Dal 12 ottobre al 15 dicembre 2013, il Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona ospita una personale di Berthe Beretta, danese di nascita ma svizzera d’adozione, che ha nell’antica e nobile disciplina tessile dell’arazzo la sua cifra espressiva più caratteristica.
Curata da Mara Folini, direttrice del Museo di Ascona, la mostra, in ottemperanza alla missione di un museo comunale, ha il preciso compito di mettere in luce personalità del luogo che si distinguono per la loro creatività, particolarmente radicata nel territorio.
L’esposizione ruota attorno a Via delle Querce, un arazzo lungo 385 e alto 153 cm, che qui viene presentato per la prima volta; si tratta di un’opera che ha richiesto un lungo tempo di realizzazione - quasi vent’anni - e che condensa tutta l’iconografia tipica della sua creatività, così ricca di simbologie, che Berthe Beretta assume dall’osservazione e dal vivere in simbiosi con la natura, con le piante e con gli animali, ma nella quale conserva anche i ricordi e le esperienze, a volte dolorose, della sua vita più intima e personale.
E in particolare i gatti, ritratti ora morbidamente accovacciati, ora in atto di arrampicarsi su alberi, che hanno condiviso la sua esistenza e che si sente quasi naturalmente in dovere di tesserli. D’altronde, il titolo che caratterizza questa rassegna, Il gatto di Penelope, la rappresenta appieno, riconoscendosi come tessitrice che lavora al suo telaio, attorniata dai suoi gatti che giocano con i gomitoli.
Il percorso espositivo, allestito al museo asconese, prosegue con una serie di arazzi di minore dimensione, accompagnati dai set fotografici che seguono l’evolversi del suo lavoro nel tempo.
Chiude idealmente la mostra, il servizio fotografico “Un anno nel giardino” nel quale Berthe Beretta coglie con l’obiettivo della sua fotocamera il naturale mutamento delle stagioni; sono immagini che l’artista utilizzava per creare i propri soggetti, ma che nel tempo hanno assunto un intrinseco valore artistico.
Di lei, il regista tedesco Werner Weick, che le ha dedicato un suo film-documentario presente in mostra, ha detto “Berthe Beretta ha dato un senso e un ordine alle sue giornate intrecciando i fili - piccoli e grandi - della sua esistenza”.
Accompagna la mostra un catalogo a cura di Mara Folini e Veronica Provenzale, con testi di Berthe Beretta Boserup, Mara Folini e Francesca Rigotti.
Berthe Beretta è nata a Copenhagen nel 1937. Nel 1947 Berthe seguì a Ginevra i genitori, esperti di economia e sociologia - la madre Ester Boserup Børgesen ha elaborato teorie sul progresso umano in opposizione a Thomas Robert Malthus ed è stata membro associato estero della ‘National Academy of Sciences’ americana.
Proprio a Ginevra studiò, dal 1954 al 1958, alla Scuola delle Arti Decorative, dove ben presto comprese che quella della tessitura era la strada da seguire. Sul lago Lemano conobbe anche l’uomo che nel 1959 sarebbe diventato suo marito: Efrem Beretta, personalità di spicco della vita culturale di Ascona, di fatto direttore del Museo Comunale d’Arte Moderna dal 1981 al 1992 e presidente della Fondazione Marianne Werefkin di Ascona fino al 2012, anno della sua morte.
Museo Comunale d’Arte Moderna
Via Borgo, 34
Ascona CH-6612 Svizzera
Tel. +41 (0)91 7598140
museo@ascona.ch
www.museoascona.ch
Orari di apertura
Martedì - Sabato 10.00 - 12.00 e 15.00 - 18.00
Domenica e Festivi 10.30 - 12.30
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