“L’esperienza di una visione total living teorizzata dalla Bauhaus è stata raramente eguagliabile. Ha coinciso con un determinato periodo storico dove c’erano tutte le migliori condizioni per poter far convivere architettura, arte, design, moda, artigianato, teatro e musica assieme, in un dialogo ed equilibrio perfetti. Credo che ognuno di noi possa creare una propria casa con una visione di intenti personale e Milano è certamente la città più proiettata verso il mondo contemporaneo, pur mantenendo un ineguagliabile stile italiano che dobbiamo difendere nella differenziazione globale”.
Abbiamo incontrato l’artista toscano Michele Chiossi alla Milano Fashion Week, durante la presentazione della nuova capsule collection, firmata Les Copains, Fall Winter 2019-2020, in cui si è reso omaggio alla grande scuola del Bauhaus, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita. Per l’occasione, Chiossi ha presentato la scultura “100/100 Maskott”, in marmo policromo e intarsio, riprendendo l’emblematica Maskott di Eberhard Schrammen, grafico e designer del Bauhaus. La lavorazione a zig zag della figura con le tre sfere riafferma, attraverso i colori primari del giallo, rosso e blu, i principali codici della grande scuola di Weimar, basata sulle capacità tecniche dell’artista, dove l’artigianato era considerato come espressione di un sentimento della realtà che si acquista solo agendo.
Les Copains, riflettendo sulla grande esperienza nella maglieria che la lega, ha realizzato una capsule collection che guarda alle linee essenziali del movimento del Bauhaus, in cui lo studio della forma e della funzione si esprime in un intreccio di fili, arte e design. “L’arte e la moda sono ormai in grado di creare potenti sinergie e il successo di pubblico durante la Milano Fashion Week lo dimostra. Per questo evento abbiamo realizzato anche una originale antologia di grafiche che hanno fatto la storia della scuola tedesca, esponendo una campionatura di immagini in pannelli di grande formato”. I noti stemmi logo del brand sono stati infatti recuperati dall’artista, così come nella lavorazione, i punti metallici a rilievo si sono rinnovati nei colori. Allo stesso modo, come il sigillo disegnato da Oskar Schlemmer, rappresentava il simbolo dove si sintetizzavano tutte le caratteristiche del Bauhaus: essenzialità delle forme, efficienza, centralità dell’uomo, razionalità, così il ferro da maglia, strumento manuale per la lavorazione dei filati, afferma l’unicità che appartiene alla storia del marchio italiano Les Copains.
Giacche, mini e maxi pull, montgomery, ogni capo esposto presenta un’intelaiatura geometrica, tessuta secondo le figure del cerchio, del quadrato e del triangolo che ricorda la ricerca di forme essenziali, care al razionalismo tedesco. Con una illimitata fede nella perfezione e nell’efficacia della geometria, scopo del Bauhaus era quello di stimolare gli apprendisti nella creazione di opere per la produzione di massa, affinché il design fosse al servizio della comunità stessa. Nel campo della moda, ugualmente, la comunanza di messaggi legati all’attivismo sociale e all’estetica ha permesso a Michele Chiossi di creare le condizioni favorevoli per una collaborazione con il brand: “Dal 2014 con la mia mostra #Itsmilanobaby negli Spazi dell’Atelier di Via Manzoni a Milano, è iniziata l’empatica collaborazione con la Maison Les Copains. Una visione comune per l’attenta ricerca dei materiali, per la qualità dell’alta artigianalità e per il valore sociale ha fatto in modo che proseguissimo la collaborazione che ci ha portato a condividere progetti e mostre”.