Siete ordinati o disordinati? Siete accumulatori o buttate via le cose inutili con facilità? Questo articolo è dedicato a voi, indipendentemente dalla categoria a cui pensiate di appartenere:
• Vi rilassate riordinando o passando l’aspirapolvere? Lo ritenete un modo per fare un po’ di ordine dentro o fuori di voi oppure lo considerate un compito ingrato e sgradevole e cercate in tutti i modi di evitarlo, possibilmente facendolo fare a qualcun altro?
• Vi innervosite quando avete la casa in disordine e percepite un senso di disagio oppure non fate più caso al disordine intorno a voi? Siete convinti che il caos sia segno di una mente creativa e reagite malamente a chi vi fa notare che la vostra casa è impresentabile e voi siete terribilmente disordinati?
• Mal sopportate il collega che ha la scrivania invasa dalle pratiche oppure siete voi ‘il caotico’ dell’ufficio e reputate prevaricatori e killer della libertà espressiva i colleghi di ufficio che vi invitano a eliminare l’esagerato numero di pratiche accatastate sulla scrivania?
A qualunque di queste categorie pensate di appartenere, se continuate a leggere scoprirete la risposta ai vostri dubbi. Si tratta semplicemente di trovare una strada per vivere il quotidiano con maggiore serenità, leggerezza e gioia.
Fate un bel respiro, mettetevi comodi e, con molta gentilezza verso voi stessi, decidete se siete ordinati o disordinati e chiedetevi se, in cuor vostro, vorreste essere più ordinati e avere la casa più libera. Oppure domandatevi se tenere le vostre cose in ordine è diventato un impegno pregnante e gravoso. Così da sentirvi obbligati, anche quando siete molto stanchi e stressati, a mettere forzatamente tutto in ordine, consumando le ultime energie rimaste.
È probabile che, da piccoli, vi abbiano insegnato che “eravate bravi” se rimettevate in ordine la stanza o le vostre cose, dopo il gioco, i compiti o altre faccende. Come se ci fosse un modello a cui attenersi per ricevere la gratificazione di sentirsi “bravi”. Il che indica che implicitamente non lo eravate affatto, a meno di non rimettere tutto in ordine. Ecco la sorprendente verità: siete “bravi” ovvero persone degne di rispetto, stima e amore sia che mettiate in ordine regolarmente sia che siate caotici e disordinati. Potete tuttavia migliorare il vostro comportamento per vivere meglio il vostro quotidiano e la relazione con gli altri.
Il cammino che vi porterà a comprendere se state meglio con le cose in ordine oppure se state ‘realmente’ bene nel vostro caos, vi porterà a conoscervi meglio. Potreste perfino scoprire che il disordine altro non è che una reazione ai velenosi rimbrotti di chi avete intorno oppure la conseguenza di un periodo difficile, un trasloco, una perdita, un impegno stressante al lavoro, un lutto, una separazione, una malattia. L’esperienza acquisita in tanti anni di lavoro su questi temi, mi spinge a credere che nessuno stia veramente bene nel caos, anche se forse ancora non lo sa, non ne è consapevole, semplicemente perché non ha mai vissuto e percepito la nutriente quiete di un ordine raggiunto e mantenuto con leggerezza.
Personalmente sono convinta che la ricerca di un ordine che parta da dentro, non messo in atto per reazione a critiche o giudizi o per uniformarsi a un modello precostituito sia una strada che innesca un profondo cambiamento nel modo di vivere e porta meravigliosi risultati. Non soltanto troverete senza sforzo le cose con facilità e avrete più tempo per voi stessi, potreste scoprire nuovi talenti e porte che sembravano inesorabilmente chiuse si apriranno davanti ai vostri occhi increduli.
Il caos che avete attorno in realtà potrebbe svelarvi tante cose di voi e, quando smetterete di combatterlo e deciderete di affrontarlo con gentilezza, amore e determinazione, vi condurrà fino in fondo alla strada che vi porterà a conoscere meglio voi stessi.