Il 13 settembre ripartono in Santa Verdiana, Piazza Ghiberti 27, a Firenze, le attività del progetto Nel Chiostro delle Geometrie 3 - Laboratorio sperimentale di teatro architettura, giunto alla sua terza edizione sotto la direzione artistica di Giancarlo Cauteruccio e la direzione scientifica del prof. Carlo Terpolilli. L’innovativo progetto che coniuga proposte artistiche e concreta attività formativa (TEARC acronimo di teatro/architettura), grazie alla collaborazione siglata tra la compagnia Teatro Studio Krypton e il Dida, è realizzato col sostegno di Toscanaincontemporanea2016, progetto della Regione Toscana, Ente Cassa di risparmio di Firenze ed Estate fiorentina 2016 del comune di Firenze.
Nel Chiostro delle Geometrie 3 è un laboratorio dinamico che verte sulla possibilità di offrire prima di tutto agli allievi e insieme al pubblico, l'opportunità di approfondire il rapporto tra le arti, basando la sua filosofia sulla relazione tra teatro e architettura. Una relazione che contiene in sé l'intersezione fondamentale dei linguaggi estetici che ci consente di leggere meglio il paesaggio umano della contemporaneità. “Il rapporto teatro/architettura significa per me - dichiara Cauteruccio - la messa in gioco di quelle energie primarie che a partire dal Rinascimento sono state coniugate per avviare l'esperienza spazio-temporale delle arti, e il rapporto poetico-materiale-sentimentale tra il corpo e il luogo. Se il teatro può essere considerato città virtuale, la città può assumere la funzione di scenario dell'azione umana”. Questo è il fil rouge che segna il progetto e in particolare l’edizione 2016.
Da maggio a luglio si è svolta la prima tranche operativa che ha visto i numerosi allievi del laboratorio impegnati nella progettazione e realizzazione dell'installazione dinamica Cattedrale di luce, molto apprezzata da un vasto pubblico, nella chiesa di Santa Verdiana. Il chiostro dello storico complesso del quartiere di Sant’Ambrogio ha invece ospitato artisti e studiosi che hanno affrontato alcune tematiche dell'arte, architettura, musica, multimedialità attraverso vere e proprie lezioni sceniche aperte alla città, nell'ottica di aprire un luogo istituzionale dell'alta formazione e connetterlo alla realtà urbana.
Protagonisti delle attività svolte sono stati l'architetto prof. Francesco Gurrieri, l'artista Renato Ranaldi, il critico Pietro Gaglianò, il regista Giancarlo Cauteruccio, che in quattro serate hanno condotto il pubblico e gli studenti in un singolare viaggio nell'architettura organica di Frank Lloyd Wright, nelle grandi intuizioni di Marcel Duchamp, nel teatro metafisico di Samuel Beckett e nel rapporto tra arte e potere, un vero e proprio trasferimento dei saperi e dell'esperienza. Il gruppo di musica sperimentale Umanzuki, composto da tre artisti ventenni, ha proposto una sonorizzazione dello spazio del chiostro, attraverso particolari sistemi tecnologici, e con il laboratorio Trenopolis gli studenti hanno concretizzato attraverso una impostazione performativa, nuove modalità del progetto architettonico, ispirandosi alle metodologie scenografiche.
La seconda parte del progetto, che si dipana in svariate serate tra settembre e novembre, si aprirà il 13 settembre con Territori e generazioni, un confronto pubblico tra artisti di varie discipline che avrà luogo nel chiostro, coordinato da Pietro Gaglianò. Un incontro con azioni sul contemporaneo, osservato da alcuni testimoni d'eccellenza: Adolfo Natalini, Maurizio Nannucci, Paolo Iacuzzi e Alba Donati, a cui prenderanno parte i giovani artisti: Giovanni Bartolozzi, Alessandro Raveggi, Stefano Giuri, Matteo Coluccia, Silvia Coppola, Daniele Pitré, Andrea Falcone, Susanna Ilheme, Martina Belloni, Francesca Valeri, Maria Vittoria Feltre.
Il 15 settembre sarà la volta di Radicali liberi, un particolare racconto performativo dell'artista e architetto Gianni Pettena che partendo dall'architettura radicale racconta i tempi contemporanei delle discipline artistiche,avvalendosi della sua esperienza densa di internazionalità. Il 16 settembre il chiostro accoglierà il concerto/performance Imago - La musica scenica con il polistrumentista Gianfranco de Franco e l’ambientazione visiva di Massimo Bevilacqua. Il 20 settembre tornerà in scena un artista il cui lavoro è pervaso da una vera trasversalità: Antonio Infantino, con Al ritmo della divina proporzione. Il mitico architetto de I Tarantolati di Tricarico presenta un'inedita live performance per voce musica e danza, con la danzatrice Sufi Amal Oursana; un viaggio sciamanico in cui indaga sulla “divina proporzione”, basata sul rapporto della sezione aurea.
Il 22 settembre la giovane artista Lisa Batacchi, di ritorno da una lunga residenza artistica in Cina, si misurerà con lo spazio architettonico del chiostro, creando l'installazione site specific I can become many? in cui utilizzerà centinaia di specchietti indiani che comporranno la sua interrogazione. Il 28 settembre alle ore 18 la chiesa di Santa Verdiana ospiterà Achille Bonito Oliva che terrà la conferenza dal titolo l'arte fuori quadro con la quale inaugurerà la rassegna Fuori quadro che include le 12 puntate del programma televisivo sull'arte contemporanea, ideata per il palinsesto culturale di RAI 3, prodotto da Athena Produzioni. Si tratta di un vero e proprio evento che affronta con lucidità le complesse problematiche dell'arte contemporanea, con uno sguardo particolare alla sintesi delle arti: L'Arte totale intercetta la vita ABO.
Il 5 ottobre Sergio Risaliti in scena nel chiostro con il racconto Da Coppo di Marcovaldo a Jannis Kounellis. Dal 6 ottobre al 28 ottobre avrà luogo il laboratorio intensivo di creazione multimediale del quale saranno protagonisti gli studenti e i giovani artisti che aderiranno. Un learning by doing per la realizzazione dell'opera immersiva di teatro/architettura che sarà aperta al pubblico in anteprima il 4 novembre e che si intitola Irossssss, un'opera di forte coinvolgimento sensoriale dedicata all'alluvione di Firenze del 1966 e ambientata nell’interezza della chiesa di Santa Verdiana. A dirigere il progetto il regista Giancarlo Cauteruccio e lo scenografo Massimo Bevilacqua. Musiche originali di Gianfranco de Franco e inedite elaborazioni digital video, con l'azione degli allievi del laboratorio. Dal vivo la cantante Chiara De Palo e l’attore Roberto Visconti. All'anteprima del 4 novembre seguiranno 5 serate di apertura al pubblico dal 7 all'11 novembre.
Programma completo
Settembre
13 settembre ore 21.30 Chiostro di Santa Verdiana
Territori e generazioni
Incontro e azione tra artisti, attori, architetti, musicisti, performer, poeti
Stefano Giuri, Matteo Coluccia, Silvia Coppola, Daniele Pitrè (artisti)
Andrea Falcone (Inquantoteatro)
Susanna Ilheme, Martina Belloni, Francesca Valeri, Maria Vittoria Feltre (Mud)
Alessandro Raveggi (scrittore e poeta)
Osservatori: Adolfo Natalini, Maurizio Nannucci, Paolo Iacuzzi, Alba Donati
A cura di Giancarlo Cauteruccio e Pietro Gaglianò
15 settembre ore 21.30 Chiostro di Santa Verdiana
Imago
La musica scenica
un concerto del polistrumentista Gianfranco de Franco
ambientazione visuale Massimo Bevilacqua
16 settembre ore 21.30 Chiostro di Santa Verdiana
Radicali liberi
Racconto performance
con Gianni Pettena
20 settembre ore 21.30 Chiostro di Santa Verdiana
Al ritmo della Divina Proporzione
voce musica azione
Live Performance di Antonio Infantino voce e chitarra
con la danzatrice Sufi Amal Oursana
22 settembre ore 21.30 Chiostro di Santa Verdiana
I can become many?
Istallazione site specific per il Chiostro di Santa Verdiana
dell'artista Lisa Batacchi
28 settembre ore 18.30 Chiesa di Santa Verdiana
L'arte fuori quadro
Incontro con Achille Bonito Oliva
28/29/30 settembre ore 21.00 Chiostro di Santa Verdiana
Proiezione delle 12 puntate del programma sull'arte Fuori quadro
In collaborazione con Rai3 e Athena Produzioni
Ottobre
5 ottobre Ore 21.30 Chiostro di Santa Verdiana
Oro
Da Coppo di Marcovaldo a Jannis Kounellis
racconto scenico di Sergio Risaliti
dal 3 al 28 ottobre Chiesa di Santa Verdiana
Progetto alluvione
Laboratorio di creazione multimediale sul concetto di alluvione
con gli studenti di architettura
condotto da Giancarlo Cauteruccio e Massimo Bevilacqua
Novembre
4 novembre ore 18.00 - 22.30 Chiesa di Santa Verdiana
Anteprima per i cinquant'anni dell'alluvione di Firenze
Idrossssss
Installazione immersiva sull’energia dell’acqua
progetto di Giancarlo Cauteruccio e Massimo Bevilacqua
con la partecipazione degli allievi del laboratorio
musiche originali Gianfranco de Franco
canto Chiara De Palo
voce recitante Roberto Visconti
direzione dell’allestimento Massimo Bevilacqua
regia Giancarlo Cauteruccio
7-8-9-10-11 novembre ore 18.00 - 22.30 Chiesa di Santa Verdiana
Idrossssss
Installazione immersiva sull’energia dell’acqua
Fuori quadro
Proiezione delle 12 puntate del programma sull'arte Fuori quadro di Achille Bonito Oliva. In collaborazione con Rai3 e Athena Produzioni
Chiostro di Santa Verdiana dal 28 al 30 settembre
Fuori quadro – I puntata
In totale
Sono stati molti i secoli in cui l’arte ha parlato linguaggi separati. Solo con il Barocco si arriva a una sintesi delle arti, in cui entrano anche il disegno, la letteratura, il teatro, ecc. si parla perciò di Arte Totale. La pratica totale dei linguaggi si protrarrà fino al contemporaneo.
Achille Bonito Oliva incontra: J. Fabre, Massimiliano Gioni, Andrea Lissoni.
Morale: L’arte totale intercetta la vita.
Fuori quadro – II puntata
Siamo tutti nervosi
Il XX secolo è stato molto nervoso, considerato “secolo breve”, è stato invece lungo e problematico. Alla fine dell’800 con la psicoanalisi, Freud porta in scena l’Osceno; viene superata la visione positivista con il suo corpo visibile e si inizia a parlare del corpo invisibile, quello che Freud e Lacan chiamano “il Perturbante”. Il perturbante entra nel tessuto sociale e nell’arte ed è legato ad eventi storici “nervosi” (I e II Guerra mondiale, Hiroshima, Vietnam, le morti di massa). A sigillare questo nervosismo (il perturbante) nell’arte è Munch con L'Urlo.
Achille Bonito Oliva incontra: Enzo Cucchi, Liliana Moro, Elio (di Elio e le Storie Tese).
Morale: Siamo tutti nervosi e anch’io non mi sento troppo bene.
Fuori quadro – III puntata
L'arte serve
È dal Romanticismo che l’arte si pone il problema di intervenire nel sociale e non solo di rappresentare i fantasmi interiori dell’artista. Può l’arte portare sollievo a un fatto tragico? Il caso di Gibellina (terremoto – Sicilia).
Achille Bonito Oliva incontra: Michelangelo Pistoletto, Adrian Paci, Giuio Piscitelli.
Morale: L’arte serve? Io rispondo: eccome se serve!
Fuori quadro – IV puntata
Arte pubblica
L’arte è sempre arte pubblica poiché essa non è di chi la fa ma di chi la riceve. L’arte pubblica, nel corso dei secoli, è legata al potere. Nel contemporaneo, l’arte pubblica non è solo abbellimento del paesaggio urbano, ma risponde anche ad esigenze di tutti i giorni. L’arte pubblica non presuppone un io antagonista ma un io collettivo.
Achille Bonito Oliva incontra: Massimiliano Fuksas, Cesare Pietroiusti, Fausto Delle Chiaie.
Morale: l’arte, che è sempre pubblica, serve a chi la riceve: a tutti noi.
Fuori quadro– V puntata
Le tribù dell'arte
L’arte non è sempre frutto di creazione individuale, ci sono stati, nel corso della storia dell’arte, anche fenomeni di creazione collettiva. Nel secolo scorso, per es., con le Avanguardie, in particolare i Surrealisti. Le tribù dell’arte ci sono sempre state, per es. negli anni ’60: Fluxus. Oggi le tribù non sono estinte, esse passano adesso anche per la Rete, Internet.
Achille Bonito Oliva incontra: Jimmy Durham, Maria Thereza Alves, Clemens von Wedemayer.
Morale: Le tribù dell’arte sono il superamento della coppia artista&spettatore e la nascita di una solidarietà che sconfigge geografia e divisione.
Fuori quadro – VI puntata
Il deposito del bello
L’arte è sempre esistita, ma il contenitore che la protegge (Il deposito del bello, il museo) nasce moltissimo tempo dopo. Nella cultura occidentale, la nascita si può collocare nel 1591 a Firenze, con Ferdinando De’ Medici che apre il suo Palazzo privato alla popolazione. Il primo vero museo nasce nel 1734 a Roma, sotto Papa Clemente XII, questo museo venne aperto al pubblico: i Musei Capitolini. Ma l’istituzionalizzazione del museo d’arte avviene nel 1793, ad opera di Napoleone con la madre di tutti i musei: il Louvre; ora il popolo diventa soggetto collettivo che degusta l’arte. Tra ‘800 e ‘900 si sperimentano altri luoghi, come le Gallerie d’Esposizione Temporanee, alcuni artisti rifiutano il concetto di museo e la controversia viene risolta costruendo nuovi edifici atti ad accogliere l’arte contemporanea. Il museo però non è solo luogo di conservazione ma anche d’ispirazione (dal greco muséion = ispirato dalle Muse).
Achille Bonito Oliva incontra: Jannis Kounellis, Vincente Todoli, Guido Guerzoni, Cristiana Collu.
Morale: Il museo è un deposito del bello, una lavanderia del gusto, ma mai un centro di igiene.
Fuori quadro– VII puntata
Red carpet
Esiste lo star system anche nell’arte. In passato, personaggi come Bernini vennero celebrati a livello internazionale. Nell’arte contemporanea questo fenomeno si è sviluppato dal secondo dopoguerra in avanti. Il red carpet esiste anche nell’arte.
Achille Bonito Oliva incontra: Luigi Ontani, Francesco Vezzoli, Toni Thorimbert.
Morale: la vanità è il pret-à-porter del narcisismo.
Fuori quadro – VIII puntata
Pericolo
Nell’arte nulla è vietato, neppure ciò che può sviluppare angoscia, pericolo, disperazione. Nella contemplazione del sublime l’uomo resta distaccato, ma nella catastrofe egli è coinvolto con emozioni fortissime.
Achille Bonito Oliva incontra: Kendell Geers, Andrea Segrè, Betty Bee.
Morale: il pericolo n.1 è l’arte.
Fuori quadro – IX puntata
Il bello del quotidiano
L’arte contemporanea è democratica. Il bello del quotidiano parte con Marcel Duchamp. Le opere d’arte nelle stazioni della metropolitana di Napoli.
Achille Bonito Oliva incontra: Arturo Schwartz, Alessandro Mendini, Oliviero Toscani.
Morale: Il bello è una speranza di felicità, anche nel quotidiano.
Fuori quadro – X puntata
Il collezionista
C’è differenza tra gallerista e collezionista. Possiamo dire che il collezionista è un compulsivo, in qualche misura dedito all’egoismo del possedere. Con il contemporaneo, l’arte esce dall’egoismo del collezionismo privato e diventa Fondazione. Il collezionista di un tempo era un voyeur in senso buono. Il collezionista di oggi determina anche spostamenti economici.
Achille Bonito Oliva incontra: Emilio Mazzoli, Maurizio Morra Greco, Mariolina Bassetti.
Morale: Solo con l’arte il collezionista, da possessivo diventa possidente.
Fuori quadro – XI puntata
Amore mio
L’amore è un sentimento che attraversa tutta la storia dell’arte e della letteratura universale. Esiste l’amore cosmico, l’amore interpersonale, ma si può parlare d’amore anche per la materia e il colore. Esiste anche un amore supplementare, nel XX secolo ci sono stati artisti che si sono rifatti ad altri artisti. Questi artisti operano sul principio dell’imitazione. L’amore per l’arte ha prodotto feticismo, collezionismo, mecenatismo, ma ha anche modificato la vita di alcune persone.
Achille Bonito Oliva incontra: Francesco Clemente, Nicola Pellegrini e Ottonella Mocellin, Graziella Lonardi Buontempo, Gianni Piacentino.
Morale: L’amore è un pregiudizio favorevole verso la vita.
Fuori quadro – XII puntata
Previsioni del tempo
L’arte ha rappresentato lo spazio fino a rappresentarlo nella sua oggettività: la prospettiva e la profondità. Ma il tempo? Il tempo come veniva rappresentato? "Il tempo è una percezione dell’anima" diceva Sant’Agostino, dunque il tempo è una percezione legata al soggetto. "Struttura dell’animo umano è l’ànsietas" diceva Marsilio Ficino, dunque entra in gioco anche il tempo psicologico.
Achille Bonito Oliva incontra: Gillo Dorfles, Franco Vaccari, Cildo Meileres, Wim Wenders (intervista di repertorio, non con Bonito Oliva).
Morale: L’arte è dare tempo al Tempo, senza nulla a pretendere.
Tutte le attività sono a ingresso libero.
Per maggiori informazioni:
Complesso di Santa Verdiana
Piazza Ghiberti 27
50122 Firenze
Tel. 055 2345443
www.teatrostudiokrypton.it
www.facebook.com/teatrostudiokrypton