Parafrasando un detto celebre, a proposito di Pitti Uomo 91 si può dire che la buona Fiera si vede dalla vigilia. Il 9 gennaio, infatti, il giorno prima dell’apertura, è stata inaugurata a Palazzo Pitti, in quello che prenderà il nome di Museo della Moda, la mostra Fashion in Florence through the lens of Archivio Foto Locchi. È frutto di un lavoro meritorio e paziente di Erika Ghilardi, che ha riportato alla luce , scegliendo fra milioni di scatti, cento foto di moda dell'illustre "bottega" Foto Locchi, che descrivono una Firenze fra gli anni '30 e i '70 del '900 come una città dal lusso inimmaginabile, punto di riferimento della moda del mondo.
Nella stessa giornata l'Istituto Marangoni ha aperto le porte alla stampa per illustrare un progetto di collaborazione fra Cuoio di Toscana e L'Istituto stesso. Gli studenti di tutto il mondo che seguono il corso Luxury Accessory Design & Management di questa scuola saranno impegnati nell’elaborazione di una capsule collection di scarpe per uomo, donna e bambino, valorizzando la suola in cuoio, attraverso nuove tecnologie e nuove creazioni. I migliori prototipi saranno presentati in occasione del prossimo Pitti Immagine, a giugno 2017. Cuoio di Toscana produce il 95% del cuoio per calzature nazionale e l'80% di quello mondiale, ed è l’unico realizzato attraverso una concia lenta al vegetale. Voler far conoscere meglio la specificità di questa innovativa produzione, rispettosa dell'ambiente, ha spinto i responsabili a realizzare un primo cortometraggio, Niente per caso, e a presentarlo in tanti paesi con l'aiuto della protagonista, Caterina Murino, che è divenuta ambasciatrice del marchio. La presentazione del corto a Firenze ci avvertivano che sarebbe avvenuta due giorni dopo per il pubblico di Pitti Uomo 91 nello splendore di Villa Cora, dove è stato girato, nel corso di una grande festa che riuniva i più prestigiosi nomi del settore calzaturiero italiano con i produttori della materia prima.
Il jeans, come ogni anno a Pitti, è occasione di studio e ricerca. Roy Rogers ha chiesto la collaborazione di Liverano & Liverano Sartoria Firenze per creare il primo jeans sartoriale, molto apprezzato soprattutto in oriente. Da noi il concetto di jeans da uomo è più orientato verso la libertà di movimento, come ci mostrano in un riuscitissimo video i giovani atleti di parkour, presi da Patrizia Pepe come indossatori della sua collezione. Girando fra gli stand ci accorgiamo che, in antitesi al piumino, è tornato di moda il cappotto, declinato in tessuti i più diversi, ma in forme quasi sempre asciutte. Interessanti proposte si trovano al Padiglione Touch! dove si declina l’eclettismo del guardaroba maschile contemporaneo, tra ricerca e internazionalità. Un esempio per tutti le felpe Mauna Kea, che prendono il nome da un vulcano innevato che sovrasta il mare, e sono caratterizzate da colori vivaci che irrompono sul colore unito e da forme studiate per il movimento senza perdere in eleganza.
Passiamo alle scarpe, forse l'accessorio più amato e che può essere abbinato con grande originalità, travalicando i sempre più labili confini fra gli stili. Ecco presentata alla Leopolda la riedizione esclusiva del primo modello Superstar del brand Golden Goose Deluxe. Con una “live performance” ad alto impatto visivo, ispirata al mondo degli skaters e alle tipiche piste da skateboard made in USA, fatta per celebrare il decimo anniversario della sneaker iconica. Nata per il mondo sportivo, è diventata un must-have per la new casual – luxury generation.
Cambiano look le Clark Original, privilegiando una tomaia destrutturata e morbidissima, abbinata a una suola ergonomica di ineccepibile comodità. Una sola occhiata alle scarpe Pezzol mostra la loro unicità: costruite con una tecnologia high-tech, assumono una forma nuova, oltre ad essere totalmente waterproof e rinforzate in punta come è d'obbligo per il design da industria cui si ispirano i modelli del marchio. Un'interessante proposta viene da un designer francese, che ha portato a Pitti scarpe che sono icone di famosi film. Intende far sfilare, al prossimo Festival di Cannes, una sneaker elegante. È un suo contributo alla dissacrazione del red carpet, o un inno alla comodità che può essere elegante? Lo vedremo.
Da visitare lo stand della Mini, molto accogliente, che ospita il display delle collezioni di David Catalàn, Estelita Mendonça, Feng Chen Wang, Goetze, Magliano e Pronounce, sei promettenti designers di moda maschile, chiamati a svolgere il tema del genderless, che è ormai The latest fashion Buzz. L’Uomo Vogue e GQ Italia proclamano ufficialmente vincitrice la linea disegnata da Pronounce, che avrà advising gratuito della durata di un anno. Estelita Mendonça, diplomato alla Oporto Fashion Academy, vincitore di vari premi, affida al suo design il compito di costruire nei giovani una coscienza delle problematiche connesse col fenomeno delle migrazioni. Tutti i capi della sua collezione, di raffinata semplicità, utilizzano materiali come le coperte che i migranti ricevono allo sbarco, o tele cerate che appartengono alle barche. Le scritte su sciarpe e Tshirts invitano ad essere Umani e a salvare la Dignità dei profughi, senza però alterare l'equilibrio formale dei capi, riuscendo quindi ad essere convincenti.
Special guest di questa edizione di Pitti, Paul Smith, il famoso stilista inglese, si caratterizza per tessuti tecnici e performanti dai colori decisi e per le stampe dagli accostamenti audaci. Venerato in patria, in pochi mesi ha inaugurato 11 negozi nel mondo. Si è detto onorato di sfilare a Pitti, all'interno di un luogo iconico come la Stazione Leopolda. E lo ha fatto con una sfilata che ha richiesto alte prestazioni ginniche agli indossatori, immersi in una esaltante luce rosa shocking.
Torna a sfilare Sansovino6, brand di Edward Buchanan, che già ci aveva deliziato a Pitti Filati 79 con una sfilata danzante al teatro della Pergola. Il movimento è infatti connaturato al suo stile, dove gli abiti, tutti di maglia, vagamente genderless, fluttuano sul corpo per il benessere di chi li indossa e anche di chi guarda. Come sede, la sfilata ha inaugurato la ex Scuola Marescialli e Carabinieri nel bel cortile affrescato e allietato da musiche dal vivo, coi musicanti schermati da un telo che ne lasciava vedere solo le silhouettes. Insieme con la sfilata di Lucio Vanotti, svoltasi alla Dogana, è stata promossa come Pitti Italics dal Centro di Firenze per la Moda Italiana con il contributo del Ministero dello Sviluppo Economico e di Agenzia ICE e realizzata dalla Fondazione Pitti Discovery, che promuove giovani talenti.
Non mi dilungo sulle molte altre sfilate, che si possono seguire con i filmati disponibili sul sito di Pittimmagine Uomo. Terminiamo con due eventi fuori della Fortezza, organizzati per allietare i visitatori di questa che è ormai riduttivo considerare solo una fiera: il negozio fiorentino di Margaret Howell ha invitato a vedere da vicino i capi di vestiario e gli elementi di arredo che contiene, per illustrarne la sapiente costruzione e lo stile la cui raffinatezza indescrivibile è impossibile imitare. È stata data al teatro della Pergola la versione di Fornasetti del Don Giovanni di Mozart. Il famoso stilista ne è divenuto produttore, per rimettere in scena, dopo 229 anni, la prima versione, eseguita al Teatro degli Stati di Praga. Impetuosa, coinvolgente, colorata, la musica scaturisce da 30 strumenti d'epoca e rispecchia quindi l'autentica formazione mozartiana. E, soprattutto, è in linea con la definizione di Dramma Giocoso data dall'autore. Mentre la versione scritta più tardi da Mozart per Vienna, quella che tutti conosciamo, è più dramma che gioco, qui le stratificazioni accumulate nei secoli vengono rimosse e ne emerge un'opera giocosa, dove la musica accompagna il canto senza prevaricarlo e dove la fantasia nelle scene (bellissimi anche i costumi di Romeo Gigli) è di livello pari a quella musicale. Tanto che ha riscosso applausi entusiastici anche nella serata dedicata al pubblico della Moda, che non è detto sia composto di melomani.
È notizia dell'ultima ora che da questa edizione di Pittimmagine si adotta in Fiera la raccolta differenziata dei rifiuti, contribuendo in tal modo a innalzare la percentuale di raccolta virtuosa della città, che, secondo il Ceo Giannotti di Quadrifoglio, è sottoposta a un abnorme valore di rifiuti pro capite, proveniente dal turismo.