Un tuo sguardo, una tua sola parola, mi dice più di tutta la saggezza di questo mondo.
(Johann Wolfgang von Goethe)
In più occasioni ho sottolineato che dentro di noi esiste la scintilla divina che fa di noi esseri di luce, che si propaga per illuminare sé stessi e gli altri. Questa luce così abbacinante si sviluppa quando sentiamo di aver incontrato non solo l’anima gemella ma, dentro questa, la vibrazione più potente che possiamo sperimentare: l’Amore.
L’anima gemella, sovente, siamo abituati ad immaginarla come quella persona che ci completa, che ha gli stessi nostri interessi, che la pensa come noi, ecc. ma in questo caso abbiamo solo incontrato le nostre aspettative, il nostro volerci sentire appagati e, talvolta, lo chiamiamo felicità, invece è normalità con dentro qualche momento di serenità semplicemente perché non conosciamo il vero sapore dell'amore. In questo caso abbiamo solo incontrato noi stessi, abbiamo incontrato la regolarità che seppur ci può far star bene, alla fine, non serve per trasformarci e diventare migliori, per elevarci e crescere per andare "oltre". Incontrare l’anima gemella non significa affatto trovare il compagno perfetto che scegliamo sulla base delle nostre stesse caratteristiche o di un’attrazione erotica. È incontrare chi ci fa andare verso qualcosa che è apparentemente misterioso, dove l’attrazione che si crea è molto più profonda, scende fin nel cuore dell’anima e ci sconvolge ogni certezza ed inizia il dialogo segreto dove ci si svela:
...Mi hai creato momenti di crisi ma allo stesso tempo di crescita... Mi hai confusa facendomi chiarire con me stessa... Mi hai turbata...e rassicurata... Mi hai anche cambiata... Ed è stata "Vita" molto intensa.
Mette in discussione fino a sgretolare ogni nostra sicurezza. È esattamente l’opposto di noi, ci spiazza e allo stesso tempo ci sorprende piacevolmente fino a farci immaginare l’inimmaginabile che non sono le nostre aspettative sognate e ricercate ma qualcosa che lentamente, giorno dopo giorno, attimo dopo attimo, respiro dopo respiro, sguardo dopo sguardo, trasforma la nostra vita e fa di noi una nuova vibrazione. Ci si arricchisce e si comprende che si può amare il Divino presso un altro essere umano. Ci fa avere la certezza che siamo diventati migliori. Che siamo capaci di amare l’altro in modo irripetibile ed indescrivibile e noi stessi per quello che diventiamo.
Ci accorgiamo che le nostre mani sono legate dallo stesso "filo rosso" della leggenda giapponese che racconta che tutti noi nasciamo con un filo rosso invisibile legato al mignolo della nostra mano sinistra con il mignolo della persona cui Dio ci ha destinati perché dentro questo collegamento invisibile, dentro questo incontro, ci troviamo il grande amore. Quell’amore che ci dà la certezza che nell’altro esiste il divino da amare, onorare e venerare. È questa la nostra vera anima gemella. Ci si incontra sempre ma il vero problema e che non sempre siamo capaci di riconoscerci. Oppure ci si incontra e si avverte che è come se ci si conoscesse da sempre e lo attribuiamo alle affinità con l’altro. Ci si riconosce ma non si può condividere lo stesso percorso perché quel filo rosso si è ingarbugliato nel corso degli anni per l’inconsapevole attesa ma ci svela lo stesso che abbiamo incontrato chi è stato destinato a noi. Si costruisce lo stesso, inevitabilmente, una segreta corrispondenza delle anime che nessuno può turbare, fatta di sintonia, complicità, di vibrazioni che anche nel silenzio delle distanze si raggiungono attraverso quel filo rosso con cui le anime sono legate. Ci si sente a casa.
Si entra così nella casa dell’anima e si riconosce il divino che è in lei/lui. Ci si scopre “amore” dentro quel filo rosso lunghissimo e impossibile da tagliare perché altro non è che il legame delle anime che in superfice sono due ma nel profondo hanno un solo cuore che sveglia ogni emozione con il rintocco dell’amore. È anche lì lo stare insieme per sempre. Si impara a "sentire" i silenzi di un linguaggio prima sconosciuto. Ci saranno momenti in cui leggere quei silenzi diventa difficile, è una sofferenza ma è anche così che ti accorgi che l'altro è e resterà l'incantesimo per sempre. Non è più una scelta perché possiamo scegliere tutto ma non possiamo scegliere l’amore perché questo accade, ci viene a trovare, ci prende per mano e ci porta nel cielo celeste di Dio. È solo in questo caso che si entra nello spazio dell’orizzonte degli eventi per essere assorbiti da quel buco che va oltre lo spazio e il tempo dal quale non si fa più ritorno. Sarà inevitabile, impossibile sfuggire alla velocità di fuga con la quale la vibrazione dell’amore ci avrà avvolto e coinvolto nello spazio senza tempo. Ed è lì che inizi ad amare il divino presso un altro essere umano. Scopri di essere capace di attivare il divino in chi lo ha dentro e non lo sa riconoscere e, allo stesso tempo, dentro te stesso. Inizi a raccontare la favola che leggi dentro l’altro mentre il pianoforte e l’arpa suonate dal cuore dell’anima ti fanno da colonna sonora per accompagnare il continuare a conoscere e far conosce l’amore. Sopra quelle note puoi salire la scala per trascendere e trovare nel divino che vedi in chi ti fa conoscere l'amore, quella fusione che nella fisicità è separata e tornare ad essere un'unica cosa. Al terminare della scala esiste il diventare il divino dentro lei/lui...per conoscere il sapore dell'amore, anzi, di più.