Non date la colpa alle stelle per il vostro insuccesso, mettetevi piuttosto a lavorare.

(Goethe)

Viviamo in un’epoca in cui il giudizio viene esercitato con grande facilità se non addirittura con superficialità, e in ogni campo: da quello che leggiamo sui giornali o sentiamo nelle news, al più semplice e apparentemente innocuo gruppo WA fra genitori o amici, che a volte si trasformano in luoghi dove vengono espressi opinioni e giudizi spietati che possono fare molto male, innescando conflitti che durano settimane o mesi, se non tutta la vita.

Perché ci piace così tanto giudicare? Per sentirci meglio? Per sentirci superiori? Se ci dessimo il tempo di riflettere e di rilassarci ci potremmo rendere conto che il giudizio che esprimiamo verso gli altri è un veleno che in realtà ci intossica e rovina noi per primi. Prima di esprimere una critica chiediti "perché sento l’esigenza di giudicare?" Per rivalsa, per ripicca, per gelosia… oppure? È possibile che dentro la tua testa si formino pensieri che, anziché viverla, valutano continuamente la realtà?

Anziché osservare in modo oggettivo i fatti esprimiamo continuamente giudizi, critiche, opinioni di ogni genere. Lipton, biologo cellulare, professore di medicina racconta un’interessante esperienza di scoperta seconda la quale tutti noi siamo programmati dai sistemi di credenze trasmessici dai nostri genitori nei primi 7 anni di vita: “per questo motivo può capitare che trattiamo noi stessi nello stesso modo in cui ci trattavano i nostri genitori.” Le frasi che usi verso gli altri assomigliano alle critiche che ricevevi da piccolo?

La tua identità è condizionata dall’ambiente emotivo in cui sei cresciuto da bambino e da adulto tendi, a livello inconscio, a ricreare la stessa realtà. Quando smetti di giudicare e impari a osservare la realtà delle cose, tutto si trasforma. E se scoprissi che abbandonare la critica, così come i tanti oggetti inutili che ti circondano, potrebbe farti vivere meglio la tua vita con più serenità e leggerezza? Non sarebbe un bellissimo regalo da fare a te stesso e a chi ti sta intorno? Come si fa a uscire da questi schemi che condizionano tutta la tua vita ? Ecco alcuni consigli.

Primo passo: Poni un’attenzione continua ai pensieri inutili e negativi che si affacciano alla tua mente. E lasciali andare. Oggi fai un atto di gentilezza appena arrivi in ufficio oppure quando sei per strada o in autobus: senza un vero motivo semplicemente per donare un raggio di luce a chi ti sta intorno.
Secondo passo: Accetta te stesso! A volte il giudizio che esprimi sugli altri può celare una scarsa opinione di te stesso anche se forse non ne sei consapevole. Prova a fare qualcosa che ti fa stare bene, un atto di gentilezza e attenzione, questa volta verso di te! Ritagliati cinque minuti di silenzio nel corso della giornata oppure concediti un bel massaggio rigenerante. Un atto di amore verso te stesso!
Terzo passo: Prenditi la responsabilità di ogni tua azione e della tua vita. L’accettazione della tua vita e delle emozioni che provi sono il primo passo per uscire dal giudizio e trasformare la tua vita. Se stai leggendo questo articolo, cogli subito l’occasione per imparare a osservarti. Prova nei prossimi trenta minuti (o per più tempo se hai voglia di impegnarti) a osservarti nelle tue azioni quotidiane e nei tuoi pensieri: potresti scoprire qualcosa di te che ancora non conosci. L’auto-osservazione è auto-guarigione. È il primo passo per abbandonare quella moltitudine di pensieri ed emozioni negative che intossicano la vita e mettono a repentaglio la tua felicità.