La pittura del grande maestro Tiziano e dei suoi celebri contemporanei quali Giorgione, Lotto, Palma il Vecchio, Veronese e Tintoretto è protagonista nelle sale di Palazzo Reale con un centinaio di opere di cui 47 dipinti, 16 di Tiziano, molti dei quali in prestito dal Kunsthistorisches Museum di Vienna oltre a sculture, oggetti e gioielli, libri e grafica.
“Questa mostra parla della donna dipinta da Tiziano e dai suoi contemporanei: di bellezza, eleganza e sensualità, e del ruolo tutto particolare che la loro rappresentazione acquistò nella Venezia del Cinquecento” esordisce Sylvia Ferino, la curatrice, già direttrice della Pinacoteca del Kunsthistorisches Museum di Vienna coadiuvata da un prestigioso comitato scientifico internazionale.
Le undici sezioni della mostra illustrano l’universo femminile del Rinascimento veneziano e come sottolinea Sylvia Ferino “aspirano a riflettere sul ruolo dominante della donna nella pittura veneziana del XVI secolo, che non ha eguali nella storia della Repubblica o di altre aree della cultura europea del periodo”. La mostra evento co-prodotta dal Comune di Milano e da SKIRA e Fondazione Bracco come Main partner, offre l’immagine femminile attraverso tutto l’ampio spettro delle tematiche possibili partendo dal tema del ritratto realistico di donne appartenenti a diverse classi sociali, passando a quello fortemente idealizzato delle “belle veneziane” via via fino alle celebri sante ed eroine e alle divinità del mito e alle allegorie.
Sfilano i dipinti più noti di Tiziano tra i quali Ritratto di Eleonora Gonzaga della Rovere (1537 circa) da Firenze, Gallerie degli Uffizi o Madonna col Bambino (1510-1511) o Isabella d’Este in nero (1534-1536 circa), Lucrezia (1580-1583 circa) di Paolo Veronese, La tentazione di Adamo ed Eva (1550-1553 circa) di Tintoretto o ancora Giuditta (1512) di Lotto (da Roma, BNL Gruppo BNP Parisbas) o Di Palma il Vecchio Ninfe al bagno (1525-1528) dal Kunsthistorisches Museum.
“Tiziano ha ricreato la donna. Che si trattasse di dipinti religiosi, di ritratti, di belle donne o di personaggi femminili della mitologia, l’artista riuscì a conferirle un aspetto così vitale e luminoso, un tale spessore e un erotismo sempre così meravigliosamente sofisticato da assicurare fama eterna alla donna e a sé stesso” spiega Sylvia Ferino. “Tiziano dedica alla donna una parte considerevole della sua straordinaria opera: soggetto di un ritratto, amata raggiungibile o irraggiungibile, promessa sposa o consorte, eroina o santa, dea o ninfa o prescelta dagli dei, riluce sempre gloriosa, altera, a volte così incantevolmente bella da suscitare imbarazzo in alcuni osservatori maschi”.
E anche se la questione di chi fossero le modelle dei nudi femminili degli artisti del Rinascimento è diventata di recente oggetto di intense ricerche per la curatrice “le donne di Tiziano sono una perfetta fusione di individualità e ideale di bellezza, per cui appaiono sempre umanamente moderne e up to date”.
Inclusi nella mostra anche i ritratti e gli scritti di famosi poeti che cantarono l’amore ed equipararono la ricerca del bello all’esaltazione della donna e della bellezza femminile come anche i ritratti delle donne scrittrici, nobildonne, cittadine e cortigiane. Grande rilievo anche all’abbigliamento e alle acconciature sfoggiate nei ritratti. Il Cinquecento a Venezia dona all’immagine della donna un ruolo unico e un’importanza mai vista prima nella storia della pittura. E se da un lato Tiziano con il suo interesse per la raffigurazione femminile dipinge la donna nella sua tenera carnalità e sofisticata eleganza, dall’altro conta il particolare status di cui le donne godevano nella società veneziana. Le spose veneziane esercitavano diritti non comuni quali il continuare a disporre della propria dote e il poterla distribuire tra i figli, dopo la morte del marito: le donne non potevano partecipare alla vita politica o finanziaria ma rivestivano certamente un ruolo importante nella presentazione dell’immagine legata al cerimoniale pubblico della sontuosa e potente Repubblica. Per Sylvia Ferino: “Tiziano colloca sempre i suoi dipinti in un sofisticato contesto narrativo poetico per valorizzare ulteriormente il valore umano e il significato filosofico dell’amore e della bellezza. Dalle sue opere traspare ogni volta il riconoscimento e la dignità dei personaggi che raffigura; anzi per meglio dire, Tiziano eleva ogni rappresentazione femminile a una glorificazione della donna”.