negli ultimi due anni stanno portando i viaggiatori a discernere preferendo il piccolo al grande.
Purtroppo, sceglie anche l'asettico alla relazione e, quindi, i luoghi dove non c'è incontro con l'host (proprietario e gestore) del B&B.
A tal proposito soprattutto in nord Europa vige l'accoglienza senza relazione. Raggiunto l'alloggio viene inviato un codice sullo smartphone che, una volta digitato su un tastierino, da accesso alla stanza. Veniamo accolti da una voce metallica come in autostrada. La colazione, il day after, è confezionata. In questo modo avremmo anche fatta prevenzione di contagio ma non avremmo alcuna occasione di conoscere usi, costumi, tradizioni, saperi e sapori.
Nel post Covid arrivano perlopiù turisti europei ma non ancora dagli altri continenti. La “mescolanza di diversità”, religioni, culture, feste nazionali permetteva all'host di avere sempre una presenza minima mentre questo non accade se la clientela è europea. L'Europa è cristiana e quindi avremmo forti presenze a Natale, Pasqua e Pentecoste oltre l'estate mentre altri periodi dell'anno saranno scoperti. Ed è questo il motivo per cui sono più di alcuni che preferiscono affittare alcune stanze della propria struttura in “long term” anziché in “short term”.
Più lungo è il periodo d'affitto e più intensa è la relazione mentre nel “mordi e fuggi” ci si ferma ai convenevoli e alle previsioni atmosferiche.
Le grandi catene alberghiere tentarono, inutilmente, di opporsi alla microspitalità. Hotel Hilton, Sheraton, Marriott e Intercontinental sono dei dinosauri al confronto dei B&B che possono avere al massimo 4 o 6 stanze (dipende dal territorio). Ma è bene ricordare che 65 milioni di anni fa la Terra visse un momento di crisi e sparirono i dinosauri mentre si salvarono solo le lucertole. Purtroppo, durante questa pandemia le strutture che più hanno sofferto sono stati gli hotel a grande capienza con costi fissi importanti. L'architettura del futuro non deve più prevederne.