Un articolo pubblicato sulla rivista The Astronomical Journal descrive una ricerca che propone l'esistenza di un decimo pianeta situato ben oltre Plutone. La dottoressa Kathryn Volk e il professor Renu Malhotra dell'Università dell'Arizona l'hanno chiamato il decimo pianeta perché la loro ipotesi si aggiunge a quella del nono pianeta, proposta l'anno scorso. La differenza principale è che il nono pianeta avrebbe una massa dieci volte quella della Terra mentre il decimo pianeta avrebbe una massa compresa tra quella di Marte e della Terra.
Queste ipotesi, che almeno per il momento sono solo il frutto di calcoli teorici, derivano dalla rilevazione di quelle che sono state considerate anomalie nelle orbite di piccoli corpi celesti nella fascia di Kuiper, un'area del sistema solare ben oltre l'orbita di Nettuno. Nel corso degli ultimi decenni vi sono stati scoperti vari pianeti nani e altri corpi celesti più piccoli, sostanzialmente grossi asteroidi di forme irregolari che vengono chiamati genericamente oggetti della fascia di Kuiper.
Sempre su The Astronomical Journal, all'inizio del 2016 era stato pubblicato un articolo in cui il dottor Konstantin Batygin e il professor Mike Brown della Divisione di Scienze Geologiche e Planetarie del Caltech esponevano la loro teoria sull'esistenza del nono pianeta. Analizzando i movimenti degli oggetti della fascia di Kuiper 2007 TG422, 2013 RF98, 2004 VN112, 2012 VP113 e 2012 GB174 assieme a quelli del pianeta nano Sedna hanno costruito un modello matematico che prevede l'esistenza di un pianeta gigante gassoso che potrebbe essere distante dal Sole circa 700 volte rispetto alla Terra.
Tuttavia, subito dopo l'uscita di quell'articolo cominciarono anche le contestazioni. Alla fine si tratta di dissertazioni matematiche legate ai movimenti orbitali dei vari oggetti della fascia di Kuiper studiati, sta di fatto che anche recentemente nuovi studi sostengono che non ci sono prove in favore del nono pianeta.
Queste contestazioni partono dal concetto che Konstantin Batygin e Mike Brown hanno selezionato gli oggetti che meglio si prestavano a mostrare presunte tracce dell'influenza gravitazionale del nono pianeta. In sostanza, considerando certi oggetti si può dedurre matematicamente la presenza di un gigante gassoso ma se si considerano altri pianeti nani, pianetini e oggetti vari i risultati cambiano radicalmente.
Anche la nuova ricerca condotta da Kathryn Volk e Renu Malhotra si basa su quelle che sono state interpretate come perturbazioni nelle orbite di vari oggetti nella fascia di Kuiper. Le loro conclusioni sono però ben differenti, tanto che hanno preferito parlare di un decimo pianeta con caratteristiche molto diverse da quello ipotizzato dai loro colleghi.
Kathryn Volk e Renu Malhotra hanno preso in considerazione gli angoli di inclinazione di ben 600 oggetti della fascia di Kuiper e hanno concluso che essi vengono influenzati dalla presenza di un pianeta la cui massa è compresa tra quella di Marte e della Terra. La sua distanza dal Sole sarebbe circa 55 volte quella della Terra.
Anche se l'ipotesi di Kathryn Volk e Renu Malhotra si basa su una quantità di oggetti molto maggiore rispetto all'ipotesi di Konstantin Batygin e Mike Brown, stiamo sempre parlando di deduzioni basate su calcoli matematici. Nella fascia di Kuiper ci sono probabilmente parecchie decine di corpi celesti più o meno grandi, ciò significa che potrebbe anche esserci un pianeta ma anche che è difficile valutare con ragionevole certezza possibili influenze gravitazionali.
Questo tipo di ricerca è ulteriormente complicato dalla distanza dei vari corpi celesti consideranti nei calcoli. Essi sono stati scoperti nel corso degli ultimi decenni perciò l'orbita di molti di essi è conosciuta in modo ancora approssimativo. La conseguenza è che ulteriori margini di errore vengono aggiunti ai calcoli di possibili influenze gravitazionali.
Ricerche, discussioni, contestazioni e chi più ne ha più ne metta continueranno per molto tempo ancora. Nuovi dati vengono aggiunti in continuazione e ogni tanto viene scoperto qualche nuovo oggetto, occasionalmente un nuovo pianeta nano. A miliardi di chilometri dalla Terra anche con i migliori telescopi è davvero difficile individuare un pianeta ma se ce n'è almeno uno prima o poi verrà scoperto.