“Il Comune di Milano è felice di offrire ai visitatori di questa mostra l’occasione preziosa e rara di un confronto diretto, quasi contestuale, tra le opere di Rodin e la figura e l’arte di Michelangelo — ha dichiarato in proposito l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno — Non esiste infatti testo scientifico sulla vita e l’opera di Auguste Rodin che non faccia un riferimento, almeno fugace, alla Pietà Rondanini di Michelangelo, che nella storia dell’arte costituisce forse la più emblematica rappresentazione del “non finito”, cifra importante della rivoluzione linguistica della scultura moderna operata da Rodin.
Ma nel Museo d’Arte Antica al Castello, proprio davanti alla Pietà, è esposta anche un’altra opera che ha forti legami con l’arte di Rodin: una maschera in bronzo di Michelangelo eseguita dall’allievo Daniele da Volterra. L’eco di quest’opera, difatti, echeggia nella versione definitiva dell’‘Uomo dal naso rotto’.
Un legame forte, dunque, quello tra questa mostra e le collezioni d’arte milanesi – ha concluso l’assessore – che abbiamo voluto saldare invitando i visitatori di Rodin a visitare il Museo d’Arte Antica, e viceversa, con un biglietto speciale e scontato”.
Presentando il biglietto di “Rodin. Il marmo, la vita” alla biglietteria del Castello Sforzesco, infatti, si potrà visitare con tariffa ridotta (€. 1,50) il Museo d’Arte Antica, dove è conservata la Pietà Rondanini di Michelangelo. Allo stesso modo, chiunque si presenterà a Palazzo Reale col biglietto del Museo d’Arte Antica potrà visitare l’esposizione a tariffa ridotta (€ 9,50 con audioguida).
L’illusione della carne e della sensualità è il tema intorno a cui si sviluppa la prima sezione, nella quale sono raccolte alcune opere giovanili, di stampo classico, fra cui il celeberrimo “Homme au nez cassé”, rifiutato dal Salon parigino del 1864, un ritratto omaggio al grande genio Michelangelo. Al vertice di questa sezione sarà “Il Bacio”, la scultura che rappresenta due amanti e fece scalpore nella Francia di fine Ottocento.
La seconda sezione propone alcune fra le sculture più conosciute di Rodin e dimostra la piena maturità del maestro anche dal punto di vista della capacità di elaborazione delle figure che emergono dai candidi blocchi di pietra. Accanto a ritratti di grande intensità, come il busto dedicato alla compagna di una vita Rose Beuret, si alternano richiami all’eros e alla disinibita ricerca formale ed estetica del maestro, manifestando la sua necessità di tentare nuovi percorsi scultorei.
La poetica dell’incompiuto caratterizza la terza sezione dove si rappresenta il trionfo del “non finito”, l’artificio linguistico che rimanda immediatamente a Michelangelo e che Rodin svolge in una chiave di assoluta modernità, poi ampiamente assunta dai suoi colleghi. Qui sono ordinati alcuni fra i più bei ritratti eseguiti dall’artista, fra i quali quello a Victor Hugo.
La mostra si avvale di un’attività di ricerca svolta dal Musée Rodin, che ha condotto un’ampia analisi storica e critica sulla bottega artistica del genio francese e le sue metodologie di elaborazione della pietra. Da alcuni anni il Musée Rodin si è infatti impegnato a ristudiare la produzione marmorea di Rodin arrivando a individuare, dove possibile, anche i singoli collaboratori che hanno lavorato ai blocchi di marmo, indicazione che si trova su tutte le didascalie in mostra.
Lo straordinario allestimento è stato progettato dallo studio internazionale Bureau des mésarchitectures - Didier Faustino, per ricreare l’idea dell’atélier in cui Rodin produceva i suoi capolavori, insieme ai suoi assistenti, e per creare un dialogo forte con lo spazio architettonico della Sala delle Cariatidi. Anche grazie alle luci di Giambattista Buongiorno, i marmi bianchi di Rodin prenderanno vita in un contesto suggestivo e sorprendente, che consentirà ai visitatori di approfondire tutti i temi che hanno caratterizzano la sua produzione plastica.
Tutti i visitatori avranno a disposizione gratuitamente un’audioguida che li accompagnerà lungo il percorso di mostra con informazioni, racconti e letture che renderanno la visita ancora più completa e avvincente. Alle scuole sarà proposta un’offerta didattica coinvolgente e arricchita da materiali e testi.
Dopo l’appuntamento milanese, la mostra proseguirà il suo percorso a Roma, dove sarà allestita nello spazio monumentale delle grandi Aule delle Terme di Diocleziano.