Sulla costa orientale della Cina, a est di Pechino, sorge la località marittima di Beidaihe. Il distretto si estende lungo dieci chilometri di litorale ed è noto per i suoi stabilimenti balneari. Inoltre, affacciandosi sul mar Giallo, offre magnifici scorci naturali di rara bellezza. Le ampie distese di fine sabbia gialla e le azzurre sfumature delle acque cristalline donano al paesaggio circostante una suggestiva e piacevole atmosfera. Non a caso, questo imperdibile panorama ha saputo conquistare il team di Vector Architects, professionisti di acclarata bravura, riconosciuta a livello internazionale.
Gli architetti pechinesi hanno scelto le spiagge di Beidaihe per incorniciare due loro progetti, frutto dell’armoniosa unione tra architettura contemporanea e architettura moderna. In particolare, la località marittima ospita la Seashore Chapel e la Seashore Library, due costruzioni che mostrano gli inconfondibili caratteri della scuola svizzera di Le Corbusier. A oltre cinquant’anni dalla scomparsa del celebre architetto e urbanista, i contenuti della raccolta Vers une architecture vengono reinterpretati in chiave moderna per essere trasposti in Oriente da Occidente.
In quest’occasione scopriremo peculiarità e singolarità della Seashore Chapel, una chiesa sobria nella forma, ma ricca nella sostanza, che rispetta i canoni dei progetti di Le Corbusier. Cominciando dal basso è possibile osservare i tipici pilotis puntiformi in calcestruzzo, che sollevano l’edificio sospendendolo a mezz’aria fra sabbia e cielo. La scelta dei pilastri risolve il delicato e tipico problema delle costruzioni in riva al mare, schermando il solaio dall’alta marea e dalle impreviste ed impetuose mareggiate.
Proseguendo nello studio degli esterni, è facile notare il taglio verticale della chiesa, che in una lettura critica potrebbe rimandare all’ambìto slancio verso la divinità, tipico delle architetture gotiche del XII secolo. La facciata è segnata dal portale d’ingresso, raggiungibile per mezzo dell’imponente scalinata rivolta verso il mare, come fosse un’ascesa dell’uomo verso l’infinito e l’incommensurabile.
Grazie all’impiego dell’intonaco bianco, l’edificio si staglia nella scena naturale, avvolto dal suo limpido candore. Ed è proprio il bianco a fungere da elemento di continuità fra l’esterno e l’interno della struttura, che agli occhi dell’osservatore viene superiormente circoscritta dallo spiovente tetto a capanna. Entrando in chiesa, l’estrema semplicità degli arredi e delle decorazioni interne sono di grande impatto, lungi dalle consuete tele e dalle diffuse statue, proprie del culto delle immagini sacre. Il visitatore si ritrova in uno spazio intimo e raccolto, senza fonti di distrazione, che gli consente di dedicarsi alla preghiera e all’introspezione.
Alle spalle dell’ambone in legno, sul lato opposto della navata rispetto al portale d’ingresso, lo sguardo dell’avventore è inevitabilmente rapito dalla panoramica vetrata vista mare. Con questa scelta pare come se i progettisti abbiano voluto richiamare la dialettica romantica tra finito ed infinito, fra uomo e creato. Ad avvalorare una simile lettura c’è anche la sapiente divisione del solaio. Infatti, la pianta della Seashore Chapel è occupata dalla navata e, per un quarto, da una terrazza sul mar Giallo, spesso utilizzata per la meditazione. Come anticipato, l’edificio è sormontato da un tetto a capanna, tuttavia separato dalla struttura per mezzo di un’intercapedine che assolve ad una duplice funzione. In primis, l’interstizio assicura un’adeguata areazione degli spazi interni, lasciando che la brezza marina pervada l’intero spazio. In secondo luogo, garantisce una fonte di illuminazione secondaria, fornendo una luce naturale proveniente dall’alto, che si unisce all’onda di nitore che irrompe dalla vetrata del terrazzo.
Grazie alla sua conformazione, la chiesa di Beidaihe è il centro spirituale più frequentato della costa. Turisti e residenti vi si recano con piacere per pregare, assorti nel silenzio della spiaggia e cullati dal suono della risacca. Inoltre, insieme alla Seashore Library, l’edificio è anche un piacevole luogo di ritrovo in cui la comunità è solita organizzare eventi pubblici con una cornice naturale davvero mozzafiato.