Con la 20ma tappa, in pratica si chiude anche l'edizione 2016 della Grand Boucle. E anche nella penultima tappa, come per tutta la durata del Tour prima della passerella finale di Parigi, non sono stati certo gli uomini di classifica a dare spettacolo. Questa edizione 2016 che premia per la terza volta Chris Froome, di cui probabilmente torneremo a sentir parlare solo in concomitanza della prossima edizione della Gran Boucle, va in archivio anche se non verrà certo ricordata per lo spettacolo o per le emozioni che ha saputo dare agli appassionati.
Il Team Sky che aveva costruito una vera e propria corazzata, aveva messo al fianco del keniano Chris Froome, compagni di squadra che sarebbero stati fior fiore di capitani in qualsiasi altra compagine, e che sono fortissimi in ogni condizione. Mikel Landa, Wout Poels, Gerain Thomas, Vasil Kiryenka, solo per citarne alcuni, sono stati gli scudieri che hanno protetto e portato in carrozza Chris Froome fino a Parigi. Purtroppo però, gli avversari non sono mai stati all'altezza del britannico, e condizione fisica a parte, nessuno ha mai provato a mettere in difficoltà la maglia gialla con convinzione. Nairo Quintana si è semplicemente limitato a succhiare la ruota del capitano Sky per tutto il tempo, conquistando il podio senza mai vincere una tappa, e anche gli altri avversari non si sono mai mostrati all'altezza del ruolo. Adam Yates (Orica Bikeexchange) è stato una bella sorpresa, e ha chiuso dignitosamente la corsa più importante dell'anno, ma non ha mai attaccato anche se avrebbe avuto tutti i mezzi per farlo. Richie Porte (BMC) sfortunatissimo fin dalle prime battute ha perso subito terreno prezioso con incidenti vari che ne hanno condizionato il piazzamento, però di fatto nessun rivale, ha avuto la capacità e la determinazione di contendere quotidianamente il primato a Froome. Soprattutto dopo l'uscita di scena di un sicuro e amatissimo protagonista quale Alberto Contador, messo fuori gioco da due cadute nei primi giorni della corsa che lo hanno poi costretto al ritiro.
Così tra diversi pasticci organizzativi e della giuria della corsa, un minimo di spettacolo lo si è avuto grazie ai velocisti dove si è riconfermato tra i migliori al mondo un fantastico Mark Cavendish. E grazie anche a un meraviglioso e indomabile Peter Sagan, che ha provato a giocarsi la vittoria raggiungendola tre volte, entrando in tutte le fughe, ovunque fosse stato possibile. Un discorso a parte meritano Romain Bardet e Fabio Aru. Il francese dell'AG2R, secondo alla fine, ha avuto il merito di crederci, ed è stato bravissimo a spingere a fondo sulle Alpi con enorme coraggio, recuperando dalla 6a alla 2a posizione nella generale, così come merita un plauso il coraggio, la grinta e la determinazione del 26enne sardo, crollato solo nel finale dopo averci a lungo provato con la sua squadra (Astana) nell'ultima settimana. Troppo forte il Team Sky che ha sempre anestetizzato la corsa dettando il ritmo. Lo squadrone nero celeste si sarebbe potuto mettere in difficoltà solo con attacchi mirati e ripetuti da lontano, se i diretti rivali non avessero badato più al piazzamento che a provare a vincere.
La Tappa
La fuga parte fin dai primi chilometri, nel drappello ci sono Nibali (Astana), Izaguirre (Movistar) e Sagan (Tinkoff), ma c’è soprattutto Roman Kreuziger (Tinkoff) come uomo di classifica, che in una fase della corsa è arrivato a lambire il podio. Dietro, è l’Astana che prova a inseguire, trovando solo brevi cambi dall’Ag2r che ha interesse a collaborare per il suo uomo in classifica: Romain Bardet. Sul Col de Joux Plane, Fabio Aru anche a causa delle avverse condizioni meteorologiche, va in crisi di fame e alza bandiera bianca, e si stacca dal gruppo maglia gialla. Tra i fuggitivi invece, Vincenzo Nibali, che lancia il suo attacco e si riporta su Pantano (IAM) e Alaphilippe (EtixxQuick Step), che erano riusciti ad andare via in discesa dal Col de la Ramaz. Mentre il sardo è in crisi nera, il messinese si mangia la dura salita e allunga in testa. Da dietro però, uno scatenato Jon Izaguirre vuole la tappa, e dopo aver ripreso Pantano, va a prendere anche Nibali prima del GPM. Sulle prime rampe dell'ascesa, lo spagnolo si lancia verso la vittoria, mentre lo Squalo dello stretto perde la ruota di Pantano. Chiuderà terzo con una bella prova di carattere.
Classifica finale
- Chris Froome (Team Sky)
- Romain Bardet (AG2R) a 4'05''
- Nairo Quintana (Movistar) a 4'21''
- Adam Yates (Orica bikeexchange) a 4'42''
- Richie Porte (BMC) a 5'17''
- Alejandro Valverde (Movistar) a 6'16''
- Joaquin Rodriguez (Team Katusha) a 6'58''
- Louise Meintjes (Dimension Data)