Un articolo pubblicato sulla rivista Nature Communications riporta i risultati di uno studio sulle formiche Matabele che dimostra come essere producano composti che sono veri e propri medicinali che includono sostanze cicatrizzanti e antibiotiche che usano per curare le loro simili che hanno subito ferite che si sono infettate. Un team di ricercatori guidato dal dottor Erik Frank della Julius-Maximilians-Universität (JMU) di Würzburg e dal professor Laurent Keller dell'Università di Losanna hanno studiato le formiche Matabele seguendo i loro comportamenti e hanno analizzato il modo in cui soccorrono le loro simili.
Questo studio rappresenta il culmine di anni di studi dei comportamenti che mettono a rischio le formiche Matabele quando affrontano le termiti di cui si nutrono. Non si tratta solo di una curiosità scientifica perché il batterio della specie Pseudomonas aeruginosa, il principale patogeno che colpisce quelle formiche, è lo stesso che causa infezioni che possono essere anche mortali negli esseri umani. In sostanza, questo studio può avere una notevole importanza anche in campo medico.
La formica Matabele è classificata ufficialmente come Megaponera analis. La tassonomia di questa specie è cambiata nel corso del tempo con varie classificazioni date da due secoli di sviluppi nel campo dell'entomologia. Per molto tempo, questa specie è stata classificata come Pachycondyla analis, parte di un genere che a un certo punto includeva oltre 250 specie. Nel 2014, in seguito a nuovi studi del genere Pachycondyla, varie specie sono state assegnate a nuovi generi.
Il genere Megaponera include solo la specie Megaponera analis, una dimostrazione del fatto che questa specie è sufficientemente diversa dalle altre. La situazione è resa più complessa dal fatto che erano riconosciute cinque sottospecie ma queste formiche sono molto diffuse in Africa perciò potrebbero esserci più sottospecie. Non è escluso che in futuro la classificazione cambi ancora e almeno alcune sottospecie vengano elevate a specie all'interno del genere Megaponera.
Le formiche sono tra gli insetti che maggiormente incarnano l'idea del collettivo come una sorta di organismo superiore in cui gli individui sono come cellule che comunicano attraverso segnali chimici per agire in gruppo. Tuttavia, vari studi hanno mostrato azioni che indicano una sorprendente importanza degli individui tra le formiche Matabele.
Già nel 2017, il dottor Erik Frank, quand'era ancora un studente di dottorato, e altri collaboratori avevano pubblicato un articolo sulla rivista Science Advances in cui descrivevano come le formiche Matabele soccorressero le loro simili ferite. Si tratta di evenienze tutt'altro che raro perché queste formiche si nutrono di termiti, che non si offrono certo come cibo. Gli scontri tra questi insetti sono brutali e lasciano morti e feriti in entrambi gli schieramenti.
Erik Frank ha continuato assieme a vari collaboratori gli studi delle azioni di soccorso tra le formica Matabele. Questo tipo di comportamento è inedito tra gli invertebrati in generale e unico tra insetti sociali come le formiche, tra le quali normalmente l'individuo è irrilevante. In questa specie però c'è solo una quantità limitata di nuovi individui nati perciò lasciar morire quelli feriti negli scontri con le termiti finirebbe per danneggiare l'intero formicaio.
Gli studi dei meccanismi di soccorso tra le formiche Matabele hanno finito per portare alla scoperta delle tecniche usate per curare gli individui feriti. Quando una di queste formiche contrae un'infezione in seguito a una ferita, il profilo degli idrocarburi nella sua cuticola subisce un cambiamento che viene riconosciuto dalle sue compagne. La reazione consiste nel secernere dalla ghiandola metapleurica situata sul lato del torace ben 112 composti dei quali metà ha proprietà antimicrobiche o cicatrizzanti. La mortalità degli individui trattati con questi composti è ridotta del 90%.
Il dottor Erik Frank ha spiegato che non conosce nessun altro essere vivente in grado di eseguire trattamenti medici sulle ferite così sofisticati. Ha anche fatto notare le implicazioni mediche dovute al fatto che le formiche Matabele vengono infettate principalmente dal batterio Pseudomonas aeruginosa, che è uno dei principali patogeni che colpiscono gli esseri umani. Le infezioni che colpiscono gli umani riguardano praticamente tutte le parti del corpo e in soggetti deboli come ad esempio quelli immunodepressi possono diventare gravi o perfino mortali.
Il problema per gli esseri umani è reso più serio dal fatto che vari ceppi del batterio Pseudomonas aeruginosa sono resistenti a diversi antibiotici. Per questo motivo, il dottor Erik Frank intende continuare i suoi studi concentrandosi sulle sostanze curative generate dalle formiche Matabele assieme a collaboratori specializzati in ricerca chimica per studiare le loro proprietà antibiotiche. Intende anche continuare le ricerche entomologiche per capire se queste formiche costituiscano un caso isolato o se vi siano altre specie di animali sociali con comportamenti di questo tipo.
Le formiche Matabele sono diffuse in un vasto territorio, eppure ci sono voluti anni di ricerche mirate per capire l'importanza dei loro comportamenti per le possibili implicazioni mediche. È possibile che esistano altri insetti che producono sostanze potenzialmente molto utili che sono molto meno diffusi.