Un'attenta selezione di marchi si combina con l'occasione data ai brand emergenti e con un omaggio ai libri, vuoi per la loro bellezza scenografica, vuoi per il loro contributo alla moda. La moda uomo mixata alla musica, o a un video, o a bottiglie di vino e a una raccolta di scatti fotografici di gambe, oppure a un evento multisensoriale. Questi alcuni degli scenari delle sfilate di Pitti Uomo edizione 83, conclusasi a Firenze l'11 gennaio. Più di trentamila i visitatori, più di mille i marchi esposti, a dimostrare il grande apprezzamento a livello internazionale per questa passerella (è il caso di dirlo) di estrema visibilità e di grande interesse. Le proposte più disparate hanno trovato la giusta presentazione nei raggruppamenti compiuti a livello organizzativo. Si possono così confrontare scelte di stile diverse, dal classico all'Urban Design, alle sovrapposizioni.
Sono undici i raggruppamenti in cui trovano posto i vari marchi: Pitti Uomo, Make, Pop Up Stores, I Play, Ynformal, Urban Panorama, My Factory, Futuro Maschile, Touch!, l’Altro Uomo, New Beat(s). Tutti nel contesto di quattro parole chiave: internazionalità, ricerca, innovazione, nuovi talenti. Cominciare dalla comprensione delle definizioni può garantire al visitatore di non perdere ciò che più gli interessa, visto che un'offerta così vasta implica giocoforza delle scelte, anche se il progetto e-Pitti.com, pensato per le fiere moda di Pitti Immagine, ripropone online per un mese dopo la chiusura le collezioni dei brand che hanno partecipato fisicamente alle fiere. Soltanto i buyer registrati hanno accesso agli showroom B2B di e-Pitti.com. Grazie a questo nuovo servizio le aziende e i buyer possono negoziare e concludere preordini direttamente online. Il singolo brand può utilizzare questo spazio come strumento di supporto alla forza vendite: un catalogo online in alta qualità fruibile in qualsiasi momento.
Ricorrenze, concorsi e libri hanno movimentato la fiera di quest'anno. In occasione del 30° anniversario dell'iconica Reebok Classic Leather, è avvenuto a Pitti Uomo il lancio della sneaker Classic Leather PF1999, disegnata in edizione limitata. Cutuli anticipa a Pitti i festeggiamenti per il 175° anno di attività: è' leader indiscusso nel mercato mondiale per le sue sciarpe, di tradizione per quanto concerne le tinture, ma estremamente innovative per modelli e tessuti.
GazzaLook (marchio che caratterizza la moda all'interno del mondo Gazzetta) è il concorso che come ogni anno ha premiato i capi più originali e divertenti esposti all'interno del salone, con un numero strabiliante di premi, due dei quali attribuiti col voto dei lettori di SW e di Max. Suzy Menkes, la più famosa firma di moda dell'Herald Tribune, in tutta fretta fra un volo e l'altro a causa della contemporaneità di Pitti con la London Fashion Week, ha ricevuto il Fiorino d'oro dalle mani del Sindaco Renzi.
Il concorso Who’s on Next promosso da Vogue, ha già avuto il suo vincitore, Erїk Bjerkesjö, al Pitti Uomo di giugno; grazie a ciò lo stilista ha potuto presentare, al Pitti di gennaio, la sua prima sfilata. Il suo stile neo-classico è apparso decisamente in controtendenza, coi neri assoluti e i tagli scultorei, rispetto a una moda che tende oggi ad alleggerire, coi colori e le linee morbide, le asperità della vita. Nel contrasto fra il nero degli abiti e l'oro delle stanze della sontuosa Villa Favard, la sfilata di Eric era comunque uno spettacolo molto godibile.
I libri sono il tema dei saloni di gennaio e di una Temporary Fashion_Library, Capolavori da leggere, installata in Piazza della Repubblica da RCS, per Firenze&Fashion. In entrambe le location i libri erano scherzosamente utilizzati come materiale da costruzione: straordinario il divano creato da RCS nella library. A Pitti Uomo sono stati presentati anche due importanti nuovi libri sulla moda: a Palazzo Pucci Decades. A Century of Fashion, scritto da Cameron Silver e pubblicato da Bloomsbury, passa in rassegna cent’anni di moda, con 150 fotografie, alcune delle quali risalgono ai primi del Novecento, rare e mai pubblicate prima e frutto del lavoro di leggendari fotografi di moda. Con la documentazione di questo libro finalmente si riesce a dimostrare che l’onnipresente Audrey Hepburn non era l’unica icona di moda degli anni Cinquanta e che era effettivamente possibile vestirsi elegantemente anche negli anni Ottanta. Sagaci e divertenti i commenti di Silver sull’abbigliamento del ventesimo secolo.
A Villa Favard il giorno dopo, ci si aspettava di poter scambiare idee con Scott Schuman, autore di The sartorialist: closer. Forse per la grande folla accorsa, invece, Scott si è limitato a firmare le copie. Un po' di delusione, poiché Schuman, scopritore di nuovi talenti, blogger fotografo, è considerato una delle cento persone che hanno maggiore influenza sulla moda nel mondo. In questo suo secondo libro ha raccolto nuove immagini di uomini e donne che hanno colpito la sua attenzione, sottolineando la propria passione per lo street style. Per i periodici, Mondadori Appointment e Lounge Monsieur sono stati, come sempre, punto di ritrovo, di dialogo e di convergenza tra fashion e innovazione.
Non poteva mancare la presenza dell'artigianato di eccellenza. Gli stranieri hanno onorato i nostri manufatti. Erїk Bjerkesjö, il new performer di questa edizione di Pitti Uomo, ci ha detto: “Oggi posso contare sulla collaborazione di un grande team di esperti artigiani in Toscana dove produco le mie scarpe, e di uno straordinario gruppo di sarti in Veneto dove realizzo la collezione di abbigliamento”.
Lardini, la nota azienda marchigiana, porta in fiera il risultato della sua ricerca nel mondo dei tessuti inglesi d'archivio. Li ripropone in chiave contemporanea, trasferendo loro leggerezza e morbidezza attraverso lunghi e complicati passaggi di filatura, con continui cambi di torsione necessari per arrivare a un tessuto che, pur conservando le classiche fantasie inglesi, trasforma gli indumenti in qualcosa di esclusivo, per soli intenditori, che ha perso al tatto la faticosa rigidità british. La sapienza dell'azienda nel trattare ogni tipo di tessuto è all'origine della collaborazione con Gabriele Pasini, stilista distante dal classico, ma che ha voluto per i suoi modelli i tessuti Lardini, garanzia di vestibilità, originalità e comfort.
Anche l'artigianato nipponico si mostra in fiera. Masaki ha portato a Firenze una collezione di maglioni, pantaloni, cappotti, tutti tricottati a maglia, artigianalmente, un pezzo diverso dall’altro, con un'esecuzione molto vicina all’artwork. Artigiano Contemporaneo, marchio creato da CNA Toscana per valorizzare e promuovere le imprese dell’alta manifattura artigianale della moda, è tornato in occasione di Pitti Uomo 83 con una formula ancora più ricca: non solo un grande evento fashion con sfilata e dibattito, ma un temporary store nelle strade del lusso fiorentino, in via del Parione, che rimarrà aperto fino al 27 gennaio, dopo la fine dei tre eventi Pitti Immagine. Creato in collaborazione con Opificio JM, lo store ospiterà degustazioni di prodotti tipici toscani, convegni, djset, lavorazioni dal vivo e musica live.
Alla domanda: “Come si vestirà l’uomo nel 2014?” risponde WGSN, partner di Pitti uomo, presentando le tendenze individuate da Volker Ketteniss & Douglas Gilbey, che hanno tenuto un seminario nella Sala Verde di Villa Vittoria. Data la serietà dello studio, è stato un evento molto interessante sia per le aziende, che per i buyer e la stampa di settore. “Vestirsi da Uomo”, invece, è stato in grado di esprimere qual è oggi il guardaroba maschile ideale, un guardaroba unico composto dai capi must-have per l’uomo contemporaneo. Il guardaroba era appeso, capo per capo, al soffitto, fra le ante di un exploded cupboard, all’interno della Sala della Scherma in Fortezza. Per la prima volta erano in vendita in tempo reale (su thecorner.com) capi eccellenti di una ventina di brand di abbigliamento e accessori italiani e internazionali, selezionati da Flaccavento per inventiva, artigianalità e qualità: dal peacoat di Hentsch Man al cappotto sfoderato con Lardini, dalle cravatte di Liberty London alle sciarpe di Pierre Louis Mascia, dall’abito utilitario di Camo alle camicie di G Inglese, dal cappello di Borsalino alle robuste scarpe di Grenson, per arrivare alla borsa 24h di Want Les Essentiels de la Vie.
Nelle giornate di Pitti Uomo il dono divino dell'ubiquità avrebbe fatto molto comodo, dal momento che, oltre agli eventi strettamente legati alla moda, che si realizzavano nei dintorni e dentro la Fortezza da Basso, se ne svolgevano in contemporanea altri di grande interesse in città, al Museo Gucci, al Four Seasons, al nuovo negozio di Fendi in via Tornabuoni, e da Eredi Chiarini, per fare qualche esempio.
Un ultimo commento va al Pitti Special Event, per il quale ha sfilato Ermanno Scervino, su proposta del Sindaco Renzi in persona, che gli ha offerto per l'occasione lo storico Salone dei '500, a Palazzo Vecchio. In passerella, genialmente realizzata in vetro fumé riflettente, la Collezione Uomo e la PreCollezione Donna Autunno-Inverno 2013-2014. Con un effetto da capogiro per l'arte e la moda, compenetrate da giochi di luce e di riflessi, Scervino ha emozionato il pubblico internazionale con coppie vestite nel suo stile inconfondibile e una cornice esclusiva. La moda ha ricevuto la qui la sua migliore celebrazione. Per concludere con le parole di un commosso Scervino: "Sono molto felice di sfilare nella mia città in occasione di Pitti Uomo perché, nonostante il nostro brand continui a espandersi in tutto il mondo, Palazzo Vecchio, simbolo di Firenze, è la cornice perfetta per accogliere quei valori di eccellenza e tradizione che sono il vero made in Italy, anzi il made in Tuscany”.